Rassegna stampa - I AM CALCIO: "Cuneo-Novara 0-0, prestazione incolore di un azzurro sbiadito"

Stavolta Bianchi non basta
20.11.2018 12:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Tommaso Bianchi
Tommaso Bianchi
© foto di novara.iamcalcio.it

Il Novara non va oltre il pari senza reti a Cuneo e lo fa dopo una partita decisamente incolore condita da una prestazione negativa degli uomini di Viali che non mettono insieme nemmeno un tiro nello specchio della porta difesa dal numero uno dei locali. Particolare reso ancora più preoccupante in quanto quella vista all'opera fra le mura amiche è senza dubbio una squadra modesta, con poche armi ma con le idee molto chiare: difendersi in tanti, colpire quando si può. Ed il Novara resta malinconicamente due punti dietro il Cuneo e si allontana ulteriormente dai suoi ambiziosi programmi di inizio stagione.

Le formazioni  

Il Cuneo si schiera con il consueto 4-5-1 in cui Jallow si muove da unica punta. Largo a sinistra il giocatore azzurro in prestito ai padroni di casa Hicham Kanis. L'ex Viali sceglie per gli azzurri il 3-5-2 con la coppia pesante Cacia-Eusepi in prima linea. Ronaldo in cabina di regia, ancora affidate a Tartaglia, Chiosa e Bove le chiavi della difesa.    

Santacroce para...  

L'avvio di gara vede un Novara determinato a fare la gara, ma gli azzurri hanno problemi a manovrare sia per limiti di intesa che per le condizioni del campo davvero da campionato dilettantistico. Dopo dieci minuti di nulla, ci sarebbe un rigore sicuro se il V.A.R. esistesse anche in Serie C: tocco in area di Sciaudone, Santacroce col braccio spalancato devia in angolo. Rigore tutta la vita, per l'arbitro è corner. Calcia Ronaldo che, al secondo tentativo, rimette nell'area piccola un pallone d'oro che danza sulla linea e trova sul secondo palo Bove che sciupa da due passi. Rimarrà la palla gol migliore degli azzurri nella prima frazione.  

...ma in porta non si tira  

Al 14' risponde il Cuneo proprio con l'ex Kanis che resiste al ritorno di Chiosa su lancio di Said e batte verso di Di Gregorio, mandando alto di poco. Un minuto dopo sull'altro fronte punizione pericolosa per Ronaldo, deviazione in barriera di una conclusione che poteva fare male dal quale scaturisce corner per gli ospiti. Al 18' pericolo per Di Gregorio: punizione dal lato corto dell'are adi rigore, parapiglia in area e l'efficace Ferreyra (buona la sua gara) viene anticipato di un soffio a due passi dalla porta azzurra. Al 21' occasione per Cacia che, ben imbeccato da Ronaldo, ha un uno contro uno con Ferreyra e lo perde cercando di saltarlo all'interno. Le squadre si annullano, il Cuneo è molto coperto, il Novara non pericoloso e i giri nel motore azzurro calano vistosamente. Al 41' ultimo sussulto ed unica parata di uno dei due portieri: è proprio Di Gregorio a sporcarsi i guanti su un tiro da fuori di Paolini deviato da Chiosa. Davvero troppo poco.  

Novara molle e disorganizzato  

Il Novara prova come nel primo tempo a mettere sotto il Cuneo in apertura, ma non va oltre la conquista di qualche calcio d'angolo. E' la squadra di casa invece a provarci al 7' con Borello, Di Gregorio è abile a bloccare vanificando il tentativo di tap-in dei giocatori appostati in area di rigore. Al 12' ci prova da fuori Cinaglia senza successo. Poco dopo il quarto d'ora Viali prova a cambiare qualcosa tatticamente inserendo Peralta per Ronaldo e passando così al 3-4-1-2 ma il Novara continua e continuerà a non pungere: Peralta è innocuo ed in panchina continua inspiegabilmente a stare seduto Cattaneo. Al 29' Cuneo vicino al gol con una punizione da trequarti di Caso, sul secondo palo Ferreyra anticipa Bovo ma non riesce a trovare la porta per una questione di centimetri, è la più grande palla gol della ripresa. Nell'ultimo quarto d'ora la gara si spegne ulteriormente: Scazzola mette dentro tutti i difensori che ha, i biancorossi perdono quella poca voglia che avevano di provarci e si rintanano cercando di far passare i minuti, il Novara malinconicamente continua a dimenarsi senza fare il solletico ad un avversario che, per andare in difficoltà, non necessiterebbe di un "dream team" di fronte a sé ma di una squadra un minimo convinta ed organizzata.

Cala così il sipario su una delle gare più brutte che io ricordi negli ultimi anni, uno zero a zero brutto come la gonorrea.

Stefano Calabrese