La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di venerdì 08.12 (NOVARA-CREMONESE)

09.12.2017 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di venerdì 08.12 (NOVARA-CREMONESE)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Lo stadio Silvio Piola continua ad essere un tabù per gli azzurri e per una tifoseria sempre più timida e silenziosa, sovrastata dalle presenze ospiti e dai loro cori. Termina con un pareggio piccolo, piccolo, questa volta con poco da recriminare, se non per l’ennesimo rigore madornale negato a Maniero vistosamente spinto alle spalle in area. Ma questo non basta a spiegare l’ennesimo semi-scivolone in casa: l’incostanza nel rendimento, mostrata via, via, a turno dai vari componenti la rosa è quasi un mistero. Qualche settimana fa mi chiedevo dove fosse finito il devastante Calderoni dello scorso anno: oggi occorre allungare l’elenco con Di Mariano, Sciaudone e Moscati autori di una prima parte di campionato giocata alla grande, capaci di risolvere da soli diverse gare, apparsi appannati nella gara odierna. Se aggiungiamo Casarini e Maniero non ancora al meglio dopo i lunghi infortuni, la vittoria contro l’ordinata e forte Cremonese dei tanti ex è risultata impresa titanica.
Si confermano a livelli positivi Troest, Dickmann, Orlandi e Montipò, quest’ultimo sicuramente il migliore in campo, segno evidente per valutare gli equilibri visti in campo. Orlandi, bravissimo a dare ordine in mediana e a dettare i tempi, è stato sacrificato da Corini per aumentare il peso offensivo con l’inserimento di Chajia, alla fine decisivo con il tiro-cross che ha costretto Claiton all’autorete a pochi secondi dal triplice fischio. Mossa azzeccata.
L’unica novità nello starting eleven rispetto alla settimana scorsa è Montipò che si riprende la porta. I tre centrali sono Golubovic, Troest e Mantovani; la linea mediana è composta da Di Mariano, Moscati, Orlandi, Casarini e Dickmann; Da Cruz e Maniero sono le punte.
Il “Komandante”, al secolo Attilio Tesser, dispone la sua squadra con il 4-3-1-2, affidandosi ai seguenti uomini: l’ex Samir Ujkani fra i pali; la linea arretrata è composta da Almici, Claiton, Canini e Renzetti; l’altro ex Simone Pesce gioca davanti alla difesa, alla sua destra c’è Croce, sull’altro versante agisce Arini; nel ruolo di trequartista gioca Piccolo, Brighenti e Scappini i terminali di attacco. In panchina siedono Cinelli e Salviato entrambi con un passato in azzurro.
Arriva dalla capitale, a dispetto del cognome francofono, l’arbitro Francesco Fourneau, in italiano forno, fornello o fornace!!!

Il primo spunto è targato Novara al 2°. Casarini prolunga di testa il rilancio di Mantovani e mette in movimento Maniero, defilato a sinistra. Cross rasoterra dal fondo, Ujkani anticipa Da Cruz bloccando a terra.
Al 10° Da Cruz insegue un rilancio lungo di Troest, sorpassa Canini e entra in possesso. Subito raddoppiato salta anche Claiton e serve Casarini al centro: Pesce gli chiude lo spazio e il tentativo di conclusione è impreciso.
La prima palla-goal della Cremonese arriva al 13° ed è un regalo di Di Mariano. Un passaggio indietro alquanto avventato innesca Brighenti che avanza veloce palla al piede e solo una puntuale uscita di Montipò limita i danni. Questo errore lo condizionerà per tutto il tempo che è rimasto in campo.
Al 17° fuga solitaria in avanti di Orlandi. Parte dal limite della sua area, percorre tutto il campo, si allarga a sinistra e crossa: Maniero si tuffa a colpire di testa e impegna Ujkani in una parata a terra.
E’ il turno di Dickmann di provare a scardinare la porta avversaria al 23°. Riceve da Casarini, salta Arini, si accentra e calcia dal limite dell’area: la palla diretta all’angolino basso viene neutralizzata da Ujkani in tuffo alla sua destra.
Un fallo di mano volontario di Arini provoca una punizione sulla trequarti centrale. Orlandi trova la testa di Mantovani, ma la deviazione esce di poco a lato (33°).
Al 36° scoppia un battibecco fra Mantovani e Piccolo, dopo uno scontro di gioco. L’arbitro cerca di fare da paciere, ma il giocatore ospite rifiuta la stretta di mano: vengono ammoniti entrambi, ma la punizione maggiore è per l’azzurro, che era diffidato e salterà la trasferta di Pescara.
Uno scambio ravvicinato Moscati-Golubovic al 38° porta il difensore al tiro, ribattuto da Renzetti: si avventa Casarini che lascia partire un siluro dal limite che sfiora il palo alla sinistra della porta.
Un pericoloso tiro-cross di Piccolo trova la deviazione in angolo di Troest, bravo ad anticipare Brighenti. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina arriva il vantaggio della Cremonese. L’esecuzione di Piccolo trova la respinta di Troest, ma della palla si impossessa Almici, ultimo uomo a difendere. Apertura a destra per Croce che può prendere la mira senza che nessuno degli azzurri lo contrasti. Il cross è preciso per Scappini, appostato sul primo palo, la cui deviazione di testa a palombella supera Montipò.
Non viene concesso recupero e allo scoccare del 45° l’arbitro manda tutti negli spogliatoi.

Prima della palla al centro Corini effettua il primo cambio. Toglie uno spento Di Mariano sostituendolo con Sciaudone. Largo a destra si sposta Moscati.
Galvanizzati dal vantaggio gli uomini di Tesser partono subito all’arrembaggio. Confezionano un’azione insistita all’interno dell’area azzurra risolta in calcio d’angolo da Moscati in anticipo su Croce, appostato a un metro dalla porta.
Il Novara risente delle sorti dell’incontro e le azioni si fanno confuse. Dall’altra parte gli avversari cominciano a rallentare per gestire risultato e possesso. Salvo accendersi all’improvviso quando l’occasione è propizia. Come allo 8°, quando un tentativo di assist di Pesce sbatte fortuitamente su Arini e diventa invitante per Scappini: tiro improvviso, Montipò respinge.
Un tiro a lato di Da Cruz, colpito troppo con l’esterno, è l’unico tentativo novarese (11°).
Incomincia la girandola di sostituzioni: Cavion prende il posto di Croce (14°); Chajia subentra ad Orlandi (18°); Paulinho rileva Brighenti (19°).
Al 22° viene ammonito Casarini per proteste. Chiedeva il giallo per Pesce, reo di avergli impedito una ripartenza a campo aperto. In questi casi la sanzione è quasi automatica, ma Fourneau non è d’accordo!!!
Su una respinta della difesa conseguente a un cross di Casarini, Sciaudone serve di prima Moscati, il quale, sempre di prima, innesca Da Cruz a destra in area: tentativo di assist per Maniero con Ujkani che esce dai pali e in tuffo smanaccia in calcio d’angolo.
Da un fallo laterale in zona avanzata di Dickmann tre tocchi di testa consecutivi di Maniero, Sciaudone e Da  Cruz, liberano Moscati per il tiro: Ujkani non trattiene, ma Claiton libera l’area.
Al 29° ancora lavoro straordinario per Montipò, che deve uscire sui piedi di Paulinho, lanciato in verticale da Piccolo.
Alla mezzora Corini rivoluziona la squadra togliendo Moscati e inserendo Macheda. Lo schema diventa un 4-2-3-1, spesso interpretato come 4-2-4 di “venturiana” memoria per cercare il pari.
Al 32° l’episodio incriminato del penalty negato. Chajia si procura lo spazio per il cross e lo effettua: Maniero è sulla traiettoria per colpire di testa, ma Almici lo spinge vistosamente alle spalle, mandandolo a gambe all’aria. Il signor Forno, Fornello o Fornace opta per un fallo di mano dell’attaccante, avvenuto mentre stava cadendo. Non servirebbe neanche il VAR per un rigore così macroscopico!!!
Terzo e ultimo cambio per Tesser che manda in campo Garcia Tena per Scappini, nel tentativo di coprirsi meglio dall’assalto azzurro.
Dopo una conclusione alta di Casarini dalla distanza al 38°, un fallo di Pesce su Macheda genera un calcio di punizione sul centro-sinistra. Calcia Sciaudone, Dickmann indirizza di testa verso la porta, Ujkani si inarca all’indietro e alza oltre la traversa.
Al 43° un lancio in verticale di Casarini viene controllato bene da Maniero il quale invece di servire il liberissimo Macheda in ottima posizione, tenta un’improbabile conclusione in acrobazia, finita altissima.
Un minuto dopo viene concessa punizione sulla trequarti novarese per un fallo di Sciaudone su Piccolo.
Pesce vede lo scatto di Paulinho e lo serve in verticale con un tocco liftato: il brasiliano trova la conclusione, ma Troest è bravissimo a fare da scudo in scivolata e mettere in corner. Dopo una serie di batti e ribatti Pesce calcia dalla distanza spedendo in curva.
Resta solo il recupero da giocare: sono quattro minuti. Gli azzurri si riversano in massa all’attacco, dando fondo alle ultime energie, ma la difesa dei grigio-rossi fa buona guardia. Ci vuole un’invenzione di Chajia a pochissimi secondi dal termine, mentre il Piola si sta svuotando. Riceve da Casarini, punta Renzetti e lo salta, penetrando in area. Appena ha la visuale della porta effettua un tiro-cross forte e rasoterra che Claiton, nel tentativo di respingere, infila nella sua porta.
Non c’è nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro prima del triplice fischio.

Un punticino sofferto, arrivato grazie ad un autogoal, ma che va a compensare l’ingiustizia del rigore negato. Resta un’ultima chance del 2017 per invertire la tendenza negativa sul terreno amico: giovedì 21 dicembre contro il Perugia. Prima e dopo ci sono Pescara e Virtus Entella.
Poi ci sarà la sosta e il mercato di riparazione di gennaio. Non sappiamo se il Direttore Teti abbia in mente uno dei suoi proverbiali colpi: intanto bisogna onorare fino in fondo il girone di andata, cercando in trasferta ciò che manca in casa, dove la mancanza più grande è un sostegno degno di questo nome da parte del popolo azzurro. La preghiera è di tornare ad incitare i nostri ragazzi con stentorea voce: FORZA NOVARA!!!