Rassegna stampa - LA STAMPA: "E adesso il debutto della Serie B può slittare di qualche settimana"

Il caso Catania e le eventuali ripercussioni rischiano di ritardare l’avvio dei tornei calcistici
03.07.2015 09:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Palazzi e Tavecchio
Palazzi e Tavecchio

Il caso Catania rischia di mandare in tilt la programmazione dei tornei alle spalle della serie A.

«L’eventuale slittamento in avanti dell’inizio dei campionati di Serie B e della Lega Pro di una-due settimane è un’ipotesi molto reale». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando al Foro Italico a margine della presentazione di «Myto: the digital wellness» il nuovo social network che integra i tre aspetti fondamentali del benessere (allenamento, alimentazione, cura di sé) ideato da Aubay, leader europeo di tecnologia informatica, e certificato dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni. «La ritengo una cosa oggi indispensabile - aggiunge - perché per quanto accelerino i tempi (dei processi sportivi, ndr)... e comunque sarebbe un gran problema». 

Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio ha commentato così l’eventuale slittamento dei tornei: «Per l’Europa conta l’inizio dei campionati di Serie A, abbiamo degli obblighi per Champions ed Europa League, mentre Serie B e Lega Pro non hanno l’obbligo di partire il 21 agosto. Dobbiamo partire puliti, questo è il problema».  

E ancora: «Dobbiamo fare di necessità virtù, se partiamo con società non censurate o in itinere di censura, faremmo un errore. Se partono il 28 agosto anziché il 21 nel panorama federale non cambia niente», sottolinea il numero uno della Federcalcio. Quindi i tornei potrebbero slittare «in funzione della magistratura». Ma si lavora per avere tempi rapidi per i processi sportivi: «Stiamo lavorando affinché i nostri processi possano avere immediato riscontro durante il mese di agosto», ha aggiunto.  

«Dal punto di vista sportivo la lealtà è stata calpestata, vilipesa. Un uomo di sport non può sentire queste cose. Ora c’è un reo confesso, c’è chiarezza, chi ha fatto il danno ha confessato e si parte con un punto chiaro - prosegue Tavecchio -. La giustizia parte almeno con un vantaggio e l’istruttoria sarà agevolata».  

In ogni modo casi come quello del Catania o gli scandali scommesse sono figli della crisi economica che attraversa il calcio italiano. «Le società hanno problemi economici devastanti, vuoi per cattive gestioni o per costi esorbitanti - spiega ancora Tavecchio - e le necessità gravi fanno l’uomo ladro. I presidenti provano in maniera illecita a raccogliere fondi, sono situazioni frutto di un sistema in crisi che va messo a posto e questo non può essere fatto senza regole precise di controllo».