Volley femminile, Nazionale - Mondiali 2018: Italia-Serbia 1-3, prima sconfitta per le Azzurre, Boskovic fa la differenza

16.10.2018 18:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: oasport.it
Volley femminile, Nazionale - Mondiali 2018: Italia-Serbia 1-3, prima sconfitta per le Azzurre, Boskovic fa la differenza

Arriva la prima sconfitta per l’Italia ai Mondiali 2018 di volley femminile ma è una battuta d’arresto che non costa caro alla nostra Nazionale, già certa della qualificazione alle semifinali della rassegna iridata. Le Azzurre vengono battute dalla Serbia per 3-1 (25-21; 25-19; 23-25; 25-23) e vedono interrompersi la striscia vincente fatta di dieci successi consecutivi: a Nagoya (Giappone) le ragazze del CT Davide Mazzanti si inchinano al cospetto delle Campionesse d’Europa in un incontro che serviva esclusivamente per definire il primo posto nella Pool G, l’Italia conclude al secondo posto e in semifinale se la dovrà vedere contro la Cina.

L’Italia, reduce dalla durissima battaglia contro il Giappone che ieri ci valse appunto il pass per la fase finale della manifestazione, ha tenuto ampiamente testa alle slave nonostante le scorie dell’incontro con le Samurai e non ha mai dato l’impressione di essere così inferiore alla Serbia: oggi le ragazze di coach Terzic hanno giocato meglio in alcuni frangenti e sono riuscite a spuntarla, le motivazioni e le energie residue hanno sicuramente recitato un ruolo determinante in questo scontro diretto che potrebbe replicarsi in un’eventuale Finale.

Davide Mazzanti ha modificato il sestetto tipo soltanto parzialmente: riposo per Miriam Sylla e spazio a Elena Pietrini di banda (la giovane ha risposto positivamente mettendo a segno 15 punti accanto a Lucia Bosetti, preziosa in difesa ma solo 4 su 15 in fase offensiva). Top scorer naturalmente Paola Egonu, autrice di 28 punti (4 muri, 2 aces) che ha perso lo scontro diretto con Tijana Boskovic per un solo punto (29 per il fenomeno avversario) e che continua a inseguire il primo posto nella classifica marcatrici. Al centro Anna Danesi e Cristina Chirichella (4 muri a testa, 9 e 10 punti rispettivamente), Ofelia Malinov in in cabina di regia e Monica De Gennaro il libero. Le azzurre, oltre a Boskovic, hanno sofferto anche le centrali Milena Rasic (15, 5 muri) e Stefana Veljkovic (10), di banda Bianka Busa e Brankica Mihajlovic (9 punti a testa).

Nel primo set botta e risposta a suon di ace, Mihajlovic risponde a Pietirni per il 4-4. La Serbia però allunga immediatamente: Busa ci punisce in contrattacco e poi mura Egonu, nel mezzo la stoccata di Boskovic (7-5). Le azzurre hanno la forza di impattare con un ace di Chirichella e un errore di Rasic, si prosegue con una lunga lotta punto a punto e andiamo anche in vantaggio sul 14-12 dopo un muro di Malinov su Mihajlovic e un errore di Rasic. Egonu cala un attimo e in un amen la Serbia si trova sul 19-17 con Ognjenovic e Boskovic a fare la differenza. Il muro di Busa su Bosetti (20-17) chiude sostanzialmente i conti, nel finale sbaglia Danesi.

Avvio di secondo parziale davvero molto tirato (8-8 con Egonu sugli scudi tra ace e attacchi), uno scambio di ben 37 secondi viene vinto dalla Serbia con un contrattacco di Boskovic dopo che Pietrini aveva sbagliato tre contrattacchi e rapidamente le slave si issano sul 13-10. Egonu attacca in rete spedendo le avversarie sul +4 al secondo time-out tecnico, le azzurre si deconcentrano e capitolano nel finale senza porre grande resistenza.

Nella terza frazione l’Italia prende il largo sul 7-4 (ace di Pietrini e muro di Chirichella), riesce a mantenere il vantaggio con mani fuori di Egonu e ace di Malinov (11-8), conserva il break con un muro e primo tempo di Danesi (16-13), Malinov sigilla il muro del 19-14 su Boskovic, stampatona di Egonu per il 22-17 e le nostre avversarie non ci riprendono più anche se annullano ben tre set-point.

Il quarto set è punto a punto ma la Serbia trova il break del 20-18 con Mihajlovic e Rasic, Boskovic poi è una sentenza e l’ace di Rasic del 23-20 fa cadere i titoli di coda, chiude la sassata di Boskovic.

Stefano Villa