Il punto sulla Serie C (di Ivan Cardia)

30.11.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Ivan Cardia 
Ivan Cardia 
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Le temperature climatiche si abbassano, quelle del calcio italiano si avvicinano al punto di ebollizione. Arriva dicembre, che dell’anno non è il mese più freddo ma poco ci manca, e invece si presenta caldo, caldissimo. In settimana nuovo botta e risposta tra il Comitato 4.0 e il governo, la cui maggioranza s’era dimenticata i promessi aiuti economici. Risultato ? Sulle questioni fiscali (comunque essenziali) qualche passo avanti è stato fatto, per il resto ancora non si vedono grossi contributi e a Roma in pochi sembrano aver capito che qui ci sia in gioco la sopravvivenza non solo di tante società e tanti lavoratori, ma di questo sport (e anche altri: il fatto che la Lega Pro s’accompagni alle massime serie di basket e volley dovrebbe far ripensare quantomeno con un sorriso a quando il ministro dello Sport definiva il calcio uno sport come gli altri). Le società così sono in difficoltà e in terza serie andare avanti diventa ogni giorno più difficile. La Serie A, per carità, dorme e non aiuta, ma è un discorso che abbiamo già fatto una settimana fa.

Alle società irritate toccherà a breve pagare gli stipendi, e in questo quadro generale sarà un problema non da poco. Perché giocare così, tra protocolli tanti e aiuti zero, costa e irrita. Una protesta plateale non sarebbe neanche tanto fuori luogo, vedremo come andrà. Dicembre sarà caldo per queste scadenze e anche perché lo inaugurerà un consiglio federale con i fiocchi. La Lega B due anni fa ha fatto di tutto per abbassare il numero delle società in corsa, ora vuole alzarlo di nuovo: roba da non crederci, tanto più che non abbiamo mai visto nessuno puntare a un format dal numero dispari. È uno dei segnali che iniziano le scaramucce: il suddetto consiglio federale dovrà fissare anche la data delle elezioni, che giustamente si terranno (per dire una banalità: si è potuto eleggere un presidente USA e non si può eleggere un presidente FIGC ?), nonostante una certa ritrosia ai vertici. E così inizierà il periodo delle vendette incrociate, dei giochi di potere e delle promesse: fa parte del gioco, forse un po’ meno al termine di un anno drammatico per tutti, ma ci sarà da divertirsi. Consiglio disinteressato e non richiesto: si guardino i fatti, non le chiacchiere.

La buona notizia, come dovrebbe essere, arriva dai campi. Quelli di Serie C hanno visto celebrarsi, per la prima volta in questa stagione, una giornata senza rinvii. Bentornata normalità, anche se di normale nella nostra vita di ogni giorno c’è ancora poco. È un segnale positivo, in linea con un andamento, già rilevato da molti, che fa pensare come le cose stiamo migliorando, i contagi diminuendo e insomma questo benedetto campionato forse riusciremo davvero a portarlo a termine. Ho la sensazione che questo trend sia legato anche al fatto che alcune società abbiano iniziato a comportarsi più seriamente di quanto non facessero a settembre per evitare focolai, ma trattasi appunto di sensazione. E ora, se non è il momento di festeggiare, è almeno quello di essere un pochino più lieti perché del domani magari qualche certezza c’è. Costa, come costa mandare avanti la baracca senza un briciolo di tifosi, con pochissimi sponsor e nessun aiuto da chi pure è poi pronto a godersi i successi del calcio italiano. Ma si torna lì, a questo dicembre caldo che ci dirà se e come andremo avanti.

Ivan Cardia

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