La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 24.02 (AVELLINO-NOVARA)

25.02.2018 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 24.02 (AVELLINO-NOVARA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La tradizione negativa allo stadio Partenio-Lombardi di Avellino continua e arriva la prima sconfitta della gestione Di Carlo. Protagonista assoluto dell’incontro Davide Gavazzi: un palo e una doppietta per lui. Sono stati, in verità, gli unici tiri nello specchio della porta di Montipò.
Il Novara cerca di fare la partita fin dai minuti iniziali, sfoderando una supremazia territoriale netta per tutto il resto dell’incontro, ma a portare a casa i tre punti sono i lupi dell’Irpinia, che lasciano l’iniziativa agli azzurri, rintanandosi nella loro metà campo per poi partire in contropiede.
Polveri bagnate per Puscas, in sofferenza per la marcatura praticamente a uomo di Kresic, con i tre subentranti a gara in corso (Maniero, Di Mariano e Macheda), mai entrati in partita.
Mini turn over nella formazione iniziale di Domenico Di Carlo: Troest e Orlandi al posto rispettivamente di Golubovic e Ronaldo. Il 3-4-1-2 con Moscati avanzato alle spalle delle punte, è il seguente: Montipò; Troest, Mantovani, Chiosa; Dickmann, Moscati, Orlandi, Casarini, Calderoni; Puscas, Sansone.
Walter Alfredo “Monzon” Novellino schiera i verdi con il 4-4-1-1. Fra i pali c’è Lezzerini; i quattro della difesa sono Ngawa, Morero, Kresic e Rizzato; Molina, Di Tacchio, D’Angelo e Bidaoui occupano la linea mediana; Gavazzi agisce da trequartista alle spalle di Asencio.
L’arbitro designato per l’incontro è il leccese Davide Pezzuto.

In apertura due tentativi di Moscati, al 1° e al 4° minuto, entrambi facilmente neutralizzati da Lezzerini.
Ci prova Orlandi con un tentativo da fuori, ma la traiettoria è sporcata da Molina in calcio d’angolo (8°).
Sul cross di Dickmann al 13°, Di Tacchio affossa Troest impedendogli di colpire di testa, ma per l’arbitro è tutto regolare.
Al quarto d’ora comincia lo show di Gavazzi: riceve in posizione centrale fuori area sugli sviluppi di un calcio di punizione sulla trequarti sinistra (fallo di Casarini su Bidaoui) e calcia verso l’angolino alla destra di Montipò. Il portiere, proteso in tuffo, la sfiora appena, quanto basta per deviare sul palo. Bidaoui è il più lesto a riconquistare palla, conclude da distanza ravvicinata, Montipò si oppone alla grande e rimedia anche una storta alla caviglia, ma riprende subito il suo posto.
Al 21° Sansone cerca di sorprendere Lezzerini con un tiro da lontano, ma il portiere si tuffa alla sua sinistra e blocca la sfera.
Sansone guadagna una punizione dal limite al 23° per un intervento falloso di Di Tacchio. Si incarica anche della battuta, con Lezzerini in volo alla sua destra a negargli la prima marcatura stagionale. Riprende la respinta Chiosa, ma scivola e l’azione sfuma.
Si riaffaccia in avanti l’Avellino al 29° e ottiene due calci d’angolo consecutivi. Sul secondo colpisce di testa D’Angelo in buona elevazione, ma la palla termina di poco a lato.
Sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti alla mezzora, Sansone arresta la palla in area proveniente da un cross di Calderoni, cerca di destreggiarsi in mezzo a tre avversari (Di Tacchio, Ngawa e Rizzato) e riesce a indirizzare verso la porta, ma troppo debolmente senza impensierire l’estremo difensore dei verdi.
Dopo una conclusione altissima di Calderoni dal vertice sinistro dell’area al 32°, arriva il vantaggio per i padroni di casa. Il tiro violento a fil di palo di Gavazzi, servito da D’Angelo in orizzontale, è impossibile da intercettare per Montipò, ma l’avellinese è stato lasciato troppo libero di prendere la mira e calciare. E’ il 35°.
Al 37° Sansone batte a sorpresa una punizione che tutti si aspettano verso il centro area, servendo Dickmann lanciato verso il fondo: cross teso, colpo di testa di Moscati che non inquadra il bersaglio.
Ancora Dickmann al traversone al 44° trova la testa di Puscas, la cui incornata sorvola la traversa.
E’ l’ultima azione della prima frazione: dopo un minuto di recupero l’arbitro manda tutti negli spogliatoi.

La ripresa ricalca l’andamento del primo tempo: Novara all’assalto, Avellino ancora più arretrato, forte del vantaggio maturato.
Al 3° D’Angelo ferma fallosamente la percussione centrale di Moscati ed è il primo ammonito dell’incontro.
Un minuto dopo arriva il momentaneo pareggio degli azzurri. L’azione si sviluppa da un calcio d’angolo battuto da Sansone: Molina allontana, riprende Calderoni al volo da fuori area e trova l’angolino alla sinistra di Lezzerini. Forse c’è stata un’impercettibile deviazione di Casarini, appostato sulla traiettoria del tiro, ma la rete viene attribuita a Calderoni.
Gli irpini accusano il colpo e Novellino opera due cambi ravvicinati per dare maggior peso offensivo alla sua squadra. Al 12° Cabezas rileva Molina; al 15° dentro Laverone fuori Rizzato. In mezzo una conclusione alta di Di Tacchio, servito all’indietro da Cabezas.
Al 20° Puscas allarga troppo il braccio in un corpo a corpo con Cabezas e si procura il cartellino giallo. Subito Di Carlo decide di non rischiare e lo richiama in panchina, sostituendolo con Maniero. Contemporaneamente entra anche Di Mariano al posto di Dickmann.
Terza sostituzione al 29° per il Mister azzurro: Sansone cede il posto a Macheda.
Al 31° arriva il raddoppio per gli uomini in casacca verde. Cabezas effettua un traversone da destra verso il palo più lontano dove è appostato Gavazzi completamente libero. Per il centrocampista è facile caricare il destro e, di prima intenzione, insaccare inesorabilmente in rete.
Tre minuti dopo Novellino concede la standing ovation al suo eroe di giornata, sostituendolo con Falasco.
Al 38° Calderoni si divora la rete del nuovo pareggio, calciando fuori di un soffio dall’altezza del dischetto del rigore sul tocco in affanno di Lavarone nel tentativo di allontanare.
Al 41° Falasco con un calcio piazzato dalla destra (fallo di Chiosa su Asencio) cerca la testa del gigante Kresic, bravo ad attaccare lo spazio sul secondo palo. Montipò sbaglia l’uscita consentendo al croato di colpire di testa per rimettere al centro: salva tutto Troest, allontanando la palla prima che raggiunga Asencio.
Il recupero ammonta a quattro minuti.
Al 47° Moscati, servito da Calderoni, cerca una conclusione dal limite con un apprezzabile gesto tecnico, ma la mira è imprecisa.
L’ultimo episodio della partita è un fallo di Falasco in zona avanzata ai danni di Di Mariano. Casarini chiede a gran voce il cartellino giallo (sacrosanto!!!), ma il signor Pezzuto lo mostra a lui. Si porta in area anche Montipò, per sfruttare l’ultima disperata occasione. Calcia Moscati, ma l’arbitro ferma il gioco per un fallo di sfondamento di Maniero.
Manca solo il triplice fischio, che arriva subito dopo.

Perdiamo due posizioni in classifica con il sorpasso di Avellino e Brescia, quest’ultimo vittorioso sul campo della prossima avversaria, il Foggia. L’altalena di risultati, che dopo le prime due gare targate Di Carlo sembravano un ricordo del passato, oggi tornano ad essere l’enigma più grande di questo Novara. Se occorre far tesoro delle esperienze per correggere gli errori serve iniziare subito da martedì nel turno infrasettimanale ravvicinato, riprendendo subito il cammino interrotto. La zona play out si riavvicinata minacciosa e occorre tirare fuori le unghie da subito.

FORZA NOVARA !!!