Il punto sulla Serie C (di Ivan Cardia)

31.08.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Ivan Cardia
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Tra Consiglio Federale e Tribunale Federale, sarà un giorno della verità. Uno dei tanti di qui all’inizio del campionato, ma qualche risposta inizieremo ad averla. Sul fronte riammissioni la strada sembra segnata, nelle aule di giustizia non ci entriamo per evitare un terreno minato. Ma per Picerno e Bitonto i rischi ci sono e le accuse sono gravi. Ne parleremo ancora, perché in ogni caso ci sarà poi l’appuntamento del 7 settembre in secondo grado, con tempi a dir poco serratissimi.

Domani, 1 agosto, in compenso inizierà il mercato. In parte ha già regalato qualche colpo, addirittura fuochi d’artificio se guardiamo ad alcune piazze. Le liste a 22 restano un problema e una difficoltà oggettiva per chi vuole fare affari, ma se le società le hanno votate devono anche farci i conti. Il girone più interessante? Rischia di essere il sud, e questa volta non per mera retorica sulla grandezza e la bellezza delle sue piazze. 

A Bari sono scottati dall’ultima stagione e ci vanno con i piedi di piombo, ma le basi ci sono e sono anche forti. Auteri non è una garanzia in assoluto soltanto perché qualche stagione l’ha sbagliata anche lui, ma gli è successo di rado e nelle tante indovinate si è rivelato un fuoriclasse della categoria. Va costruita una squadra che sia davvero per lui. A Palermo c’è una dirigenza da fare invidia a mezza Serie A e un allenatore che è un signor tecnico anche in B: i rosanero rischiano di essere la squadra in grado di rompere le uova nel paniere. E poi c’è il Catania: il progetto voluto da Pagliara è molto interessante e richiama esperienze raramente viste in Italia. Dovesse finalizzare l’intesa con Tacopina farebbe entrare in società uno che nei nostri campionati ha sbagliato poco o nulla. E non dimentichiamo altre squadre e città (Catanzaro, Avellino, Terni) da prima fila, ma nessuno speriamo si offenderà se ci rallegriamo perché tre grandi città ci sembrano pronte a fare un passo verso le categorie che più spettano loro. Ne passerà una, al massimo due.

Il ritorno ad alti livelli del sud, però, è in generale il vero passo avanti che può regalare la C al nostro calcio. È bella anche per questo, perché un gap così forte in altre categorie, in C si sente meno e il Bel Paese è davvero rappresentato a tutto tondo.

Ivan Cardia

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