La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 03.12 (NOVARA-VICENZA)

04.12.2016 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 03.12 (NOVARA-VICENZA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La rincorsa a perdifiato del Novara termina al 12° della ripresa quando Galabinov si presenta sul dischetto del rigore per calciare la massima punizione (la prima della stagione in corso) causata dal braccio destro allargato con malizia dell’ex Signori, costretto ad usare l’arto proibito per fermare lo scatenato Dickmann penetrato in area e in procinto di concludere a rete.
Le cose si erano messe male già nei primi minuti di gara, allorché il centravanti Raicevic sospinge in rete la respinta strepitosa di Da Costa. Per una ventina di minuti è calato il gelo sugli spalti del Piola e gli azzurri hanno accusato il colpo, non riuscendo a imbastire la dovuta reazione per porre rimedio allo svantaggio.
Colpiti quasi a freddo, come non bastasse la temperatura di anticipo invernale, sono parsi rassegnati nel dover inseguire un risultato che mai quest’anno erano riusciti a ribaltare. Ci ha pensato il più giovane oggi in campo, classe 1998, con una stoccata da bomber di razza. E pensare che fino ad una manciata di minuti prima del fischio d’inizio era destinato alla panchina: parte invece titolare per sostituire Sansone, alle prese con una dolorosissima micosi al piede che lo sta tormentando da parecchio tempo e che oggi non gli ha lasciato scampo.
Se si eccettua quindi il baby Lukanovic in campo dal primo minuto, Roberto Boscaglia conferma lo schema delle ultime gare, il 3-5-2, formato dagli ormai titolarissimi: Da Costa; Troest, Mantovani, Scognamiglio; Dickmann, Faragò, Viola, Casarini, Calderoni; Galabinov e il già citato Lukanovic.
Pierpaolo Bisoli conferma tutti gli undici della gara con il Benevento, schierandosi con il 4-2-3-1. La formazione iniziale vede Benussi fra i pali; Adejo ed Esposito centrali difensivi, Pucino e D’Elia a presidiare le fasce; Urso e Signori affiancati in mediana; Orlando, Bellomo e Giacomelli a orchestrare le manovre alle spalle di Raicevic.
Con il fischietto fra i denti c’è il signor Niccolò Baroni da Firenze.

Come su tutti i campi viene rispettato un minuto di raccoglimento in commemorazione delle vittime del disastro aereo che ha causato la scomparsa della squadra brasiliana del Chapecoense. Anche uno striscione in curva nord si associa all’ultimo saluto per gli sfortunati calciatori d’oltre oceano.
Pronti via e il Novara confeziona la prima occasione: Calderoni centra dalla sinistra, Galabinov stacca di testa, leggermente ostacolato da Faragò e non riesce ad imprimere forza alla palla che termina fra le braccia di Benussi.
Ma è al 9° minuto che arriva la mazzata. D’Elia batte una rimessa laterale in zona avanzata a sinistra dell’attacco e serve Giacomelli. Il vicentino non ci pensa due volte e di prima intenzione confeziona un pallonetto alla cieca che salta tutta la difesa azzurra. La sfera termina in una zona di campo apparentemente vuota, invece Orlando ci crede e la rincorre. Nessuno si preoccupa di chiudere, così l’esterno biancorosso ha tutto il tempo di controllare, accentrarsi e calciare di mancino verso la porta, con   Da Costa che riesce nella difficile deviazione in tuffo, respingendo come può: Raicevic non si fa pregare e infila la rete sguarnita con la testa.
Un malinteso fra Galabinov e Viola davanti all’area avversaria al 13°, innesca una ripartenza dei veneti. Bellomo lancia Giacomelli nella parte sinistra del campo, il quale guadagna il fondo e centra insidiosamente: Da Costa respinge in tuffo, Faragò libera.
Al quarto d’ora un lungo traversone di Scognamiglio pesca Dickmann in area sul versante opposto: gran controllo, dribbling vincente su Giacomelli e conclusione con il mancino stoppata da D’Elia.
Al 20° c’è il primo problema per Bisoli, che si vede costretto alla sostituzione di Raicevic dolorante per un colpo ricevuto. Lo sostituisce Di Piazza.
Ancora Vicenza in avanti al 23° con Pucino che va al cross: Di Piazza prolunga di testa nella zona di Giacomelli, ma Dickmann lo anticipa mettendo in calcio d’angolo.
Gli azzurri sembrano perdersi e nel giro di cinque minuti, 25° e 30°, vengono ammonti Lukanovic (fallo su Pucino) e Faragò (fallo da dietro su Bellomo). Hanno tutta l’aria di falli di frustazione.
Buon lavoro di Lukanovic sul fondo destra al 31° e cross che sorvola tutta la difesa, per terminare sul sinistro di Calderoni completamente solo al vertice dell’area piccola: con un piattone manda a lato.
Arriva la rete del pareggio al 34°. Lukanovic raccoglie al limite dell’area il suggerimento in verticale di Viola, chiede l’uno-due a Galabinov che lo accontenta, entra in area, anticipa in spaccata il tentativo recupero di Pucino e Adejo e con la punta del piede infila l’angolino alla destra di Benussi.
Si riporta subito avanti, un minuto dopo il pari, il Vicenza, con Bellomo che vede il taglio di Di Piazza e lo serve in area: tiro fintato per saltare Mantovani e tentativo di conclusione deviato in corner da Troest, tempestivo nel raddoppio.
Al 39° gli azzurri legittimano il pareggio e hanno l’opportunità di chiudere il primo tempo in vantaggio. Faragò dialoga con Dickmann, guadagna il fondo saltando D’Elia ed effettua un cross morbido sul secondo palo dove è appostato Galabinov: stacco imperioso, palla che colpisce la parte inferiore della traversa e ritorna in campo. Lukanovic di testa serve Dickmann all’altezza del dischetto, girata al volo di sinistro e palla che sorvola di poco la traversa.
Cartellino giallo anche per Giacomelli che entra in ritardo su Dickmann stendendolo davanti alla panchina di Bisoli.
Un minuto di recupero, poi tutti al caldo degli spogliatoi.

Il Novara si fa più intraprendente e guadagna campo. Al 4° Viola riceve al limite da Faragò, si aggiusta la palla e va al tiro, smorzato da Pucino e Benussi blocca agevolmente. Il suo rinvio con i piedi è intercettato da Mantovani che mette in movimento Calderoni. Lancio in avanti, Casarini riprende la respinta di Esposito e apre improvvisamente per Faragò dall’altra parte del campo. Controllo di petto e staffilata di sinistro sulla quale Benussi deve distendersi in tuffo per respingere con i pugni.
Il sorpasso arriva al 12°. La freccia la mette Dickmann riprendendo un rinvio corto di Signori. Entra in area, salta D’Elia, cerca di fare lo stesso con l’ex azzurro il quale, per non farsi superare, allarga il braccio e intercetta la sfera: calcio di rigore. Sul dischetto va Galabinov che non sbaglia. Due a uno.
Adesso gli azzurri possono controllare, senza farsi prendere dalla frenesia. Bisoli è furioso. Al 21° cerca di rimediare mandando in campo Vita al posto di Giacomelli.
Urso al 22° serve Di Piazza sulla corsa in area, ma il destro dell’attaccante non inquadra la porta. Ci prova allora Bellomo, un minuto dopo, con la palla che sfiora l’incrocio dei pali e termina sul fondo.
Al 24° un brivido per i biancorossi. Pucino serve il proprio portiere con un retropassaggio: Benassi si attarda, Lukanovic lo attacca e l’estremo difensore si avventura in un dribbling che lo porta fuori dall’area, per mettere infine in fallo laterale, con grande sollievo dei compagni.
Azione d’attacco degli ospiti al 26° che sfruttano una serie di rinvii approssimativi dei difensori azzurri finalizzato dal solito tiro dalla distanza di Urso, abbondantemente impreciso.
Al 28° Troest spende egregiamente un’ammonizione prendendo per la maglia Signori, in fuga su una ripartenza in superiorità numerica.
Alla mezzora standing ovation per Lukanovic, richiamato in panchina da Boscaglia che manda in campo Bolzoni al fine di coprirsi maggiormente. Il neo entrato si dispone nel suo ruolo di interno con Faragò che si posiziona alle spalle di Galabinov.
Bisoli spende la sua ultima carta gettando nella mischia Galano al posto di Bellomo.
Al 33° buona occasione per il Novara. Casarini affonda saltando egregiamente Adejo e apre per Calderoni a sinistra. Il laterale controlla poi serve un assist al limite per Galabinov che non trova il tempo per la conclusione facendosi stoppare da Urso. Sulla palla ritorna Calderoni, ma Orlando lo stende. Viola calcia la punizione, Signori in barriera devia di testa in corner. Sulla battuta, sempre di Viola, Calderoni riprende la respinta della difesa e calcia al volo. Scognamiglio devia verso Faragò che mette in rete, ma è in off side e la segnatura non è valida.
Bolzoni si accascia a terra al 37° e chiede di uscire. Al posto della sfortunata mezzala entra Kupisz, che si schiera dietro a Galabinov consentendo a Faragò di riprendere al sua posizione iniziale.
Cross di Pucino al 39°, dopo una manovra avvolgente dei vicentini, con colpo di testa di Signori a lato.
Giallo in contemporanea per Galabinov e Esposito al 40° per un battibecco assai acceso.
Pochi secondi dopo il signor Baroni estrae il cartellino rosso sventolandolo in faccia a Signori, probabilmente per reiterate proteste. Boscaglia approfitta della pausa per sostituire Galabinov con Bajde.
I minuti di recupero saranno quattro.
Al 46° Faragò, in ripiegamento difensivo, vede Kupisz che sta attaccando lo spazio e lo lancia con precisione. Il polacco si invola palla al piede e ad Urso non rimane altro che stenderlo, meritandosi l’ammonizione. La punizione calciata da Viola è una telefonata a Benussi.
L’ultimo brivido della partita è per un fallo di Scognamiglio su Vita appena fuori area sul lato destro al 48°. Sulla battuta di Galano e la respinta di Casarini, Esposito tocca con un braccio. Il rilancio immediato dello stesso Casarini trova Viola e Bajde completamente soli sulla linea mediana, ma inspiegabilmente l’arbitro non concede la regola del vantaggio, facendo riprendere con una punizione dalla difesa.
Sulla battuta di Da Costa arriva il triplice fischio.

Tre punti importantissimi che consentono al Novara di agganciare in classifica l’avversario del prossimo turno, l’ex squadra di Boscaglia, il Brescia, fermato da una sconfitta sul campo di Terni.
Proviamo a ripartire da questa vittoria per iniziare una striscia positiva di risultati, che ci proietti definitivamente nelle zone tranquille della classifica.
Consentitemi infine una preghiera: è per i supporter della curva nord, ancora freddi per le note vicende dei Daspo. La squadra non ha nessuna colpa, quindi chiedo loro di ricominciare con me a gridare ancora più forte: FORZA NOVARA !!!