Il punto sulla Serie C (di Luca Bargellini)

19.06.2020 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Bargellini
Luca Bargellini

“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi” diceva Albert Einstein nel 1969. Cinquantuno anni dopo abbiamo capito che una delle menti più brillanti della storia aveva torto. Perché, in realtà, sono tre le cose infinite di cui siamo a conoscenza. La terza, quella che Einstein non aveva preso in considerazione, era la capacità dei club di Serie C di non regalare certezze.

In attesa di capire quale sarà l’esito sul campo di playoff e playout, molti club di terza serie hanno già iniziato ad adoperarsi per il futuro prossimo. Complice l’aiuto da parte del governo sul fronte degli stipendi e la scelta di non obbligare la rendicontazione degli stipendi da marzo a giugno alla Covisoc, la situazione di alcune società è migliorata sul piano economico e sulle prospettive future. Niente però appare ancora risolto. Il tema delle iscrizioni, con allegata fideiussione, è e rimane centrale per molte piazze. A prescindere dal girone o dal blasone.

Su questo tema il pensiero vola quasi immediatamente in Sicilia, in quel di Catania. Il tribunale vigila sulla messa in vendita del club etneo che ha solo questa via per avere un futuro immediato. La carta dei playoff promozione è stata, infatti, giocata dall’attuale dirigenza proprio per invogliare eventuali nuovi acquirenti a farsi avanti e mettersi in concorrenza con il gruppo rappresentato da Maurizio Pellegrino oramai da mesi all’opera per tentare di ottenere una fumata bianca. Sempre in Sicilia, ma sul versante occidentale, non mancano le attenzioni sul Trapani. E’ vero i granata sono in Serie B ma la loro situazione di classifica impone una riflessione: la società sembra vivere in acque più tranquille, ma una ipotetica retrocessione potrebbe cambiare tutto dato che nel passaggio dalla B alla C le entrate assumono dimensioni ben diverse.

Risalendo lo stivale cattura l’occhio la posizione di due toscane dal grande blasone come Arezzo e Robur Siena. Entrambe cercano soci per trovare una stabilità che sembra perduta in prospettiva 2020/2021 e che da una parte ha reso impossibile la partecipazione ai playoff, mentre dall’altra l’ha messa a serio rischio.

In tutto questa situazione poi aleggia un nome. Conosciuto e apprezzato. Quello di Piero Camilli. L’ex patron della Viterbese dopo aver salutato il Lazio è tornato ad essere al centro di alcuni rumors legati al passaggio di mani di almeno tre società di Lega Pro: lo stesso Siena, il Cesena e il Grosseto. La prima ipotesi pare essere tramontata dopo settimane di voci che si ricorrevano, le altre due invece sono ancora in piedi. Quella romagnola da solo o in buona compagnia (Franco Fedeli ex della Samb?) sarebbe la scelta più ambiziosa per un pronto ritorno in Serie B in una realtà abituata alla cadetteria, mentre quella maremmana, nella società che è stata casa sua per anni, avrebbe in mano il timone del progetto dopo la rinascita arrivata con la presidenza Ceri.

Chiudiamo questo quadro fatto di incertezze, problematiche, ma anche speranza nel futuro, con una nota positiva. Quella che arriva da Caserta e dalla Casertana che ha avuto l’ok per il restyling del “Pinto”. Una fumata bianca che arriva al termine di una stagione complessa per i falchetti, condita anche da una penalizzazione in campionato. Una fumata bianca che però può  cambiare diametralmente la prospettiva. Perché un nuovo impianto può portare introiti dove non ve ne sono e trasformare i punti interrogativi in certezze.

Certezze che sono sempre infinitamente complicate da trovare in Serie C.

Luca Bargellini

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