Rassegna stampa, LA STAMPA: "Lo striscione proibito a Novara e la rabbia dei tifosi della Ternana""

Così come quelli del Cesena, i supporter umbri non entrano al Piola e se ne vanno per protesta
17.04.2018 12:30 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Tifosi ternani in Curva Sud
Tifosi ternani in Curva Sud
© foto di LAPRESSE

Dopo un paio di settimane, ci risiamo: lo striscione non può entrare allo stadio Piola e i tifosi tornano a casa per protesta senza vedere la partita. Il 30 marzo era successo ai sostenitori del Cesena. Non avevano potuto esporre nel loro settore un telo in ricordo di un amico morto tre giorni prima per un incidente sul lavoro. «L’ingresso è stato negato con una scusa assurda - avevano scritto i cesenati della curva Mare - e cioè perché non era inerente all’evento sportivo. Non è entrato “grazie” alla decisione del questore Gaetano Todaro, di Novara».  

Sabato pomeriggio, la seconda bocciatura di fila: questa volta è toccato ai fedelissimi della Ternana dover rinunciare ad appendere uno striscione in ricordo di un tifoso rossoverde scomparso nel settembre 2006 e salutato con la scritta «Spik vive». «Non c’è mai fine al ridicolo» hanno lamentato gli umbri in un comunicato firmato dalla curva Nord. E ancora: «Non ci è stato concesso l’ingresso dello striscione e per questo abbiamo deciso di non entrare e ripartire alla volta di Terni. Davanti a certe situazioni le parole sono superflue, ma utili a far comprendere in quale stato versa oggi il calcio e soprattutto ci rende sempre più orgogliosi dei nostri valori».  

Quindi i tifosi umbri hanno preferito lasciare il Piola di Novara senza neanche seguire un minuto della gara, peraltro uno scontro salvezza decisivo per la propria squadra e vinto 3-0 dai rossoverdi. Il divieto ha scatenato tante proteste anche sui social e in molti, tra i quali anche i novaresi, hanno espresso solidarietà agli avversari. La vicenda del precedente che aveva fatto arrabbiare e deluso i romagnoli era finita pure a Roma. 

Il deputato leghista Jacopo Morrone aveva infatti firmato un’interrogazione urgente rivolta a Marco Minniti, ministro dell’Interno, per chiedere «se non ritenga discriminatoria la condotta del questore, che ha valutato in maniera diversa il commosso ricordo di due persone scomparse». Il riferimento era all’allenatore Emiliano Mondonico, che i tifosi del Novara avevano potuto commemorare regolarmente quella sera con uno striscione analogo. 

Filippo Massara