La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 30.04 (NOVARA-BRESCIA)

01.05.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 30.04 (NOVARA-BRESCIA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Dopo l'ingiusta sconfitta con il Perugia qualcosa deve essersi rotto nella testa degli azzurri e arriva la terza sconfitta consecutiva, la seconda di fila al Piola. Non saprei interpretare in altro modo questa allarmante involuzione del gioco e l'incomprensibile sufficienza nell'approccio alla partita.
Sempre all'inseguimento del risultato gli uomini di Boscaglia per due volte riescono a raddrizzare le sorti dell'incontro. Palla al centro dopo il due a due e immediato e definitivo sorpasso delle Rondinelle, con lo scatenato Coly autore di una doppietta.
A fare la differenza ha pesato la volontà degli ospiti di allontanarsi dalla zona calda della classifica: se queste sono le premesse, per quello che si è visto sul campo, l'obbiettivo del mantenimento della categoria è alla loro portata. Si trasforma sempre più in utopia invece il raggiungimento di un posto nei play off per il Novara, ormai quasi sicuramente sfumati a meno di eventi imprevedibili, ma, con lo spirito visto nelle ultime due gare, questo traguardo appare quantomeno improbabile.
Roberto Boscaglia per vincerla torna alla formula con il trequartista, Chajia, dietro alle due punte disponendo i suoi con il 3-4-1-2. Scendono in campo dall'inizio: Da Costa; Troest, Mantovani, Chiosa; Dickmann, Casarini, Cinelli, Calderoni; Chajia; Galbinov, Macheda.
Luigi Cagni deve rinunciare ai due ex della partita: Caracciolo e Romagna, entrambi alle prese con guai fisici, che si accomodano in tribuna. Gli undici iniziali sono: Minelli fra i pali; Untersee, Blanchard, Calabresi e Coly costituiscono la linea difensiva; Pinzi dirige i giochi in mezzo al campo supportato dagli interni Bisoli e Martinelli; Crociata occupa la zona alle spalle dell'attacco formato dalla coppia Camara e Ferrante. In apparenza è un 4-3-1-2, ma con Coly costantemente alto e Camara che arretra molto la sua azione per portare palla e dialogare con Crociata, diventa praticamente un 3-5-1-1.
L'arbitro designato alla direzione di gara è il riminese Antonio Rapuano.

Il primo episodio degno di nota arriva al 5°, su calcio piazzato. Pinzi entra duro su Calderoni sulla trequarti sinistra. Calcia lo stesso esterno disegnando una traiettoria a uscire: Coly anticipa Mantovani che si stava coordinando alle sue spalle.
Al 7° c'è una buona occasione per Galabinov, lanciato in profondità da Macheda. Il bulgaro scatta sul filo del fuorigioco, controlla a seguire, poi incespica sul pallone favorendo l'uscita di Minelli.
Un rinvio approssimativo di Chiosa al 10° su cross di Crociata regala palla a Bisoli appostato dentro l'area: il centrocampista scivola al momento del tiro e non inquadra la porta.
Cinelli scambia con Chajia al limite e conclude di potenza, con la palla che sorvola non di molto la traversa (12°).
Arriva il vantaggio del Brescia al 13°. Pinzi calcia in orizzontale per Blanchard una punizione concessa per fallo di Chiosa su Ferrante a centrocampo. Il difensore arresta di petto e crossa in area, dove Ferrante anticipa Troest in elevazione e la mette a fil di palo con la testa.
Dopo un paio di lanci imprecisi, di Casarini e Chiosa, Chajia riceve da rimessa laterale di Calderoni vicino alla bandierina e va all'uno contro uno con Camara, che lo stende. La punizione è praticamente un calcio d'angolo: Calderoni disegna una traiettoria perfetta per Galabinov, appostato sul secondo palo, che schiaccia in rete di testa sul palo opposto e riportando l'incontro sul pari. Sono trascorsi cinque minuti dal goal di Ferrante.
Al 27° Crociata salta Casarini a centrocampo e tenta la conclusione dalla trequarti, spedendo in curva ospiti.
Ancora Brescia in avanti al 35° con Martinelli al tiro con il mancino dal vertice sinistro dell'area: abbondantemente a lato.
Al 38° arriva il primo cartellino giallo: è per Crociata, troppo duro su Calderoni. Sugli sviluppi del calcio piazzato, battuto da Casarini, Blanchard libera l'area appoggiando di testa a Martinelli vicino alla linea di bordo campo. Chajia lo insegue, gli ruba palla, si accentra saltando in dribbling Coly e conclude di potenza verso il primo palo: Minelli si distende in tuffo e respinge con i pugni.
Le emozioni del primo tempo finiscono qui. Dopo un minuto di extra time il signor Rapuano manda le squadre negli spogliatoi.

Il primo acuto della ripresa è di Chiosa con un tiro dalla distanza al 3°, forte ma centrale: Minelli blocca senza patemi.
Al 4° Da Costa compie un autentico miracolo. Da un corner di Pinzi, Coly fa sponda per Blanchard a un metro dalla porta: il centrale difensivo si beve letteralmente Troest e indirizza di testa verso la porta, con il portiere azzurro che riesce ad evitare la rete con una difficile parata in due tempi.
Il Novara fatica ad uscire e le Rondinelle prendono coraggio alla ricerca del nuovo vantaggio. Questo arriva al 9°, quando Crociata costringe alla deviazione in tuffo Da Costa con un diagonale velenoso da fuori area. Lo stesso Crociata si incarica della battuta dalla bandierina con Coly che salta altissimo in anticipo su Cinelli e batte imparabilmente Da Costa.
Al 14° Boscaglia opera il primo cambio: Sansone rileva Mantovani. Si passa alla difesa a quattro.
Dickmann è costretto alla trattenuta per fermare Camara lanciato in contropiede al 16°: il giallo è inevitabile e costerà all'esterno un turno di stop, in quanto diffidato.
Ancora una buona percussione di Camara un minuto dopo, sprecata con un tiro troppo alto da dentro l'area di rigore.
Al 18° doppio tentativo in area da parte di Macheda e Sansone, entrambi respinti: il primo da Untersee, il secondo da Blanchard.
Un Coly scatenato causa due ammonizioni per gli azzurri, costretti alle maniere forti per fermarlo: al 20° la prende Cinelli; un minuto dopo Casarini, anche lui diffidato, anche lui fuori la prossima.
Al 24°, dopo una caparbia azione e cross dalla sinistra di Calderoni, respinta da Blanchard, Casarini si ritrova la palla sui piedi, la controlla, poi effettua un tiraccio che esce dallo stadio!!!
Al 25° Ferrante salta un frastornato Troest in area, ma la successiva conclusione è troppo debole e centrale, Da Costa neutralizza in sicurezza.
Al 29° Da Costa evita il peggio uscendo a valanga sui piedi di Bisoli messo davanti alla porta da un filtrante di Crociata.
Alla mezzora Boscaglia gioca la carta Di Mariano, richiamando in panchina Chajia.
Il neo entrato si mette subito in luce al 33°: riceve da Galabinov a una trentina di metri dalla porta e lascia partire un bolide che rimbalza a terra, sfugge a Minelli e termina in calcio d'angolo. Dalla bandierina Casarini trova la testa di Chiosa che batte Minelli all'incrocio alla sua sinistra. Quattro reti, tutte quattro di testa.
Mancava il goal di piede e non si fa attendere. Palla al centro, Martinelli avanza fino al limite e apre a sinistra per Coly: lo scatenato senegalese salta Dickmann e Sansone, calcia a giro sul secondo palo e riporta in vantaggio i suoi, cinquantacinque secondi dopo il pareggio di Chiosa.
Il terzo cambio di Boscaglia, Adorjan per Cinelli, coincide con il primo e unico di Cagni: dentro Sbrissa, fuori Camara.
Vengono concessi quattro minuti di recupero.
Al 46° Untersee trattiene vistosamente Galabinov nel cerchio di centrocampo, ritarda nella restituzione della palla e viene ammonito. Sulla battuta della relativa punizione nell'affollata area bresciana succede di tutto: Troest cerca la sponda di testa, Minelli esce dai pali, la palla gli sfugge e termina sui piedi di Dickmann, che viene travolto dal portiere. Ci sarebbero gli estremi per il calcio di rigore. La palla termina sui piedi di Macheda vicino alla linea di fondo: la rimette in mezzo, ancora Troest prolunga di testa per Galabinov, appoggio di prima per Sansone il cui tiro al volo è parato in due tempi, e in modo fortunoso, da Minelli.
Al 49° in punto arrivano i tre fischi a decretare la fine delle ostilità.

La prossima trasferta sarà in terra di Romagna dove ci attende il Cesena, che con la vittoria a Cittadella si è con ogni probabilità tolto dalla zona pericolosa: ha un punto meno degli azzurri.
La speranza che si possa onorare nel migliore dei modi questo triste finale di campionato, mi suggerisce un disperato, terzultimo grido: FORZA NOVARA !!!