Il punto sulla Serie C (di Ivan Cardia)

24.08.2020 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Ivan Cardia
Ivan Cardia

C’è un giocatore italiano che, pur non vincendola, si è giocato la Champions League senza mezza presenza in Serie A. Si chiama, come tutti sapete, Marco Verratti. Più francese che italiano, nel suo percorso calcistico ad alti livelli: nel Bel Paese ha giocato solo in B e C. In terza serie ha iniziato e questo racconta tanto di quale deve essere il futuro, la missione, del campionato che da queste parti prediligiamo. La C ha il potenziale per essere il serbatoio di talenti del nostro calcio, lo è stata e lo sarà. Non con le regole, che fanno discutere e se premiano i giovani solo perché giovani non vanno bene, ma con la lungimiranza e le idee di chi sui giovani sa puntare davvero. Chi sa farlo su quelli bravi ci guadagna. E alla lunga fa bene a tutto il nostro calcio.

Andremo avanti, salvo sorprese, senza tifosi. Gli auguri di qualche tempo fa rischiano di lasciare spazio alla preoccupazione per i contagi che aumentano. In questo momento non sappiamo come procederà e come si deciderà di andare avanti, anche a livello generale. Rivedere qualcuno sugli spalti, però, ci pare complicato in tempi brevi. E di questo bisognerà tenere conto, perché se la C è una risorsa per tutti, persino per l’unico italiano arrivato in finale di Champions, bisognerà aiutare che le società che ne fanno parte ad andare avanti anche in queste condizioni impossibili. 

Più che altro, col contagio che torna a spaventarci, la Lega Pro (come tutto il calcio italiano, ma qui è quella che ci interessa) ha un dovere verso la prossima stagione. Predisporre sin dalla prima giornata un percorso alternativo nel caso non si possa finire con il format con cui si parte. Nessuno se lo augura, anzi: che Dio ne scansi e liberi, sia chiaro. Ma l’anno scorso siamo stati colti di sorpresa e c’è stata una discreta dose di veleni, perché a metà del gioco ognuno ha i suoi interessi da difendere e portare avanti, in maniera più o meno legittima e condivisibile. Oggi partiamo vedendo la spada di Damocle penzoloni sulla nostra testa. E non possiamo far finta di niente.

Ivan Cardia

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