La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 13.05 (NOVARA-VIRTUS ENTELLA)

14.05.2017 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 13.05 (NOVARA-VIRTUS ENTELLA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Con una rete per tempo il Novara liquida la pratica Virtus Entella. La partita non era cominciata su grandi ritmi, con gli ospiti a osare qualcosa in più, ma senza mai impensierire Montipò. Poi arriva l'infortunio di Chiosa, che costringe Boscaglia a cambiare il giocatore: nell'occasione il tecnico opta anche per un cambio di modulo e questa sarà la mossa vincente.
All'orizzonte rispunta anche la remota possibilità dei play off, pure se appesi ad un sottilissimo filo che la matematica ancora non ha reciso. Il Frosinone cade in casa del Benevento di Baroni, consentendo agli azzurri di accorciare le distanze a quindici punti. Nell'ultima giornata di giovedì sera gli intrecci sono infiniti, a partire dallo Spezia, attualmente ottavo e avanti di un punto, che sarà di scena a Vicenza, con i veneti costretti a dare l'anima per evitare la retrocessione diretta e agganciare quanto meno i play out; l'altro incrocio “pericoloso” è costituito da Frosinone Pro Vercelli, con gli eterni rivali d'oltre Sesia arbitri del nostro destino. Ma è meglio non pensarci e vedere com'è andata la partita di oggi, a cominciare dalle scelte dei due allenatori.
Roberto Boscaglia parte con il 3-5-2, schierando i seguenti undici: Montipò; Lancini, Mantovani, Chiosa; Dickmann, Casarini, Selasi, Orlandi, Calderoni; Sansone, Macheda.
Alla sua seconda panchina in Serie B, dopo l'esonero di Roberto Breda, c'è Gianpaolo Castorina, promosso dalla formazione Primavera. Il tecnico si affida ad un 4-3-1-2 così costituito: Iacobucci fra i pali; Benedetti, Ceccarelli, Pellizzeri e Baraye, elencati da destra a sinistra, formano la linea arretrata; in mezzo al campo Palermo ha compiti di regia, coadiuvato dagli interni Moscati e Ardizzone; Zaniolo agisce da trequartista dietro le due punte Catellani e Diaw.
Al bergamasco Marco Mainardi l'onere del fischietto.

Prima del fischio d'inizio vengono consegnati i premi DR ai tre migliori giocatori azzurri della stagione: Mantovani per la difesa; Casarini per il centrocampo; Galabinov per l'attacco.
Si parte e già al 3° minuto il direttore di gara estrae dal taschino il cartellino giallo per sventolarlo davanti agli occhi di Mantovani. Il centrale è costretto al fallo su Catellani alla sinistra dell'area favorito da un disimpegno errato di Lancini.
La gara fatica a decollare: ci prova Sansone a rompere gli indugi al 10° dopo uno scambio con Casarini e un tiro dalla distanza, che termina oltre la traversa.
Qualche timido tentativo di attacco da parte delle due contendenti, ma per i portieri solo ordinaria amministrazione.
Al 25° Diaw entra di prepotenza su Chiosa, nettamente in vantaggio sulla palla, mandandolo gambe all'aria. Nella caduta rovinosa il difensore azzurro accusa un infortunio alla spalla, che lo costringerà alla resa meno di dieci minuti più tardi, dopo aver provato a rientrare.
Momentaneamente in dieci uomini gli azzurri subiscono l'iniziativa dei liguri. Al 28 Catellani effettua un cross dopo uno scambio ravvicinato con Moscati da calcio d'angolo: Ceccarelli colpisce con la nuca mandando alto.
Ci prova da fuori area Zaniolo un minuto dopo, senza inquadrare la porta.
Da un calcio d'angolo in favore del Novara riparte velocissimo Diaw, che semina in velocità Chiosa visibilmente dolorante: giunto al limite dell'area si lascia cadere sulla chiusura tempestiva di Lancini e viene ammonito per simulazione (33°). Prima della ripresa del gioco Chiosa lascia il campo. Boscaglia ridisegna lo schema tattico mandando in campo al suo posto Chajia: si passa alla difesa a quattro, con i tre mediani, la posizione di trequartista occupata dal neo-entrato e le due punte.
Casarini ignora Selasi libero alla sua destra e cerca la conclusione, spedendo altissimo sopra la traversa (36°).
Palermo ruba palla a Selasi a centrocampo al 37° con una spallata al limite del regolamento e serve Zaniolo, che avanza e spara in curva nord.
Al 42° un tiro improvviso di Catellani dalla trequarti sfiora il palo alla sinistra di Montipò, perdendosi sul fondo.
Sul cambio di versante arriva la rete del vantaggio. Gli azzurri sviluppano un'azione corale, terminata da un cross basso di Orlandi: Calderoni stecca la conclusione al volo, Macheda recupera palla sul fondo e la rimette in mezzo, Baraye manca l'intervento favorendo il tap-in vincente di Sansone, a due passi dalla porta (43°).
I chiavaresi cercano subito di riportarsi in avanti e conquistano un calcio d'angolo. Batte Moscati, Diaw si tuffa per anticipare la marcatura di Casarini, riesce a deviare con la testa e colpisce la traversa: Montipò non ci sarebbe mai arrivato.
Il recupero protrae le ostilità fino al 47°. Proprio allo scadere Ceccarelli stende Macheda mentre sta entrando in area da sinistra e si prende il giallo. La relativa punizione di Casarini, calciata forte a mezza altezza, non trova nessuna deviazione e si perde sul fondo.
Si può andare al riposo.

Nell'intervallo, accompagnate da Massimo De Salvo e dal Patron della IGOR Leonardi, scendono sul terreno di gioco Cristina Chirichella e Carlotta Cambi. Già accolte da un lunghissimo applauso al loro arrivo in tribuna, alzano al cielo la storica coppa del primo scudetto. Tutti in piedi a salutare con un'altra ovazione le due neo-campionesse d'Italia.

Il primo tentativo della ripresa è di Selasi, ben imbeccato da Chajia al 2°: la conclusione dal limite dell'area termina alta.
Al 4° cartellino giallo anche per Lancini, costretto alle maniere forti per fermare Catellani lanciato in contropiede dopo un passaggio impreciso di Dickmann in zona di attacco. Il relativo calcio piazzato, battuto da Moscati, termina altissimo. Dalla rimessa dal fondo di Montipò parte l'azione del raddoppio novarese e il primo goal in azzurro di Orlandi.
Chajia recupera per tre volte consecutive la sfera, appoggia a Calderoni che apre dalla parte opposta per Dickmann. Di nuovo palla a Calderoni pronto al cross: Sansone manca l'intervento di testa, ma insegue la palla e la rimette al centro per Macheda, che prolunga con la punta del piede per l'italo-spagnolo, il quale insacca sotto la traversa (6°).
Due cambi in rapida successione, 7° e 12°, per Castorina: escono Moscati e Zaniolo, entrano Sini e Tremolada.
Il centrocampista scuola Inter si mette subito in evidenza con un tiro dalla distanza al 20°: a lato.
Al 24° Diaw entra con la stessa veemenza usata con Chiosa su Montipò, in uscita e in netto anticipo. Il portiere rimane a terra e devono entrare i sanitari. Per fortuna niente di grave e il buon Lorenzo riprende il suo posto.
Gli ospiti faticano parecchio ad entrare in area (quando lo fanno vengono sistematicamente lasciati in fuorigioco) e ci provano sempre da lontano, come al 26° con Palermo, il cui tiro è bloccato a terra da Montipò.
Seconda presenza per un altro giovane del vivaio: Nardi rileva Selasi al 28°, che esce tra gli applausi.
Due minuti dopo un cambio per parte: Lukanovic entra al posto di Macheda; Puntoriere prende il posto di Ardizzone.
Al 33° ancora una conclusione dalla distanza di Tremolada, ancora alta. Lo imita Calderoni al 39° sugli sviluppi di una punizione calciata da Nardi, per fallo di Benedetti su Sansone.
Al 42° occasione per Baraye, servito in area da Catellani: il terzino si accentra, vince un rimpallo con Lancini e conclude da due passi senza inquadrare la porta.
Al 44° il signor Mainardi deve ricorrere alle cure dei sanitari del Novara, per un colpo preso al sopracciglio sinistro.
Nell'ultimo minuto del tempo regolamentare è ancora Baraye a rendersi pericoloso: salta Lancini, troppo lento nell'ostacolarlo, entra in area e calcia da posizione centrale, spedendo oltre la traversa.
Vengono concessi quattro minuti di recupero con il Novara che controlla e porta alla fine il risultato.

Adesso non resta che aspettare giovedì, con il fiato sospeso e proteggendo con le mani a conca il debolissimo lumicino della speranza. Per una volta ci tocca fare il tifo per la Pro Vercelli, pregando i cugini di provare a dare filo da torcere al Frosinone.
Comunque finirà questa stagione non ci stancheremo mai di manifestare il nostro amore per i colori azzurri scandito dal nostro incitamento: FORZA NOVARA !!!