Conosciamo Renate e il Renate

30.10.2014 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
Conosciamo Renate e il Renate
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Il comune di Renate, comprendente anche le località di Ternago e Vianò, si trova nella punta triangolare settentrionale della provincia di Monza-Brianza, che si incunea fra le province di Como e Lecco, confinando con quest'ultima.

Morbidamente adagiato sulle ondulazioni collinari originate dall'accumulo di detriti trasportate a valle dal moto dei ghiacciai alpini, deve probabilmente l'origine del toponimo alla composizione di questi terreni costituiti per lo più di sabbia, “rena”, da cui Renatum o Arenatum.

Non esistono notizie certe sulla nascita dell'agglomerato urbano, anche se la sub-regione brianzola risulta abitata fin dalla notte dei tempi, in particolare dalle popolazioni orobie, di origine celtico-ligure, che occuparono le valli bergamasche, lecchesi e comasche.

Il territorio venne occupato dai romani, come è riportato da Giulio Cesare nel “De Bello Gallico”, dopo la conquista di Milano del 222 a.c. e, in seguito, inserito nell'ottava delle undici Regio (province) con le quali Ottaviano Augusto divise il territorio italico appartenente all'Impero.

Per rintracciare il più antico documento dove compare il nome Renate, bisogna fare un salto di oltre un millenio, esattamente al 1096, nei documenti di un lascito testamentario di tal Maino di Vicosopra alla curia di Chiavenna. Negli anni successivi si riscontrano citazioni sempre afferenti a lasciti e donazioni, per lo più in favore della Chiesa.

Avrà merito della definizione dei suoi confini territoriali Federico Barbarossa nel 1162 il quale, nella veste di Imperatore, concederà benefici e territori al paladino Algiso, ivi comprese le località di Retenadem (Renate) e Viganorem (Vianò).

Tre secoli dopo, nel 1451. le tre località (Renate, Ternago e Vianò) beneficiano dell'immunità fiscale decretata dal Duca di Milano Francesco Sforza e conferita alle comunità dei tre Colli (Regina, Crocione e San Genesio) del Monte di Brianza.

Negli anni della dominazione spagnola, a cavallo tra il XVI e XVII secolo, e della peste di San Carlo, mirabilmente descritte nei Promessi Sposi da Alessandro Manzoni, i mercenari al soldo del Re di Spagna dei Lanzichenecchi sono stanziate in Brianza e Renate è un presidio delle loro truppe.

Il nome del grande scrittore ricorre nel paese grazie al figlio Enrico che, unitosi in matrimonio con la nobildonna Emilia Radaelli, abiterà per vent'anni la settecentesca villa Cagnola-Mazzucchelli oggi nota come villa Manzoni-Radaelli.

Durante il ventennio fascista Renate viene accorpata al comune di Veduggio e così resterà fino al 1956 quando i due centri riacquisteranno le originarie identità.

 

L'avventura pedatoria renatese inizia ufficialmente nel 1947, grazie ad un gruppo di appassionati calciofili, i quali vestono i primi calciatori locali con il nerazzurro in omaggio alla loro fede interista, battezzandola Unione Sportiva Renatese.

Nei primi quattro anni di attività, dal 1948 al 1951, partecipa al Campionato di Prima Divisione Lombarda, al termine dei quali è condannata alla retrocessione, ma rinuncia all'iscrizione e sospende l'attività fino al 1955, quando chiede l'affiliazione alla Lega Giovanile della F.I.G.C. e si iscrive al Campionato Juniores, con la denominazione di Unione Sportiva San Giovanni Bosco di Renate. Il passo successivo lo compie nel 1957, quando si affilia alla Federazione maggiore, riparte dalla Seconda divisione abbandonata sette anni prima e dove resta per due stagioni.

Con la nascita della Lega Nazionale Dilettanti del 1959 e l'istituzione della Seconda Categoria, chiede e ottiene di iscriversi a quel Torneo.

Nel 1961 assume l'attuale denominazione di Associazione Calcio Renate, con essa vince il Campionato 1961/62 e ottiene la sua prima promozione nella categoria superiore, dalla quale, però, retrocede subito l'anno successivo.

Dovrà aspettare quindici anni, passando anche da un ripescaggio alla fine della stagione 1967/68 che condannava la squadra alla Terza Categoria, per riprovare la gioia della promozione. Questa avviene nel 1977/78 e, da allora, con un cammino lento ma inesorabile, inizia la scalata verso traguardi sempre più ambiziosi.

Alla diciottesima partecipazione al Campionato di Prima Categoria, conquista la vitoria nel 1995/96 che proietta i brianzoli nel torneo di Promozione Lombarda. Da qui il il passo diventa più spedito e, tre anni dopo, ottiene la promozione in Eccellenza.

Gli bastano sei stagioni, fra l'altro sempre al vertice della categoria e mai oltre il settimo posto, per una nuova soddisfazione: alla fine del torneo 2004/05 approda nel massimo torneo dilettantistico nazionale, la Serie D.

I primi due anni risultano alquanto difficoltosi, tanto che nel 2006/07, nonostante la sconfitta ai play-out, mantiene la quarta serie solo grazie ad un ripescaggio. Già dall'anno successivo ottiene il suo miglior piazzamento fino ad allora (9° posto), ma non si arrende: nel 2008/09 approda ai play-off, subendone l'eliminazione in semifinale.

Nel 2009/10 arriva la consacrazione. Nonostante non ottenga la vittoria nelle finali nazionali (eliminata al triangolare 2), conquista la Lega Pro Seconda Divisione grazie all'ammissione per completamento organici, grazie alla classifica finale dei play-off.

Fin qui ha sempre disputato le partite casalinghe allo stadio cittadino Mario Riboldi ma, con l'approdo tra i professionisti, è costretta a chiedere ospitalità alla vicina Meda, dove gioca le gare interne allo stadio Città di Meda, omologato per la Lega Pro.

Onora in pieno la partecipazione al suo primo campionato fra i professionisti giungendo alle semifinali per la promozione già l'anno successivo, poi, dopo un 12° e un 6° posto, conquista la piazza d'onore del suo girone nel 2013/14 che gli vale l'ammissione all'attuale Lega Pro.

La simpatica compagine brianzola detiene un record invidiabile. Tra tutte le società di calcio professionistiche (Serie A, Serie B e i tre gironi di Lega Pro) è la squadra che rappresenta il paese più piccolo: poco più di 4.000 abitanti, un Davide contro un esercito di Golia !!!

Per ciò che riguarda il capitolo ex non ci risultano esserci giocatori che hanno vestito le due maglie. Vorremmo però segnalare una piccola curiosità: il Preparatore Atletico del Renate è Diego Scirea, nipote dell'indimenticato e indimenticabile Gaetano Scirea, bandiera del nostro calcio.

Il cammino dei nostri avversari nel campionato in corso li vede al 12° posto con 13 punti fin qui collezionati, ottenuti grazie a 3 vittorie (Albinoleffe in casa; Cremonese e Südtirol in trasferta) e 4 pareggi (Arezzo, Mantova e Lumezzane in casa; Real Vicenza in trasferta).

Il viaggio nella vicina Brianza non è disagevole per la squadra, come non lo è per i tifosi: presumiamo saranno numerosi sugli spalti medesi. Ci sarà anche il vostro cronista-tifoso ad accompagnare il vostro peana a squarciagola: FORZA NOVARA !!!!