Rassegna stampa - LA STAMPA: "E adesso il debutto della Serie B può slittare di qualche settimana"
Il caso Catania rischia di mandare in tilt la programmazione dei tornei alle spalle della serie A.
«L’eventuale slittamento in avanti dell’inizio dei campionati di Serie B e della Lega Pro di una-due settimane è un’ipotesi molto reale». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando al Foro Italico a margine della presentazione di «Myto: the digital wellness» il nuovo social network che integra i tre aspetti fondamentali del benessere (allenamento, alimentazione, cura di sé) ideato da Aubay, leader europeo di tecnologia informatica, e certificato dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni. «La ritengo una cosa oggi indispensabile - aggiunge - perché per quanto accelerino i tempi (dei processi sportivi, ndr)... e comunque sarebbe un gran problema».
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio ha commentato così l’eventuale slittamento dei tornei: «Per l’Europa conta l’inizio dei campionati di Serie A, abbiamo degli obblighi per Champions ed Europa League, mentre Serie B e Lega Pro non hanno l’obbligo di partire il 21 agosto. Dobbiamo partire puliti, questo è il problema».
E ancora: «Dobbiamo fare di necessità virtù, se partiamo con società non censurate o in itinere di censura, faremmo un errore. Se partono il 28 agosto anziché il 21 nel panorama federale non cambia niente», sottolinea il numero uno della Federcalcio. Quindi i tornei potrebbero slittare «in funzione della magistratura». Ma si lavora per avere tempi rapidi per i processi sportivi: «Stiamo lavorando affinché i nostri processi possano avere immediato riscontro durante il mese di agosto», ha aggiunto.
«Dal punto di vista sportivo la lealtà è stata calpestata, vilipesa. Un uomo di sport non può sentire queste cose. Ora c’è un reo confesso, c’è chiarezza, chi ha fatto il danno ha confessato e si parte con un punto chiaro - prosegue Tavecchio -. La giustizia parte almeno con un vantaggio e l’istruttoria sarà agevolata».
In ogni modo casi come quello del Catania o gli scandali scommesse sono figli della crisi economica che attraversa il calcio italiano. «Le società hanno problemi economici devastanti, vuoi per cattive gestioni o per costi esorbitanti - spiega ancora Tavecchio - e le necessità gravi fanno l’uomo ladro. I presidenti provano in maniera illecita a raccogliere fondi, sono situazioni frutto di un sistema in crisi che va messo a posto e questo non può essere fatto senza regole precise di controllo».