Volley femminile, Nazionale - Mondiali 2018: la nascita dell’Italia del futuro, l’inizio di una nuova era, le parole di Mazzanti

Un sogno da inseguire, le azzurre ci credono
18.10.2018 14:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: oasport.it-dallarivolley.com
Le Azzurre
Le Azzurre
© foto di foto FIVB

L’inizio di una nuova era, l’alba di un nuovo ciclo che ci auguriamo vincente, l’esplosione di talenti individuali uniti in un gruppo solido e costruito in ogni minimo dettaglio. Questa è l’Italia del futuro, quella che è esplosa definitivamente in Giappone e che a suon di vittorie è riuscita a fare la differenza ai Mondiali 2018 di volley femminile: sono passati appena due anni dalle drammatiche Olimpiadi di Rio 2016, concluse con un mesto nono posto frutto esclusivamente della vittoria sul piccolo Porto Rico dopo aver preso bastonate da USA, Cina, Olanda, Serbia. Al Maracanazinho sembravano tutte delle corazzate (e lo sono anche oggi) mentre noi eravamo delle piccole formiche incapaci di tenere il passo, messi in un angolino e presi a pallate, lontani anni luce dai vertici internazionali.

Due anni dopo la musica è decisamente cambiata e questi Mondiali lo stanno dimostrando. La rassegna iridata nel Sol Levante sta rappresentando la perfetta vetrina del gruppo guidato dal CT Davide Mazzanti che ha plasmato questa squadra, ha creato un’identità, ha amalgamato i talenti, ha creato uno spogliatoio solido, ha fatto crescere ogni singolo elemento esaltandone le doti singole e inserendole all’interno di un contesto più ampio, ha aumentato la consapevolezza dei propri mezzi. Sono nate così le ragazze terribili, quelle che guidano un’Italia estremamente giovane che a suon di vittorie (dieci in altrettante partite prima dell’ininfluente ko contro la Serbia) ha saputo conquistare una meritatissima semifinale, tutta da giocare e da vivere per cercare di volare in Finale, a 16 anni di distanza dall’apoteosi di Berlino 2002.

Questa Italia ora può davvero sognare in grande, è partita come mina vagante della competizione ma ormai non si può più nascondere, ha tutte le carte in regola per dare la caccia al grande sogno e non deve tirarsi indietro. Bisogna avere il coraggio di osare fino in fondo, credendoci fermamente, sognando anche l’impossibile: venerdì 19 ottobre (ore 09.10), data e orario della battaglia di Yokohama contro la Cina, le Campionesse Olimpiche che abbiamo già battuto nella prima fase e che inseguono quell’agognato titolo iridato che manca da addirittura 32 anni (poi hanno perso tre atti conclusivi).

Quello dovrà essere il giorno dell’Italia, si riparte da zero e servirà una grande tenuta mentale contro le solide asiatiche che sono abituate a giocare certi incontri, l’esperienza potrebbe giocare un ruolo determinante ma l’Italia terrà alta la testa e andrà a caccia della gloria, ormai non dobbiamo fermarci più di fronte a nulla. Le bordate di Paola Egonu stanno facendo la differenza, l’elevato rendimento di Miriam Sylla è un punto a favore determinante, le prestazioni sottorete di Cristina Chirichella e Anna Danesi stanno dando i loro frutti, ci sarà bisogno anche di tutta l’esperienza di Monica De Gennaro e Lucia Bosetti, oltre alla regia di Ofelia Malinov, per cercare di abbattere ancora una volta la Muraglia. Saranno due giorni di fremente attesa, un Paese intero aspetta e vuole continuare a sognare la magia d’Oriente.

Stefano Villa

A meno di quarantotto ore dalla semifinale queste le parole del commissario tecnico Davide Mazzanti:

“Siamo ultra concentrati sulla semifinale, conosciamo bene la Cina e stiamo sfruttando questi giorni di pausa per riguardare le 6 partite che hanno disputato dopo la nostra prima sfida. Vogliamo limare qualche dettaglio rispetto alla gara di Sapporo. Siamo pronti a scendere in campo per giocarci questa grande opportunità, le ragazze hanno tantissima voglia di confrontarsi con una tra le migliori formazioni al mondo contro cui spesso abbiamo giocato alla grande”.  

“Una delle chiavi della partita - prosegue Mazzanti - sarà la gestione dei loro primi tempi perché hanno dei centrali che sono veramente insidiosi da marcare, quello sarà il primo aspetto importante. Dovremo poi gestire molto bene la nostra fase muro-difesa sui loro attaccanti principali e quindi limitare il più possibile la Zhu che è il loro terminale offensivo di riferimento. In più le cinesi possono contare su delle altri attaccanti che alternano in base alle diverse situazioni. Quando si trovano in difficoltà fanno spesso ricorso alla panchina e ho visto che nelle altre partite le nuove entrate si sono comportate molto bene, sarà fondamentale prendere le adeguate contromisure anche contro queste giocatrici.”

“All’inizio dell'estate avevo detto alla squadra la frase "Noi siamo l'Italia" - spiega il tecnico tricolore - l'idea era quella di creare con le ragazze un'identità di gioco che in campo ci contraddistinguesse. Il periodo di preparazione è stato difficile e lungo, però ci ha permesso di arrivare sino questo punto e di trovare la nostra identità, anche se io ho detto alle ragazze che non so preciso come sia accaduto, ma’ l'importante è che loro lo abbiano messo in campo.”   

“Secondo me nelle ultime due partite ci hanno attraversato dei sentimenti che erano leggermente diversi rispetto a quello delle prime gare - l’analisi del Ct -, questo ha cambiato un pochino la nostra aggressività e il modo di fare le cose. Alle ragazze ho detto di tenersi stretta quella dell'identità, perché è solo nostra ed è il fattore che ci permette di fare cose incredibili.”     

“Quello che sta accadendo in Italia e tutto l'affetto che stiamo ricevendo è assolutamente inaspettato - conclude Davide -. Credo che le ragazze siano portatrici di tanti messaggi positivi, e il fatto che stiano facendo emozionare e innamorare tante persone alla pallavolo è qualcosa di bellissimo. Sapere che dietro di noi c'è tanta gente che ci supporta è una cosa che ci inorgoglisce ancora di più e ci fa capire quanto importante sia stato il nostro percorso. Tutto questo rappresenta per noi una dose ulteriore di energia per le prossime decisive partite.”