Dalla sala stampa dopo NOVARA-VENEZIA (21.04)

23.04.2018 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-VENEZIA (21.04)
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“Pessimismo e rassegnazione”, per citare il tormentone di un famoso comico, si respirano a pieni polmoni in sala stampa. Non può e non deve essere così per un ottimo allenatore come Domenico Di Carlo. Con la grande onestà che lo contraddistingue si carica sulle spalle tutte le responsabilità, anche quelle non direttamente sue e, calandosi in pieno nel suo ruolo, cerca di trasmettere la positività della speranza (Spes ultima dea!!!).

“Cosa sia successo è difficile da spiegare. Il goal preso alla fine del primo tempo penso abbia dato molto noia nella testa quando si pensava di andare al riposo sull’uno a zero. Fino ad allora avevamo fatto la nostra partita, molto accorti, contro un Venezia che nelle ripartenze è un’ottima squadra. L’errore più grosso che abbiamo fatto è stato di concedere troppo spazio nel secondo tempo. Siamo rientrati dopo l’intervallo senza la giusta attenzione: pronti via il Venezia ha messo due ripartenze micidiali. In certi momenti bisogna capire che le partite sono fatte anche di episodi e di situazioni e sapere che non si doveva essere troppo larghi e lunghi: abbiamo perso questa partita perché ci siamo aperti troppo. Loro ne hanno approfittato e noi siamo ricascati nei soliti errori; dare un vantaggio simile agli avversari e a una squadra esperta come il Venezia ci è costato caro. Eravamo sull’uno a uno e dovevamo restarci e cercare di vincerla. Questo fa male, anche perché nel primo tempo siamo stati bravi a contenerli lasciandoli tirare poco in porta. Abbiamo creato poco anche noi, ma eravamo comunque in campo e abbiamo avuto anche l’occasione del raddoppio, ma sicuramente dobbiamo fare di più. Una sconfitta difficile da digerire, soprattutto se si somma a quella con la Ternana. Dobbiamo avere la consapevolezza che in questa situazione dobbiamo restare meglio in partita se vogliamo lottare per l’obbiettivo della salvezza.
Mi assumo tutte le responsabilità perché questa sconfitta ce la siamo fatta noi. Vediamo cosa è successo, lo valuteremo e cercheremo di tirare fuori il meglio da noi stessi a cominciare dalla prossima partita. Quello che ci insegna questo campionato è che non bisogna soffermarsi troppo sulle vittorie e le sconfitte, ma azzerare tutto e ripartire con fiducia, anche se so benissimo quanto oggi sia difficile ritrovare la fiducia.
Io ci credo ancora, la squadra deve lottare come ha fatto nel primo tempo o a Bari, ma deve farlo senza concedere situazioni simili agli avversari e farlo fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Non siamo stati ordinati nel secondo tempo e il Venezia ci ha puniti. Per le sue caratteristiche ci ha concesso di crossare e andare al tiro da fuori, ma noi dobbiamo giocare più da squadra che non da singoli. Abbiamo giocato più da singoli e su nostri sbagli abbiamo preso quattro ripartenze: due sono andate bene, due ci hanno fatto goal.
Voi dite che domani potremmo essere nella zona rossa: per me ci siamo già da tempo!* A questo punto è chiaro che la salvezza ce la giocheremo assieme a quelli nella nostra situazione. Dobbiamo ritrovare lo spirito battagliero necessario per poterci salvare. Di questo siamo tutti consapevoli. Non sarà facile, ma noi ce la metteremo tutta. Dalla zona rossa usciamo solo con la voglia di emergere.
Mi spiace tantissimo per i nostri tifosi che devono sopportare l’ennesima sconfitta casalinga. Ci hanno incitato anche dopo lo svantaggio, ma dipende solo da noi trascinare i nostri tifosi per far sì che lo facciano fino al novantesimo. Non cerchiamo nessun tipo di alibi: ci hanno aiutato finché la partita è stata una partita.”

Pippo Inzaghi ha ascoltato le dichiarazioni dell’amico e collega seduto in fondo alla sala stampa aspettando il suo turno. Ecco le sue dichiarazioni.

“All’inizio del campionato dicevano tutti che non eravamo da play-off, o addirittura da retrocessione, ma io l’ho sempre pensato. Adesso sono tutti bravi a salire sul carro dei vincitori, ma i miei ragazzi ed io ci abbiamo sempre creduto. Sono felice: è una squadra che mi sorprende ogni volta e che sinceramente mi emoziona, perché vedere Cernuto e Fabiano che due anni fa erano in Serie D e si pensava fossero quasi alla fine della carriera, oggi giocano in Serie B e stiamo per andare a giocarci la promozione al primo anno. E’ una grande soddisfazione, perché giochiamo bene, a testa alta e oggi non era facile dopo aver preso goal da quaranta metri al primo tiro in porta. Per una squadra fragile poteva essere una mazzata, invece i ragazzi hanno reagito, trovato il pareggio e nel secondo tempo potevamo fare addirittura qualche goal in più.
Sono contento: le partite le giochiamo, le comandiamo, non le subiamo. Sono anche piacevolmente sorpreso: anche se so come lavorano vanno sempre oltre a quello che mi aspetto, sono bravi, chiunque giochi. Sono molto contento per Marsura che quest’anno ha giocato poco, ma si è sempre allenato bene e io ho sempre creduto in lui, anche nello schema con le due punte, del quale non era convinto nemmeno lui. Mi ha ascoltato, ha lavorato, a Perugia ha fatto una grande partita, oggi si è meritato la riconferma e mi ha ripagato con una doppietta. Potrei dire la stessa cosa di molti altri: abbiamo lasciato fuori un giocatore come Anđelković e al suo posto Cernuto ha fatto benissimo, così come Fabiano, o Suciu, quest’ultimo anche se solo per dieci minuti.
Temevo molto questa partita perché il Novara ha un ottimo allenatore per la categoria e in più lo avevo visto giocare una grandissima partita a Bari, dove avrebbe meritato di vincere. Ma noi siamo una squadra tosta: non concedere nulla o quasi a un giocatore come Puscas, come era successo anche con Di Carmine, vuol dire che la difesa si difende con le unghie e tutti si aiutano. Nel secondo tempo abbiamo sfoderato la nostra arma vincente che sono le ripartenze. Ho messo delle mezze ali di passo, confidando che il Novara dovesse vincere e ci lasciasse un po’ di campo.
Mi fa piacere che sia stato apprezzato il turn-over attuato oggi, perché tempo fa mi era capitato di leggere fossero scelte cabalistiche e mi era un po’ dispiaciuto. Un allenatore fa le sue valutazioni: quando vince è il migliore del mondo, quando perde ha sbagliato tutto. Io ho pensato che cambiare cinque/sei uomini, visto il caldo e il campo, potesse essere un vantaggio. Questo me lo permette la rosa a disposizione: dico sempre che sono tutti bravi e se non cambio mai non sarei veritiero, anche nei loro confronti.  
Dobbiamo continuare così, il sogno è a portata di mano, dobbiamo crederci e non mollare di un centimetro.”

 

*P.S. Quello che non doveva succedere oggi (domenica) purtroppo è successo: la Ternana ha vinto in rimonta a Perugia e il Pescara si è sbarazzato dello Spezia, salendo a 42 punti. Adesso la zona retrocessione diretta è a un solo punto: siamo ancora salvi dai play-aut solo per la classifica avulsa. (Sic!)