Serie C - La Lega Pro incontra le neopromosse dalla D, tra prime volte e ritorni importanti

29.07.2020 17:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lega-pro.com-stadionews.it
Francesco Ghirelli
Francesco Ghirelli

Si è svolto questa mattina in video conferenza l’incontro delle neopromosse dalla Serie D con la Lega Pro.

Le società hanno conosciuto i responsabili dei diversi settori che hanno fornito tutte le informazioni necessarie per accompagnare i club nella nuova realtà.

Il Presidente Francesco Ghirelli ha dato il benvenuto:

“Sono felice del vostro arrivo. La Lega Pro è la faglia tra i Dilettanti e il professionismo. Per questo è fondamentale ragionare a sistema e per quello che riguarda la Serie C, la LND e Serie D sarebbe utile e proficuo per tutti istaurare un tavolo comune permanente a partire dalle riforme dei campionati. Si vedano i risultati dell’aver fondato il Comitato 4.0  tra Lega Pro e le leghe di pallavolo e basket. Abbiamo temi comuni come il credito di imposta, il post Covid-19, l’accesso del pubblico ai palazzetti e agli stadi, il protocollo sanitario, l’apprendistato e il decreto per la riforma dello sport. Dopo il proficuo incontro con il ministro Gualtieri, oggi avremo altri incontri importanti. Abbiamo interloquito con i gruppi parlamentari. Le società promosse dalla Serie D entrano in una Lega delle regole, della ricerca della sostenibilità economica, della formazione dei giovani calciatori. A me interessa il FARE e non stare. Il calcio cambia se ragioneremo a sistema, uscendo dalle miopie e dai miseri giochi di potere. Non c’è tempo, se non quello del riformare per il bene comune”.

All’inizio della riunione c’è stato anche il saluto del Presidente della LND Cosimo Sibilia e del coordinatore della LND avvocato Luigi Barbiero.

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Le nove promosse in Serie C: tra prime volte e ritorni importanti

La prima volta non si scorda mai. Ma anche il ritorno. Sofferto, cercato, agguantato. Che, per alcune squadre, assume contorni omerici. La Serie C 2020/2021 si arricchisce di nove squadre, a fronte di tre retrocessioni certe (Gozzano, Rimini e Rieti) e di altre che verranno dopo la lotteria dei playout. Fisiologico andamento dell’altalena tra professionismo e dilettantismo. Almeno sul piano formale: la Serie D si vince solo con la lungimiranza di chi sa che la vera partita si aprirà in estate. Tra iscrizione, allestimento di una rosa competitiva e, spesso, adeguamento dello stadio.

MATELICA, UNA RINCORSA CHE DURA DA 10 ANNI

All’ombra del Monte San Vicino gioca il Matelica di Mauro Canil. Più precisamente, in località Boschetto, dove ha sede il Giovanni Paolo II, impianto da 500 posti inevitabilmente soggetto a un doveroso maquillage. Un risultato importante per il calcio marchigiano e per la quarta comunità più piccola della prossima Serie C: solo Renate (4055 abitanti), Piancastagnaio (4133) e Picerno (5853) la precedono. Eppure quello dei biancorossi è un percorso iniziato nel 2010, in Prima Categoria. Poi Promozione, Eccellenza, Serie D, la disfatta di Avezzano così dolce per il popolo vissino e, ora, la terza serie. Il Matelica ha chiuso il torneo a quota 55 punti, davanti al tandem Campobasso-Notaresco e coi record di miglior attacco e miglior difesa. Insomma, la banda dell’ex Vastese Gianluca Colavitto è pronta al grande salto.

CAPOCANNONIERE: Vito Leonetti (15 reti)

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L’EX JUVE PASQUATO E IL DERBY COL PADOVA: ECCO IL CAMPODARSEGO

Il percorso è segnato per 391 km, in direzione Nord, tra A14 e A13. E non è casuale ritrovarsi in provincia di Padova, in quel Veneto che tra i centri trainanti del Belpaese. La toponomastica ci dà ragione: Villa Campi de Arsico, a intendere una località disboscata e resa produttiva (campus, appunto) a ridosso del fiume Arsicus. Oggi quel lembo di terra si chiama Campodarsego e risponde al nome del club che ha conquistato la vittoria del girone C. Da quelle parti la terza serie è obiettivo da tempo, dopo la vittoria dei playoff nella passata stagione. Per questo dalle parti del “Gabbiano” si è deciso di puntare la maggioranza delle fiches sul reparto offensivo. Quello che, tra gli altri, annovera il fanese Gianmarco Gabbianelli (10 gol), il forsempronese Simone Tonelli (5 reti) e l’ex Juventus e Legia Varsavia Cristian Pasquato. Alla guida il lucchese Antonio Andreucci, l’uomo dei 54 punti e della difesa meno battuta del girone (25), alla pari dell’Union Feltre.

CAPOCANNONIERE: Vincenzo Calì (11 reti)

NOTA di TUTTONOVARA: il Campodarsego non si è iscritto alla Serie C, il Presidente Pagin: «Sarebbe un bagno di sangue economico»

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TRA VIRGILIO E IL MINCIO, ECCO IL MANTOVA DEL TRIO SCOTTO-GUCCIONE-ALTINIER: 46 GOL IN TRE

Padova-Vicenza-Verona-Mantova. La storia del calcio italiano che si fa strada da percorrere. Poco più di un’ora di auto (126 km) per giungere nella terra di Virgilio. E poi 5 km a piedi, da Pietole (Andes, suo villaggio natio: ricordate “Mantua me genuit“?) al “Martelli”. Teatro di 5 stagioni di B e di una finale playoff, persa, col Torino. Poi due fallimenti, di cui l’ultimo nel 2017. Da lì la ripartenza e ora la promozione in Serie C. Frutto del tecnico carpigiano Garzon e dei 46 gol del trio Scotto-Guccione-Altinier. Roba da far suscitare l’interesse di qualsiasi direttore sportivo, Crespini incluso. I 51 punti finali e il miglior attacco valgono infine il ritorno tra i pro. Quanto mai meritato.

CAPOCANNONIERE: Luigi Scotto (20 reti)

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A SESTO SAN GIOVANNI SPUNTA LA PRO SESTO DELL’EX VIS TASCINI

Ancora Lombardia, ancora Serie C. Questa volta scordatevi però la serena compostezza delle anse del Mincio: a Sesto San Giovanni si cambia musica. Non solo per i clacson e per una Milano in cui “quando il Sole sorge, nessuno se ne accorge”. La Pro Sesto dell’ex Vis Alessandro Tascini (3 presenze 1 gol) ha vinto il girone B. Con merito e a suon di gol. Quelli del golden boy dei Citizens Scapuzzi (5), del romano Monni (9) e del bergamasco Gualdi (9). Per la gioia di mister Francesco Parravicini. Uno che, da difensore della favola Treviso, di gol ne ha segnati col contagocce. Il “Breda” nel frattempo scalpita, perché non di soli Milan e Inter vive la città metropolitana.

CAPOCANNONIERI: Luciano Gualdi-Simone Monni (9 reti)

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LUCCHESE PRIMA, PRATO SECONDO: I ROSSONERI DEDICANO IL TRIONFO ALLA PICCOLA VICTORIA

A1, A15, A11. Da Sesto San Giovanni si procede in direzione Sud, verso Lucca. Toscana sì, ma girone A, quello tosco-ligure-piemontese. Un raggruppamento atipico in cui Lucchese e Prato si sono date battaglia, ricordando i derby di Lega Pro. Al “Porta Elisa”, pochi metri all’esterno della cinta muraria cinquecentesca (ma di impianto romano), il collettivo di Francesco Monaco ha strappato il pass per i pro. Quello che il fallimento del 1 luglio 2019 ha portato via ai rossoneri dell’ora vissino De Feo. Ora, appunto, la promozione, figlia delle reti, tra gli altri, dell’ex Casertana e Benevento Michael Cruciani (6). Il successo è dedicato in tutto e per tutto a sua figlia Victoria: a novembre ha perso la sua lunga battaglia, dopo aver lottato come una leonessa sin dalla nascita. Aveva 5 anni. Tremendamente ingiusto.

CAPOCANNONIERE: Michael Cruciani (6 reti)

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IL GROSSETO RITROVA I PRO DOPO 5 ANNI DI ASSENZA

“Grosseto di Maremma sei Regina“, recita uno degli inni più orecchiabili di tutta la futura Serie C. Il Grifone del presidente Mario Ceri ha restituito il giusto smalto a una piazza reduce due radiazioni in pochi anni (2015 e 2017). Se l’Eccellenza vinta davanti al Fucecchio ha significato Serie D, l’annata appena conclusa ha visto i maremmani primeggiare su Monterosi, Grassina e Albalonga. L’artefice di tutto questo? Mister Lamberto Magrini, tifernate doc. Al suo fianco, ecco scudieri del calibro dell’ex Aglianese Filippo Moscati (13 reti) e del trio Boccardi-Galligani-Cretella (24 gol in tre). Basi solide da cui ripartire, alle quali si aggiunge il nuovo centro sportivo di Roselle. Allo “Zecchini” i fasti di un tempo (leggi: Serie B), in fondo, non sono così lontani.

CAPOCANNONIERE: Filippo Moscati (13 reti)

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TURRIS, AMBIZIONI CHE DIVENTANO REALTÀ

Costa tirrenica. Toscana, Lazio e infine Campania. Tra il Vesuvio e il Golfo di Napoli, dove i 3 milioni della metropoli partenopea sfumano in uno degli agglomerati urbani tra i più popolosi d’Europa. Torre del Greco ne è un tassello, coi suoi 84 mila abitanti. A due passi c’è Torre Annunziata, sede del Savoia. Due squadre, due gironi diversi: i corallini nel G, gli oplontini nell’H. Per la Turris è arrivata l’ora della Serie C, dopo mesi di battaglie tra Lazio e Sardegna, ma anche nella vicina Portici. Merito di Celiento, Longo e Alma (35 reti complessive), ma anche dell’ex Arzignano Forte e di un collettivo sapientemente guidato dall’esperto Franco Fabiano.

CAPOCANNONIERE: Fabio Longo (16 reti)

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LA FAVOLA DELL’UNDERDOG: IL BITONTO È IN SERIE C

I 252 km che separano Torre del Greco da Bitonto segnano il confine tra i gironi G e H. Almeno sulla carta. Perché sono ben 5 le campane ad aver preso parte al torneo. Eppure a spuntarla è stata una pugliese. Non il Foggia, in pole a inizio stagione. Ma nemmeno l’Audace Cerignola e il Taranto. Bensì il Bitonto di Roberto Taurino. Nella “città degli ulivi” si è concretizzato un piccolo grande miracolo sportivo, frutto di acquisti oculati (Bollino, Vacca, Lattanzio, Marsili), di giovani valorizzati e unità d’intenti. Alla fine la classifica recita: Bitonto 55, Foggia 54. I neroverdi di Puglia sono pronti per il salto tra i pro.

CAPOCANNONIERE: Cosimo Patierno (20 reti)

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LA STRADA VERSO LA SERIE A: DYBALA-RICCIARDO ANDATA E RITORNO

Sicilia in vista. Superato lo Stretto, ecco altre 5 ore di viaggio, in direzione Palermo. Finito il tempo di Dybala, Cavani e Nestorovski, dalle parti dello scrigno arabo-normanno è tempo di rimboccarsi le maniche. E rialzarsi dalla ceneri del recente fallimento. A partire dalla Serie D. Per l’occasione il presidente Mirri ha allestito un organico di assoluto livello: Lancini, Crivello, Martinelli, Santana, Floriano, Ricciardo e Sforzini, solo per citare alcuni profili. Esperti sì, ma anche tanti under, necessari per competere in quarta serie. Parola d’ordine ? Qualità. E carisma, quello di mister Rosario Pergolizzi, ben voluto dai quasi 16.000 che ogni domenica hanno affollato il “Barbera”. Una cornice da Serie A.

CAPOCANNONIERE: Gianni Ricciardo (9 reti)

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Riccardo Spendolini

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