L'Almanacco del giorno - News, trattative e retroscena del 03/04 e del 04/04

06.04.2020 12:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
L'Almanacco del giorno - News, trattative e retroscena del 03/04 e del 04/04

L'Almanacco del giorno 03/04

Giornata, quella che si è appena conclusa, abbastanza importante soprattutto per il futuro della Serie C.

Si è tenuta nella mattinata l'Assemblea con tutti i rappresentati dei 60 club impegnati in questo campionato in videoconferenza, tanti gli argomenti trattati con diversi momenti toccanti. Niente blocco dei campionati fino a questo momento ma la voce è praticamente unanime: non ci sono le condizioni per andare avanti. Da questo poi gli argomenti importanti che riguardano il taglio degli stipendi e la cassa integrazione. Manca ancora l'accordo con l'AIC, abbastanza duro il presidente del Potenza Salvatore Caiata nei confronti di Damiano Tommasi. 

Questo invece il commento del vicepresidente dell'AIC Umberto Calcagno ai microfoni di TuttoC.

"A me dispiace molto che si continui a pensare al taglio degli stipendi dei calciatori come unica soluzione al problema. Non si possono chiedere sacrifici a ragazzi che hanno stipendi che non permettono loro di fare rinunce di un certo tipo. Basta demagogia su questo".

Antonino Sergi   

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L'Almanacco del giorno del 04/04

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, è tornato sull'assemblea dei club tenutasi ieri, approfondendo le questioni sul tavolo in una lunga nota ufficiale: 

"Che cosa emerge dall'assemblea di Lega Pro ? Un'estrema pesantezza della situazione per i club di Lega Pro, siamo per molti alla fase del non ritorno. Il pericolo della “continuità aziendale” sta materializzandosi. Ogni giorno che passa l'intersecarsi del rischio della chiusura delle proprie aziende di famiglia e i costi da sostenere per la gestione del club di calcio aumenta la gravità della situazione.

Un impianto sociale come quello dei club di Serie C è molto vicino al rischio di collasso. In più bisogna rendersi conto che questa situazione si svolge in un momento terribile, per ognuno di noi ci sono domande nella testa che rischiano di far  perdere la bussola: il virus ci risparmierà personalmente e risparmierà i nostri cari ? Cosa ne resterà della nostra azienda all’uscita dal maledetto virus ? E tante altre domande si affollano nel cervello e determinano una situazione di precarietà ed incertezza. Io, nonostante tutto, anzi proprio perché viviamo questa situazione terribile, seguiterò ad usare un vocabolario dai toni bassi.

I toni bassi, oggi, hanno un valore maggiore di risolutezza e consapevolezza rispetto a quelli urlati o stupefacenti per gli astanti. Indicano chiarezza nel percorso da seguire, direzione precisa ed anche necessità di chiarire che per trovare la soluzione che risolva questa grave situazione bisogna tener presente i veri problemi. Il primo elemento che abbiamo acquisito con chiarezza è il fatto che, in pochi giorni, siamo passati dalla necessità di farsi carico di SACRIFICI a quella odierna che chiede di farsi carico di GRANDI SACRIFICI. Se la Cassa Integrazione in deroga già ci fosse (dobbiamo ancora acquisire la certezza che sia disponibile per gli sportivi professionisti sotto i 50.000 € lordi, dobbiamo, ben che vada, attendere fino alla promulgazione del Decreto Cura Italia 2, che dovrebbe essere tra il 10 e il 13 di aprile pv) il clima sarebbe meno tempestoso. [...] 

Nessuno pensa che debbano pagare i soli calciatori. Il vero pericolo e rischio concreto è che in questa crisi planetaria i proprietari rischiano di veder fallire le proprie aziende e trovarsi con le “pezze al....”. 

Questo è il vero punto centrale del ragionamento che necessita di un cambiamento di approccio. Il calciatore potrebbe trovarsi senza più le società e quindi, anche lui, senza lavoro. Ecco perché c’è bisogno di grandi sacrifici per salvare il calcio. È finita una stagione, per i calciatori della Serie C non dorata come quelli della Serie A, ma migliore degli operai che sono già in cassa integrazione e che sono grati per ricevere tale aiuto (non è demagogia). Il problema vero e che occorre comprendere con chiarezza, e prima lo si capisce e meglio è, che il dopo virus determinerà un DISASTRO con la possibile scomparsa di un numero preoccupante di club. Questa situazione va governata giorno per giorno perché muta continuamente e rapidamente. Non ho nulla da nascondere, avevamo fatto una trattativa, sono andato in assemblea ed è emersa una situazione al limite della rottura delle aziende calcio. Così come il racconto dei presidenti che vivono nel cratere della tragedia prodotta dal virus mi ha fatto ancor più capire come la salute deve essere salvaguardata e il calcio sparisce nelle priorità attuali degli uomini e delle donne. Bisogna tornare a sedersi e abbiamo l’obbligo morale e civile di trovare una soluzione, non ho usato il termine accordo perché evoca troppo l’idea di trattativa sindacale. Dopo la guerra c’è la pace, dobbiamo ricostruire il giocattolo del gioco del pallone altrimenti non ce ne sarà per nessuno".

Lutto. E' morto dopo aver lottato alcuni mesi contro una terribile malattia Ezio Vendrame. L'ex calciatore è scomparso all'età di 72 anni. Vendrame, protagonista sui campi di calcio in particolare negli anni '70 grazie al suo talento e al suo atteggiamento fuori dagli schemi, si guadagnò il paragone con George Best. Tra le esperienze più importanti sicuramente quelle con il Vicenza in Serie A e il Padova in Serie C. Appese le scarpette al chiodo, allenò alcuni anni nei settori giovanili di Pordenone, Venezia e Sanvitese. Negli ultimi anni si è invece dedicato alla scrittura. 

Ufficialità. La società LR Vicenza e il calciatore Nicola Pasini hanno trovato un accordo per il prolungamento contrattuale fino al 30 giugno 2022. Il difensore centrale, classe ’91, in questo anno e mezzo in biancorosso ha collezionato 46 presenze totali tra campionato e Coppa Italia.

Valeria Debbia

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