La difficile missione di Orlando Urbano

27.12.2019 09:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Orlando Urbano
Orlando Urbano
© foto di foto novaracalcio.com

Il passaggio societario di questa settimana in seno al Novara Calcio ha catalizzato come ovvio le attenzioni di tutti coloro che gravitano intorno al mondo azzurro, dai tifosi ai giornalisti passando per i semplici curiosi. Un po' tutti hanno dentro sé stessi analizzato parole ed immagini, focalizzandosi magari anche su gesti e mimica facciale nelle quali poter riconoscere (o pretendere di farlo) intenzioni, incertezze e spirito dei nuovi punti di riferimento nel mondo Novara.

Le mie impressioni 

Chi scrive non ha fatto eccezione ovviamente. E se è balzata subito all'occhio la non dimestichezza con il pubblico ed i microfoni di patron Maurizio Rullo, opposta invece è l'impressione destata da Marcello Cianci, nuovo AD azzurro, apparso subito sul pezzo e a suo agio considerando la situazione. La vicepresidente Elisa Rullo non è parsa molto ferrata in maniera calcistica ma mi pare di intuire il profilo di una donna ambiziosa, con voglia di fare e crescere, caratteristiche che l'aiuteranno senz'altro nel mondo del calcio e nel ruolo mediatico adottato in società.

Direttore rischiatutto 

Voglio concentrarmi però sulla figura di Orlando Urbano, nuovo direttore sportivo del club. Il suo ruolo, almeno in questa prima fase, è ampiamente il più delicato di tutti. Con una nuova proprietà accolta in generale piuttosto bene dallo scettico pubblico novarese, uno dei punti che ha fatto alzare il sopracciglio ai tifosi (e chi scrive è d'accordo al 100%) è l'allontanamento del direttore sportivo Moreno Zebi. Urbano si trova in una posizione che rischia di rivelarsi "lose-lose". Se il Novara continuerà a fare bene probabilmente si dirà che il merito è del lavoro fatto da Zebi in estate, obiettivamente di grande livello sia in entrata che in uscita in rapporto al portafoglio avuto a disposizione, e che partendo dal quarto posto di gennaio con una squadra rodata non si poteva fare grossi danni. Se le cose invece per gli azzurri non dovessero funzionare a meraviglia l'occhio della critica si muoverebbe rapidamente sull'eventuale mercato in entrata ed uscita che avrebbe (nel caso) toccato gli equilibri di squadra o spogliatoio. Critica fra l'altro sul clima in spogliatoio riproponibile anche in caso di rosa intonsa dopo il mercato, per il venir meno di un gruppo rodato fuori e dentro il campo. Non sarà facile riuscire a dare una propria impronta, positiva e riconoscibile, in questa stagione.

Il peccato originale 

Il terreno in effetti è scivoloso ed Urbano dovrà seguire una sottile linea per cercare di mantenersi in equilibrio. Alla presentazione si è mostrato con un profilo basso, prudente e votato all'osservazione di quanto è in casa. Giusto approccio dal mio punto di vista. Credo che, fossi stato l'acquirente del Novara Calcio, avrei tenuto Zebi al suo posto fino al termine della stagione. Questa squadra l'ha creata lui, un team di lavoro rodato e funzionante stava dando buoni frutti. Non c'era fretta di cambiare, anche perché nei primi mesi la nuova proprietà Rullo dovrà più osservare, imparare, intuire che decidere ed intervenire. All'epoca la stessa famiglia De Salvo entrò nel Novara in punta di piedi, diventando veramente decisionista dall'estate successiva. Ciò non toglie che chi rileva una società e mette i soldi abbia il pieno diritto di fare le proprie valutazioni e di scegliere i propri uomini per cercare di perseguire i propri obiettivi, dal mio punto di vista però la prudenza avrebbe suggerito altro. In una delle prime chiacchierate estive Zebi ebbe a dirmi: "Stefano, ho una sola possibilità e me la voglio giocare a mille". Stava funzionando, la speranza è che la prima opportunità di Orlando Urbano possa continuare il leit-motiv dell'esordiente di successo in casa azzurra. Da parte nostra un benvenuto ed un grande in bocca al lupo al nuovo direttore, ne avrà bisogno.

Stefano Calabrese

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