L'avversario: il Mantova e la sua storia

26.11.2014 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
L'avversario: il Mantova e la sua storia
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© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

 

Gli annali del calcio riportano come data ufficiale di fondazione del Mantova il 1911, ma già cinque anni prima il pallone di cuoio approdò nella città circondata dai suoi quattro laghi.
A portarlo da Liverpool, dove visse, fu infatti Ardiccio Modena il quale, con l'amico Guglielmo Reggiani, fondò il Mantua Football Club: non è chiaro se il nome abbia origine dal toponimo romano o dal dialetto locale che ha uguale grafia.
L'esperienza durò solo un anno, il 1906, poi i due si separarono e diedero vita alla Vis et Virtus il primo e il Gruppo del Calcio il secondo. La riunificazione dei due nel 1911 consentì la nascita dell'Associazione Mantovana Calcio.

Dopo un inizio dedicato alle sole partite amichevoli si iscrive al primo campionato, categoria Promozione, nel 1914/15. Con l'entrata in guerra dell'Italia arriva la sospensione delle attività sportive che riprenderà nel 1918 quando, dopo essersi trasformata in Associazione Calcio Mantova, ottiene l'ammissione nella massima serie: la Prima Categoria.

Nei primi anni venti, alla fine del popoloso torneo 1920/21 con ben 88 squadre, ci fu la famosa scissione delle 24 squadre maggiori, Mantova compreso, che originarono la Confederazione Calcistica Italiana e il relativo campionato (dove si classificò al quarto posto), alla fine del quale si procedette all'unificazione con la FGCI grazie al noto compromesso Colombo.

Nel primo campionato riunificato di Prima Divisione non ebbe fortuna, anche a causa della prevista cospicua riduzione delle squadre partecipanti e retrocesse in Seconda Divisione.

Vinse immediatamente il suo girone nel 1923/24 e si classificò alle finali nazionali. Non ottenne la promozione sul campo ma, essendo stata vittima del primo scandalo calcistico della storia, venne ammessa d'ufficio nella categoria superiore. La cronaca di quel fattaccio narra della corruzione dell'arbitro (reo confesso) da parte di un dirigente del Bologna (forse un antenato di Moggi ? !!!). La squadra venne radiata dalla Federazione, consentendo ai virgiliani di ottenere la Prima Divisione.

Rimase nella massima serie per i due anni successivi, retrocesse in Seconda, ma riammessa in Prima Divisione, divenuta però di secondo livello con la nascita della Divisione Nazionale, che rappresentava il primo livello.

Per due annate calcistiche giocò in questa categoria poi, con la nascita della Serie B nel 1929, continuò la sua avventura in Prima Divisione divenuta in questo caso il terzo livello, rinominata Serie C a partire dal 1935/36, e qui rimase saldamente fino alla sospensione a causa della Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo, nel 1934, cambia denominazione in Mantova Sportiva.

Alla fine del conflitto ritorna alla denominazione A.C. Mantova e disputa il campionato misto B-C (1945/46) dove si classifica al decimo posto, ma ottiene ugualmente l'ammissione in Serie B l'anno successivo. La serie cadetta in quegli anni è strutturata a gironi e, a causa della trasformazione in un unico campionato, retrocede in Serie C nonostante il decimo posto nel 1947/48.

Inizia per i mantovani un periodo non eclatante che culminerà con la discesa in IV serie alla fine del torneo 1953/54. Per l'ennesima volta nella sua storia si trova coinvolto negativamente nell'inevitabile caos che comporta la revisione dei campionati. Dopo aver cambiato ancora denominazione nel 1956 in A.C. Ozo Mantova, nel 1956/57 giungerà secondo del suo girone di IV serie, ma dovrà aspettare l'anno successivo, quando vince l'Interregionale Prima Categoria, per tornare alla sospirata Serie C.

Inizia l'epoca d'oro del calcio mantovano: vince subito il suo girone e batte il Siena nello spareggio promozione riconquistando la Serie B (1958/59); dopo un brillante quinto posto l'anno seguente, centra la storica promozione in Serie A alla fine del torneo 1960/61. Torna alla denominazione storica di A.C. Mantova e, per onorare il massimo campionato, ingaggia il nazionale svizzero Tony Allemann e la riserva naturale di Pelè: Angelo Benedicto Sormani, che sarà uno degli artefici del nono posto finale (mai eguagliato) e della salvezza nel secondo anno di Serie A, con le sue 29 reti in 64 presenze. Con lui giocano nel 1963/64 altri due mostri sacri del calcio mondiale: Karl Heinz Schnellinger e Dino Zoff.

La retrocessione si materializza al terzo anno, ma è subito riscattata il campionato successivo. Mi tocca ricordare un anno disgraziato per la mia fede interista (seconda solo a quella per il Novara): il 1966/67. Dopo la sconfitta in finale di Coppa Campioni (2 a 1 dal Celtic) i nerazzurri, primi in classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus, giocano l'ultima di campionato allo stadio Danilo Martelli proprio contro il Mantova. Un tiro senza pretese di Di Giacomo beffa clamorosamente il portiere Sarti, autore della più grande papera mai vista sui campi di calcio. Scudetto alla Juve che batte la Lazio. (sic!!!). Non vorrei apparire maligno, ma nel 1968 Sarti venne ingaggiato proprio dalla Juve!!! Chiusa parentesi.

Dopo un altro anno nella massima serie ritorna fra i cadetti. Si riaffaccia in Serie A nel 1971/72 e sarà la sua ultima partecipazione. Non solo: dopo solo una stagione precipita in Serie C, dove resterà per nove anni e l'abbandonerà solo per retrocedere ancora, in C2.

Fino al 1994 alternerà presenze in terza e quarta serie, quando viene dichiarata fallita nonostante un ottimo secondo posto finale nel 1993/94 che la proietta ai play-off, in ogni caso persi contro il Como.

Grazie all'acquisizione del titolo sportivo di una squadra dilettantistica, il 3B Porto e alla rifondazione con il nome di Mantova Calcio 1994, può ripartire dall'Eccellenza, dove vince immediatamente il campionato approdando in Serie D. Per il salto successivo ci vorranno due stagioni, ma alla fine del 1996/97, ritorna fra i professionisti, in C2.

Sfiora la promozione nel 1998/99 quando perde la semifinale play-off contro il Prato e nel 2002/03 sempre in semifinale contro il Südtirol Alto Adige. Alla fine di quest'ultimo campionato ritorna alla sua denominazione originale, Associazione Calcio Mantova 1911 e il cambio gli porterà fortuna: ottiene la doppia promozione ritrovando dopo 33 anni la Serie B grazie alla vittoria sul Pavia ai
play-off 2004/05.

Da neo-promossa ottiene un ottimo quarto posto nella regular season accedendo agli spareggi per la promozione in Serie A. I sogni si infrangono solo nella finale contro il Torino, battuto in casa per 4 a 2, ma che ribalta il punteggio (3 a 1) solo dopo i tempi supplementari.

Nella stagione successiva, il 2006/07, non va oltre l'ottavo posto, ma si prende la soddisfazione di infliggere la prima sconfitta in campionato alla Juventus, caduta in Serie B grazie alla nota vicenda di “calciopoli” (questa volta Moggi è quello vero !!!).
Per il campionato 2007/08 viene chiamato ad allenare la squadra Attilio Tesser, ma nonostante una ricca campagna acquisti, non ottiene grandi risultati e viene esonerato dopo poche giornate. Mantiene la Serie B per altre due stagioni poi, alla fine del 2009/10, arriva la doppia tegola della retrocessione e di un nuovo fallimento, che non gli consentirà di iscriversi al campionato di Lega Pro. Nuova rifondazione (la terza) con la denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Mantova Football Club, che diventerà presto Società a Responsabilità Limitata grazie all'impegno di un gruppo di imprenditori, i quali daranno il via anche alla forma di azionariato popolare, primo esempio in Italia. Il mandato comunale a rappresentare la città in ambito calcistico le consente di ripartire dalla Serie D.

La promozione in Lega Pro Seconda Divisione arriva immediatamente e già a partire dal 2011/12 si ritrova tra i professionisti e mantiene la categoria grazie alla vittoria nei play-out contro Lecco e Vibonese. Si classifica nona l'anno successivo e ottava l'anno scorso, piazzamento che le consente il diritto ad iscriversi all'attuale Lega Pro.

Attualmente occupa la 12^ posizione in classifica con 17 punti, ottenuti grazie a 4 vittorie (Pavia, Feralpisalò e Pordenone in casa; Giana Erminio in trasferta) e 5 pareggi ( Monza sul proprio terreno; Lumezzane, Renate, Pro Patria e Torres fuori casa).

Per il capitolo ex riscontriamo unicamente il trequartista in rosa al Novara Lorenzo Galassi in prestito al Mantova nel 2012/13 senza mai essere impiegato.

L'allenatore dei nostri avversari, Ivan Juric, era presente in tribuna al Piola e ha assistito alla goleada contro l'Albinoleffe: chissà cosa escogiterà per venerdì sera...!!!

Noi siamo tutti pronti a far sentire il nostro incitamento: FORZA NOVARA!!!!!