Rassegna stampa - I AM CALCIO: "Novara e il "caso Sbraga", quando il post diventa un autogol"

02.03.2020 18:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Andrea Sbraga
Andrea Sbraga
© foto di novara.iamcalcio.it

Che sia stata una battuta oppure no, quella pubblicata dal calciatore del Novara Andrea Sbraga sul proprio profilo Instagram e poi prontamente cancellata dopo il polverone alzatosi intorno alle parole inneggianti alle capacità e alla lungimiranza di Benito Mussolini come statista e politico, non lo si saprà mai e forse neanche è importante.

Quel che difficilmente potrà essere cancellato è tutto ciò che è accaduto in seguito, dalla moderata risposta della società novarese che ha badato più a "regolamentare l'uso dei social" alla stizzita replica di chi, nel gesto del difensore azzurro, ha letto significati che sono andati forse oltre alle intenzioni del giocatore ma non al peso delle parole che ha utilizzato.

Il Novara, intervenendo sulla questione sul proprio sito ufficiale a bomba già esplosa nel corso del Consiglio comunale del capoluogo piemontese avvenuto giovedì 27, ha chiesto espressamente ai propri tesserati "un uso responsabile e attento dei social media personali, in quanto si tratta di personaggi pubblici, che rappresentano i colori della città e devono pertanto essere d’esempio soprattutto per i più giovani". 

Una presa di posizione sul "veicolo" più che sul contenuto, rincarato nel prosieguo del Comunicato Ufficiale dalla società azzurra in questi termini: "Si è quindi deciso di non tollerare in futuro ulteriori usi impropri dei social media personali di ogni singolo tesserato e a tal fine è stato comunicato che in caso contrario verranno adottate misure disciplinari per chiunque venga meno a tale richiesta. Data la spiacevole vicenda , e a tutta la risonanza mediatica che si è venuta a creare intorno ad esse è stato chiesto a tutti i nostri tesserati di non rilasciare alcun tipo di dichiarazione a riguardo, ma di utilizzare maggiore concentrazione in campo. Il Novara Calcio infine, intende sottolineare, oggi in modo ancora più marcato, l’importanza del rispetto e della tolleranza del Fair Play come valori assoluti sia in campo che fuori".

Le reazioni non si sono fatte attendere e arrivano direttamente dagli ambienti dell'A.N.P.I. (Associazione Nazionali Partigiani d'Italia) che ha definito la precisazione della società azzurra "una toppa peggiore del buco" e ricordato che "l'apologia di fascismo è un reato"

"Ci saremmo aspettati una condanna del razzismo - riporta un altro passo del Comunicato Ufficiale Anpi firmato in coabitazione con tantissime sigle legate a sindacati ed associazioni operanti nel capoluogo piemontese - soprattutto da parte di chi nel proprio stadio ha una targa dedicata ad Arpad Weisz, allenatore magiaro di origine ebraica a Novara negli anni Trenta e poi perito ad Auschwitz insieme a tutta la sua famiglia, lui sì un vero lungimirante della storia del calcio. Che i giocatori giochino e giochino bene per loro stessi e per la città che li segue. Postino quel che vogliono, ma con la consapevolezza che l'apologia di fascismo è un reato. Questo lo insegnano a scuola, ma evidentemente dovrebbe essere insegnato e ripetuto anche altrove. I campi di calcio, come ogni luogo di aggregazione potrebbero e dovrebbero essere anche spazi destinati a fare cittadinanza attiva e responsabile".

Carmine Calabrese

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