Volley femminile, Nazionale - Mondiali 2018: l'Italia sconfigge la Cina dopo una battaglia epica, Paola Egonu distrugge la Grande Muraglia: È FINALE !

19.10.2018 14:20 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: oasport.it
Le Azzurre
Le Azzurre
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SIAMO IN FINALE ! L’Italia confeziona l’impresa della vita e vola all’atto conclusivo dei Mondiali 2018 di volley femminile: la nostra Nazionale sconfigge la Cina per 3-2 (25-18; 21-25; 25-16; 31-29; 17-15) nella già leggendaria battaglia campale di Yokohama e si guadagna l’atto conclusivo della rassegna iridata. A 16 anni di distanza dall’apoteosi di Berlino (e anche quella volta superammo le asiatiche in semifinale), quando conquistammo il nostro unico titolo battendo gli USA, l’Italia torna a giocare la Finale dei Mondiali: l’appuntamento è per domani (ore 12.40) contro la Serbia Campionessa d’Europa che nella prima mattina aveva battuto l'Olanda.

Le azzurre si sono superate ancora una volta, hanno confezionato un’autentica magia, hanno messo in ginocchio le Campionesse Olimpiche (rivendicando il ko nella semifinale di quattro anni fa a Milano), hanno abbattuto la Muraglia Cinese al termine di cinque set combattutissimi, 135 minuti di una partita già consegnata all’antologia della pallavolo italiana hanno spedito il nostro sestetto all’appuntamento con la gloria. Un intero Paese è in festa per le ragazze del CT Davide Mazzanti che ci hanno emozionato e non hanno deluso proprio sul più bello: dopo una cavalcata strepitosa fatta di 10 vittorie consecutive (prima dell’ininfluente ko contro la Serbia) è arrivato il sigillo che consacra una gruppo giovane (23 anni di media), multirazziale, pimpante, fresco ed espressione della Nazione del futuro.

Show strepitoso di una fantasmagorica Paola Egonu autrice di 45 punti (record assoluto in un Mondiale, 5 aces), pazzesca prova della schiacciatrice Miriam Sylla (23), doppia cifra anche per la centrale Anna Danesi (12) affiancata da Cristina Chirichella (8), di banda l’esperienza di Lucia Bosetti, Monica De Gennaro il libero. Demolita la corazzata di Lang Ping a cui non sono bastate le 26 marcature di Zhu Ting.

L’Italia trova subito un break in avvio di primo set col muro di Chirichella su Yuan e l’ace di Egonu (4-2). Le azzurre riescono a conservare il vantaggio e anzi allungano con un contrattacco di Egonu e un errore offensivo di Zhu (9-5). Le azzurre mettono il turbo con l’ace di Bosetti e un chirurgico contrattacco di Sylla (12-6), Zhu e Yuan cercano di tenere a galla le asiatiche ma Sylla ed Egonu non si fanno mai sorprendere (16-12). Il parziale è indirizzato, l’ultima accelerazione della nostra Nazionale è decisiva: diagonale di Bosetti, errore di Gong, primo tempo di Danesi e tocco di giustezza di Egonu per il 20-12. C’è poi il tempo anche per una stampatona di Danesi e per un ace di Bosetti, chiude Chirichella con un primo tempo.

La Cina vuole prendere in mano il pallino del gioco all’inizio del secondo set, 7-5 murando Bosetti e 9-7 con l’ace di Li dopo un errore di Egonu. Le azzurre rimangono sempre indietro di un break ma inseguono con grande caparbietà trascinate dall’opposto (13-15). Battaglia punto a punto, cambipalla continui fino al 18-20: qui viene fischiato un tocco a muro delle azzurre ma la moviola lo smentisce, il punto però non ci viene assegnato e viene ripetuto. Sylla timbra il 19-20 ma poi viene murata per il 19-22. Egonu ci tiene in scia (21-22) ma entra Hu e firma due aces che consegnano il set alle Campionesse Olimpiche.

Le azzurre iniziano il terzo set in maniera confusa: 1-4 con Chirichella murata da Yan, ace di Yuan e punto di Zhu. Sotto 6-8 riusciamo a confezionare un super break: mani fuori di Bosetti ed Egonu, due errori consecutivi di Li, bordata di Sylla ed errore di Yuan in fast. L’Italia vola sul 12-8 e sembra in totale controllo del set, la Cina commette anche un fallo di posizione e poi Sylla ruggisce con una fiondata stellare (16-11). Tre colpi magistrali di Egonu valgono il 20-13, le ragazze di Mazzanti controllano la situazione ed Egonu chiude con due aces consecutivi.

L’Italia inizia il quarto parziale sotto di un break soffrendo le difese delle cinesi ma rimaniamo sempre in scia con gli attacchi di Egonu e Sylla. Ace di Yuan e invasione a rete delle azzurre (10-12), poi Zhu si inventa un attacco ma una bomba di Egonu e muro di Bosetti valgono il pari a quota 13. Al rientro in campo si spezza qualcosina: Sylla sbaglia il servizio, le asiatiche concretizzano un’azione sporca e Yuan chiude a rete la seconda di Malinov (16-13). Questa Italia ha però la forza per recuperare e addirittura passare avanti sul 19-18: Zhu attacca fuori, Egonu pesca un grande contrattacco e un mani fuori, Danesi piazza un muro granitico su Zhu. L’Italia allora mette il turbo: attacco di Egou, primo tocco a rete di Chirichella e ace di Danesi per il 22-19.

Sylla firma il diagonale del 23-21, ma Zhu e Gong riescono a pareggiare i conti. Egonu sbaglia e regala un set-point alle avversarie ma poi lo annulla (24-24), abbiamo un match-point grazie a un loro attacco out ma lo cancellano con un primo tempo. Egonu si procura un altro match point annullato però da Li, fa tutto il nostro opposto che si prende una stampatona ma poi annulla il set-point (27-27). Paola e Sylla riescono ad annullare tre chance cinesi, poi Zhu manda tutti al quinto.

Il tie-break è tiratissimo, una lotta punto a punto serratissima con le due squadre che non riescono mai a prendere il largo. L’Italia cambia campo in vantaggio (8-7, primo tempo di Danesi), la parallela di Li e una lisciata di Egonu valgono il 9-8 per le asiatiche ma Egonu ci regala immediatamente il pareggio. Paola si prende una stampata da Zhu ma le nostre avversarie sbagliano il servizio (11-11) e poi l’opposto firma un diagonale stellare a cui risponde prontamente la loro stella (12-12). Chirichella stampa Zhu, Egonu firma l’ace del 14-12 ma sbaglia la pipe della vittoria (14-14). Il nostro fenomeno non ci pensa troppo e ci regala un altro match-point che però lei stessa sbaglia in diagonale. Fa tutto la 19enne che si procura l’ennesima chance per volare in finale e lei stessa ci porta all’atto conclusivo.

Stefano Villa