Rassegna stampa - Il Venerdì di Tribuna: "Novara Calcio, un dramma sportivo che arriva da lontano"

24.04.2018 09:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: ilvenerdiditribuna.it
De Salvo e Teti
De Salvo e Teti
© foto di ilvenerdiditribuna.it

La domenica “nera” per il Novara Calcio, che ha fatto seguito a un sabato altrettanto “nero”, ha certificato che per la prima volta da mesi il Novara non è più salvo: a oggi, dovrebbe giocarsi la permanenza in B agli spareggi con il Cesena.

Tutti i ragionamenti sul fatto che questa squadra ha una “rosa” tale per cui alla fine la salvezza sarebbe comunque arrivata, che il gruppo è compatto, che ci sono tutte le condizioni per salvarsi, lasciano il tempo che trovano. Il momento è drammatico, perché tutti i rivali degli azzurri stanno mostrando una vitalità che non riconosciamo in Casarini e compagni: cadono, ma si risollevano subito dopo, vanno sotto anche di due gol (è capitato a Entella e Ternana) ma riescono a rimontare e vincere 3-2. Tutte qualità che il Novara non ha: è una squadra che alle prime difficoltà va in bambola e crolla. Un’analisi, questa, fatta anche dallo stesso presidente Massimo De Salvo (nella foto con il ds Domenico Teti), ma che non serve a nulla, adesso: forse bisogna pensarci prima. Di fatto, molte altre pericolanti sono messe meglio degli azzurri. Può sembrare un assurdo, ma è così.

Questo drammatico finale di campionato (attenzione, la retrocessione diretta è dietro l’angolo, altro che play-out…) è figlio di una serie di errori commessi negli anni scorsi e frutto di una presunzione che rischia di portare la società al tracollo: riuscire a restare in serie B tenendo i bilanci sotto controllo. Una scommessa che ha alle sue fondamenta un ragionamento ineccepibile e una scelta fondamentale: non mettere a rischio l’esistenza stessa della società, non arrivare a portare i libri in Tribunale come è accaduto a decine di altre società, nobili almeno come il Novara.

Ma è una scelta (lo ripetiamo, lodevole) che non ammette errori: uno scivolone imprevisto, un acquisto non azzeccato ed ecco il baratro della possibile retrocessione. E allora tutti i ragionamenti sulla sostenibilità economica vanno a farsi benedire: finire in Lega Pro significa un bagno di sangue economico, oltre che un dramma sportivo.

Ci sarà tempo per approfondire questi argomenti, nella speranza che un miracolo possa salvare il Novara. Perché di miracolo, a cinque giornate dalla fine, si tratterebbe.

Attilio Barlassina