La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 16.09 (NOVARA-CITTADELLA)

17.09.2017 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 16.09 (NOVARA-CITTADELLA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Quando si vincono partite come quella di oggi, risultano meno amari i risultati dei primi due incontri. Il credito con la fortuna accumulato con Carpi e Parma è stato sapientemente speso con la bestia nera Cittadella. Il “rombo” messo in campo da Venturato ha complicato non poco la vita del centrocampo novarese, spesso in affanno nella costruzione del gioco. Vero è che la blanda supremazia dei veneti si esauriva sulla soglia dei sedici metri, che le occasioni da rete di entrambe le squadre si possono contare sulle dita di una mano, ma va dato atto agli azzurri di averci creduto fino all’ultimo minuto, contrariamente agli ospiti ormai convinti di tornare a casa con un punto.
Ci ha pensato Di Mariano, vero giustiziere del Cittadella, a togliere le castagne dal fuoco, nell’ultimo dei quattro minuti di recupero. Ma se l’anno scorso la rete del romano è servita solo per rendere meno amaro il punteggio finale, quella di oggi vale tre punti pesantissimi.
Mister Eugenio Corini riparte dal 4-3-3, con Orlandi, preferito a Di Mariano preservato per il turno infrasettimanale, nell’inedito ruolo di esterno d’attacco. Questo la start eleven: Montipò; Golubovic, Troest, Chiosa, Calderoni; Moscati, Ronaldo, Sciaudone; Orlandi, Macheda, Da Cruz.
Roberto Venturato risponde con un 4-3-1-2, affidandosi ai seguenti uomini: Alfonso fra i pali; Caccin, Adorni, Camigliano e Benedetti a formare la linea difensiva; al vertice basso della mediana c’è Pasa, con gli interni Bartolomei e il novarese Siega; Chiaretti gioca in posizione di trequartista, alle spalle del duo Arrighini e Kouame.
A dirigere l’incontro è il barese Luigi Nasca.

Prima del fischio d’inizio viene rispettato un minuto di raccoglimento per onorare le vittime dell’alluvione.
Il primo squillo arriva al 7° minuto: Golubovic riceve da Moscati e crossa verso il centro area, dove Macheda, in tuffo, schiaccia di testa, ma la palla sorvola beffarda la traversa.
Al 9° Arrighini scambia in velocità con Kouame al limite dell’area e cerca l’angolino alla sinistra di Montipò: il portiere si distende in tuffo e mette oltre il fondo.
Ancora Arrighini alla conclusione al 13°: approfitta di un rimpallo fra Chiosa e Calderoni, entra in area da destra e calcia in diagonale. Montipò è ben piazzato e alza oltre la traversa.
Sul relativo tiro dalla bandierina il Novara riparte in velocità con Da Cruz, Macheda e Moscati, con quest’ultimo che spara dal limite dell’area senza inquadrare la porta.
Per una decina di minuti le due formazioni non riescono a costruire azioni degna di nota, poi attorno al 23° gli azzurri cercano ripetutamente un varco nell’area avversaria, puntualmente respinti dalla difesa ospite. Da Cruz appoggia a Ronaldo centralmente, leggermente lungo: il centrocampista contende palla a Pasa aiutandosi con un braccio e infila l’angolino alla sinistra di Alfonso. Nasca non ci casca (chiedo scusa per la rima involontaria) e ordina il calcio di punizione.
Al 27°, vista la difficoltà di azioni manovrate, gli uomini di Venturato iniziano a cercare la buona sorte dalla distanza: al 27° ci prova Chiaretti, servito all’indietro da Kouame; bisogna aspettare il 42° quando è Pasa a provarci. Entrambi concludono lontano dalla porta di Montipò. Nel mezzo di questo lasso di tempo da registrare solo la prima ammonizione della partita. La prende Siega per fallo su Golubovic.
Al 43° arriva anche il secondo giallo, questa volta a Pasa che stende Da Cruz lanciato in contropiede con la sua proverbiale velocità. La punizione calciata da Ronaldo trova la testa di Troest, ma la deviazione è debole e Alfonso blocca a terra. Non è chiaro se a causa di questo intervento o nella corsa per effettuare il rinvio, ma il portiere mette volontariamente in fallo laterale e chiede l’assistenza dei massaggiatori.
Riprende il suo posto e termina regolarmente la prima frazione di gioco, comprensiva di tre minuti di recupero.

Prima della ripresa del gioco Alfonso deve lasciare il campo e viene sostituito dal secondo Paleari.
Al 9° buona occasione per Da Cruz. Ronaldo intercetta palla nella propria trequarti e lancia in profondità il capoverdiano che parte sull’estrema destra. Giunto in prossimità dell’area si accentra, salta con un dribbling a rientrare Camigliano, si porta la palla sul sinistro e scarica oltre la traversa.
Un rinvio molto approssimativo di Troest diventa un assist per Chiaretti, che si aggiusta la palla e cerca la conclusione di potenza: Chiosa si immola facendo da scudo e riesce a sventare la minaccia (11°).
Prima sostituzione ordinata da Corini: Macheda lascia il campo sostituito da Di Mariano, che si piazza a sinistra con Da Cruz al centro dell’attacco.
Al 13° Arrighini controlla un lancio dalle retrovie in area a sinistra. Si accentra e calcia verso la porta: Golubovic smorza il tiro e per Montipò è facile la presa.
Al 16° c’è un rimpallo fra Pasa e Orlandi nella trequarti novarese, con la sfera che viaggia verso la metà campo dei veneti: Da Cruz è in netto svantaggio su Adorni e Camigliano, ma li sorpassa con un passo da centometrista. Camigliano non può fare altro che stenderlo e il giallo è inevitabile.
La relativa punizione è toccata da Sciaudone per Ronaldo che avanza fino al limite, si crea lo spazio e tira verso l’angolino destro: Paleari blocca a terra.
Di Mariano comincia a prendere le misure e per due volte va alla conclusione da fuori area: al 19° colpisce di esterno destro da sinistra e la palla esce sul fondo; al 22° strozza troppo il tiro che si perde a lato della porta.
Al 23° primo cambio anche per Venturato: entra Iunco, esce Arrighini. Un minuto dopo spazio a Maniero che si prende il centro dell’attacco con Da Cruz che ritorna all’ala. A fargli posto è Orlandi.
In un contrasto aereo Kouame alza troppo il piede e ferisce alla testa Calderoni il quale deve ricorrere al “turbante” per frenare l’emorragia, ma resta stoicamente in campo. L’ivoriano diventa il quarto ammonito del Cittadella.
Tiro cross di Sciaudone al 31°, facile per Paleari.
Al 34° Venturato manda in campo Litteri che rileva Kouame.
La prima ammonizione agli azzurri, anche abbastanza esagerata, la prende Di Mariano al 37°, reo di un fallo su Siega.
Al 37° Chiaretti si avventa su un a respinta con la testa di Chiosa e calcia di prima intenzione: forte, ma centrale, Montipò blocca sicuro.
Dopo una conclusione alta di Ronaldo (39°), Da Cruz viene richiamato in panchina: al suo posto entra Chajia.
Al 43° arriva il giallo anche per Golubovic, troppo irruento su Litteri.
Scocca il 45° e la lavagna luminosa dice che si giocherà per altri quattro minuti.
Proprio il recupero, in passato spesso fatale agli azzurri, questa volta li premia. Mancano una manciata di secondi al triplice fischio quando Ronaldo lancia in verticale per Sciaudone, appostato al limite dell’area. Il centrocampista “sente” la presenza di Di Mariano alle sue spalle e fa velo. Questi salta Caccin e calcia a giro sul palo opposto, beffando Paleari. La corsa di esultanza, salutata da tutti i compagni panchina compresa, è commovente. Dopo un centinaio di pacche sulla testa si può rimettere palla al centro per l’ultimo scampolo di partita. La forza della disperazione spinge i giocatori veneti all’arrembaggio e l’ultimo tentativo è di Litteri con un colpo di testa alto, intervenuto su una rovesciata alla cieca di Iunco dalla linea di fondo.
E’ tempo di festeggiare la seconda vittoria consecutiva, la prima al Piola.

Non c’è molto tempo per godersi questo risultato: fra tre giorni (martedì) ci aspetta la difficile trasferta di La Spezia, che gode di un giorno di riposo supplementare avendo usufruito dell’anticipo di venerdì. Sciaudone e Bolzoni si incontreranno a maglie invertite: chissà chi si avvantaggerà della legge dell’ex.
Mi sembra superfluo dire quale sia la mia speranza. Meno superfluo è invece ripetere fino alla nausea il mio solito grido: FORZA NOVARA !!!