Il punto sulla Serie C (di Nicolò Schira)

18.03.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Nicolò Schira
Nicolò Schira

La tensione covava rovente da giorni ai piedi dell'Etna e il brutto scivolone di Torre del Greco ha fatto eruttare tutti le frizioni delle ultime ore. Alta tensione in casa Catania dove nei giorni scorsi si è consumato uno strappo improntate tra il dirigente di riferimento Maurizio Pellegrino e il tecnico Giuseppe Raffaele. Una divergenza di vedute sfociata in una rottura diventata insanabile dopo i recenti passi falsi rossazzurri. Qualcosa si è guastato tra i due e obiettivi/traguardi di management e staff tecnico non sembrano più collimare. Il silenzio del post Turris-Catania da parte di Raffaele è stato assordante e imposto dal club. A dimostrazione di come delle riflessioni siano tuttora in corso e potrebbero provocare un ribaltone in panchina. A questo punto probabile vista la delegittimazione dell'ex tecnico del Potenza. Tanto che nel tardo pomeriggio di ieri è stato interpellato Francesco Baldini, ex trainer della Primavera della Juventus, che ha dato la sua disponibilità a subentrare. Alterativa un ex calciatore del Catania dei tempi d'oro in Serie A come Nicola Legrottaglie, cercato nelle scorse settimane anche dal Palermo. Una soluzione ponte fino a giugno, in attesa del nuovo corso targato Tacopina...

A proposito di panchine instabili o quantomeno in discussione ci sono due casi che rappresentano una netta eccezione al celebre adagio che cambiare allenatore comporta una svolta. Nessun sussulto e miglioramento, al netto di una sessione di mercato di gennaio che ha ritoccato i rispettivi organici, per Triestina e Ravenna. Anzi le cose sono pure peggiorate. I romagnoli, infatti, ora languono all’ultimo posto. A testimonianza di come non fosse l’allenatore il fautore di tutti i problemi. Le cose non funzionavano con Beppe Masi, cacciato dopo il poker incassato dal Cesena nel derby romagnolo, e non sono cambiate neppure con Leo Colucci, che dopo Reggiana e Pordenone rischia un’altra incompiuta. A Trieste l’organico invece è di buon livello, anche se sopravvalutato dalla proprietà. Intendiamoci: la Triestina è certamente da primi 4-5 posti, ma Padova e Perugia sono e restano superiori. Troppi però i 16 punti di distacco dalla vetta a 7 giornate dal termine, con il rischio di finire magari settimi e in una posizione di svantaggio ai playoff. Quando a volte la fretta si rivela cattiva consigliera. L’esonero già scritto di Carmine Gautieri prima di Carpi-Triestina e materializzatosi dopo il 2-2 del Cabassi non si è rivelato, col senno del poi, la scelta giusta. Anche perché Bepi Pillon, preso per duellare per il primo posto fino alla fine ha perso ulteriore terreno in classifica, peggiorando il rendimento alabardato. E senza l’alibi delle assenze causa Covid-19 patite dal predecessore. Inevitabili fare delle riflessioni. Tanto che in caso di ulteriori passi falsi non va escluso un nuovo avvicendamento al timone della squadra giuliana, magari proprio con il ritorno di Gautieri al posto di Pillon anche se in città è circolato pure il nome di Alessandro Calori. Difficile però di questi tempi caricarsi tre stipendi importanti a bilancio alla voce guida tecnica. 

Come ogni settimana fari puntati sui talenti emergenti della terza Serie. L’Atalanta come accaduto in passato con Andrea Conti e Davide Zappacosta ha svezzato in Lega Pro anche il prossimo terzino destinato a palcoscenici più importanti. È il caso di Eyob Zambataro che dopo l’apprendistato di Padova e Ravenna ha trovato l’habitat naturale in quel di Monopoli per esplodere. Corsa da maratoneta sulla fascia sinistra abbinata a un’ottima capacità di inserimento alla Robin Gosens. Ideale per gioca con i quinti, proprio come la sua Atalanta. Gol pesanti e sgroppate sulla fascia che hanno acceso i riflettori sul classe 1998 sbarcato in Italia all’età di 8 anni dall’Etiopia in cerca di fortuna e di un futuro migliore. Obiettivo raggiunto grazie al pallone e all’affetto della sua famiglia italiana di Monza. Dall’Oratorio San Fruttosio alla trafila nelle giovanili della Dea. L’anno prossimo i nerazzurri appaiono orientati a destinarlo in prestito in B. Lo step giusto per cercare di emulare le gesta dei predecessori Zappacosta e Conti, arrivati in A con l’Atalanta e poi fino alla Nazionale. Sognare non costa nulla e non fanno paura i paragoni illustri. Per chi è abitato a percorrere chilometri su e giù per la fascia, arrivando dalla lontana Addis Abeba, salire un paio di categorie dev’essere una passeggiata di salute.

Nicolò Schira

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