Dho di petto - Il nostro Italia-Germania 4-3

Serata indimenticabile per gli Azzurri
28.05.2016 09:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Dho di petto - Il nostro Italia-Germania 4-3
© foto di foto IAMCALCIO

Quando ci sono partite come quelle di ieri sera, inevitabilmente si tende a fare un paragone con i match più emozionanti della storia del Novara Calcio e non solo di questo sport che noi amiamo e seguiamo assiduamente. Molti hanno accostato la rete di Rigoni nel 2-2 contro la Reggina a quella di Galabinov, altri probabilmente a ragion veduta hanno rivisto quello storico Italia-Germania 4-3 dei Mondiali 1970 accostabile nel punteggio alla sfida del San Nicola. Esattamente il 25 maggio 2005 andava in scena una finale di Champions League tra Milan e Liverpool con i rossoneri che andavano avanti 3-0 giocando la partita perfetta, venivano ripresi per un black-out ad inizio ripresa sul 3-3 e si rimettevano a dominare il match nel supplementare per poi perderlo ai rigori: l'unica differenza è che noi alla fine l'abbiamo portata a casa, dettaglio non trascurabile.

Oggi l'orgoglio di tifare il nostro piccolo grande Novara è su livelli inimmaginabili, ci sentiamo tutti ben rappresentati dai 14 scesi in campo e dai 30 tifosi che si sono "sparati" 1900 chilometri in un giorno per stare al fianco di un gruppo che con i propri pregi e difetti è riuscito ad entrare nel cuore di noi freddi piemontesi, a partire da Baroni che si sta prendendo parecchie rivincite come qualche anno fa ha fatto Tesser sempre sulla nostra panchina. Le parole del mister nel post partita hanno messo la ciliegina sulla torta di una serata indimenticabile: avrebbe potuto dire che avevano già fatto il massimo e che la nostra stagione sarebbe stata super positiva, tutte cose vere, invece ha voluto mettere in risalto il desiderio di fare qualcosa di straordinario da parte dei ragazzi, la voglia di provare a conquistare una promozione in serie A che avrebbe tutte le sembianze di un'impresa che entrerebbe di diritto negli annali della storia azzurra.

Provo a staccarmi per un attimo dal punto di vista emotivo e analizzare i 120 minuti di ieri che hanno confermato il trend dei due scontri diretti stagionali: il Novara è più squadra del Bari, ma soffre le individualità spiccate dei pugliesi che in ogni momento possono decidere un match. Prendendo spunto da queste affermazioni non può essere un caso che due volte su due abbiamo battuto il Pescara, ma non illudiamoci perché per prima cosa sono state sfide molto equilibrate, secondariamente partiamo più stanchi e con lo svantaggio del fattore campo, due aspetti da non sottovalutare anche se c'è qualcosa nel nostro gioco che dà fastidio ai delfini; dobbiamo essere ordinati e colpire sui loro punti deboli. Al "San Nicola" abbiamo disputato un'ora di gioco ottima: a dir la verità fino allo sciagurato rigore di Dickmann il Novara ha continuato a fare bene anche dopo aver subito l'1-3 di Rosina; Galabinov ha avuto sui piedi due conclusioni dal limite che avrebbe potuto sfruttare meglio e non era nell'aria l'uno-due che ha riportato in equilibrio il match. I tre interventi di Micai nell'overtime erano un cattivo presagio, ma anche il segno che gli azzurri erano ancora vivi; l'espulsione di Dickmann doveva essere la nostra condanna, Lanzafame e Galabinov non la pensavano così, ma l'attaccante ex Livorno ed Avellino ha pensato bene di fallire in contropiede il definitivo 3-5 per regalarci ancora qualche minuto di pathos, un divertimento per lo spettatore neutrale, una sofferenza indicibile per noi cuori azzurri che al 123' abbiamo potuto esultare sfiniti come se fossimo scesi in campo anche noi a fianco di Pablo, Buba e gli altri eroi.

Mark Twain diceva che tra venti anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete fatto: non esitate, venite al "Piola" domenica, sostenete questi meravigliosi ragazzi fino alla fine. Quattro partite al sogno.

Avanti Novara !!!

Marco Dho