Il punto sulla Serie C (di Nicolò Schira)

04.02.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Nicolò Schira
Nicolò Schira

C'erano un indiano, un americano e un ex neozelandese.

Non è l'incipit dell'ultima barzelletta diventata virale, bensí uno scenario prossimo riguardante il Livorno, il cui futuro resta sempre avvolto da una coltre di nubi. E intanto il 16 febbraio (data per gli saldo dei prossimi stipendi) incombe in maniera minacciosa. Serve una svolta, è evidente. Gli innesti del mercato di gennaio hanno puntellato l'organico a costo zero tra valorizzazioni e incentivi all'esodo da parte dei club che hanno piazzato in amaranto i loro esuberi. Sul campo toccherà ad Alessandro Dal Canto acciuffare almeno i Playout per tentare il miracolo salvezza. Difficile ma non impossibile visto la mediocrità del girone A. Resta ora da chiarire la questione societaria: chi prenderà in mano le redini della gloriosa formazione toscana, evitando al contempo lo spettro del fallimento e della ripartenza dai Dilettanti. Da giorni si parla del milanese Franco Favilla (interessato al 70% delle quote, ma che finora non ha presentato alcuna offerta scritta, nonostante la benedizione del romano Heller), intanto nelle scorse ore c'è stata l'entrata in scena di un nuovo pretendente straniero. Si tratta di un imprenditore indiano (Yogesh Maurya) che insieme a un partner italo-statunitense ha già parlato con il Sindaco Luca Salvetti nella mattinata di ieri. Tanto che entrambi nel pomeriggio hanno poi fatto capolino al Picchi per assistere alla gara contro il Piacenza. Entreranno in scena o sarà solo un flirt destinato a durare lo spazio di una settimana come accaduto con il libanese (non quello di Romanzo Criminale...) Yousif? Chissà. Presto per sbilanciarsi. Lo scopriremo nei prossimi giorni. Di certo, per restare in tema di personaggi esotici, c'è l'arrivo del centravanti uruguaiano (ma con passaporto italiano...) Martin Bueno Imbrenda. Un nome che dice poco, se non pochissimo, alla stragrande maggioranza di tifosi e addetti ai lavori, anche perché il curriculum è tutt'altro che esaltante. Il top della carriera del pennellone sudamericano restano gli anni vissuti da protagonista in...Nuova Zelanda! Patria del palla ovale più che del calcio. In Oceania, però, aveva la media di un gol ogni 110 minuti, tanto da vincere pure la classifica marcatori della Champions League locale. Negli ultimi mesi ha sgambettato in Svizzera nel Bellinzona (C elvetica) dove raccontano non abbia perso il feeling con la rete. Nei prossimi giorni mister Dal Canto deciderà se farlo tesserare. Bueno così come Bobb, Castellano e Evan's potrebbe arrivare nella città labronica grazie alla regia del vero deus ex machina del Livorno in questi mesi: Bobo Lamanna. Cambiano presidenti, dirigenti e azionisti ma dall'estate resta l'ex patron del Cuneo il gran burattinaio delle manovre di mercato amaranto...

In chiusura uno spunto sul Bari sul quale torneremo a lungo nelle prossime settimane. A oggi si può dire che la scommessa Gaetano Auteri in panchina non abbia pagato. D'altronde già ad agosto ci eravamo espressi sul fatto che il lavoro di Vincenzo Vivarini fosse stato sottovalutato. Il tecnico abruzzese ha steccato solo la finale Playoff di Reggio Emilia, ma in un campionato senza pubblico (assenza pesantissima per il Bari sia a livello di spinta che economica) bisognava dare continuità. La rivoluzione non ha pagato così come le sollecitazioni da Napoli su scelte e strategie di mercato da condividere. Ora tocca alla famiglia De Laurentiis dare un segnale forte. E più netto di un ritiro punitivo. Altrimenti il Bari, anzi la Bari come la chiamano i tifosi biancorossi, rischia di continuare a navigare nell'anonimato. Mentre una piazza del genere dovrebbe stare in pianta stabile in Serie A. Se ogni sei mesi rivoluzioni tutto però diventa dura anche solo andare in B...

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