Dalla sala stampa dopo NOVARA-SPEZIA (25.02)

27.02.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-SPEZIA (25.02)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Arriva puntuale Massimo De Salvo per regalarci la sua analisi della partita, partendo dallo strepitoso momento di forma di Galabinov.

“Galabinov è un giocatore importantissimo dal punto di vista tecnico e fisico. Ha trovato la giusta collocazione e giocando così può certamente ambire a categorie più importanti. Ha trovato fiducia anche grazie al clima più rilassato della squadra. L’innesto di Macheda, giocatore molto tecnico, lo sta aiutando molto e gli ha offerto la possibilità di rendersi utile in modo più convincente. Inoltre facendoli giocare insieme cementa l’intesa e non crea competizione fra loro. Riguardo al suo futuro lui ha il diritto di avanzare una proposta, noi abbiamo il dovere di fargli la nostra: se deciderà di continuare il percorso con noi sono contento; se deciderà di farne uno diverso è nel suo diritto di farlo e, se continuerà ad essere questo giocatore, avremo di lui un ricordo molto, molto buono.
Il clima nella squadra è più rilassato grazie ad un mix di situazioni: qualche cambiamento c’è stato ed è stato utile per togliere un po’ di negatività mentale dovuta a legami con il passato. Avevamo bisogno di fare uscire qualcuno che voleva andare via e il nuovo gruppo che si è creato guarda il mondo con maggiore serenità. Se ne è accorto anche il pubblico, la cosa mi fa molto piacere, e, con il sole, sta tornando anche l’entusiasmo. Con la primavera nascono nuovi fiori e questo entusiasmo aiuta la squadra a fare risultati, divertirsi e divertire. I nuovi si sono inseriti subito molto bene: Chiosa ha convinto giocando in due diverse posizioni; Cinelli e Orlando, quest’ultimo cambiando anch’egli posizione rispetto all’ultima partita, hanno convinto. Il mercato di gennaio è sempre molto complesso, ma a volte è più facile intervenire quando la parte iniziale non è andata benissimo. L’anno scorso non abbiamo fatto grandi operazioni per non toccare alcuni equilibri all’interno del gruppo; a volte, come nell’anno in cui siamo retrocessi, sbagli, pur inserendo buoni giocatori che però non si sono integrati nel modo giusto o non erano adatti a noi. Ho una grande fiducia nel Direttore perché ha la costanza di confrontarsi assiduamente con l’allenatore e i ragazzi arrivati quest’anno sono seri, intelligenti e anche di qualità. Ma non dimentichiamoci di chi già c’era: tutti stanno dando un contributo fondamentale. Casarini sembrava non dovesse essere in campo per un problema alla schiena accusato durante il riscaldamento, avete visto la partita che ha fatto e bisogna togliersi il cappello di fronte a lui. Sono molto orgoglioso della determinazione da parte di tutti.
Oggi abbiamo vinto contro un’ottima squadra, con giocatori importanti e di grande qualità: merito nostro non averle concesso molte occasioni, ma ne ha avuta una e il goal lo ha fatto. Il Novara voleva dare continuità dopo la vittoria in trasferta e vincere, ma questo non toglie meriti all’avversario: ha fatto bene fino ad oggi e continuerà a far bene. Noi usciamo rinforzati dal punto di vista psicologico, il campionato è ancora lungo e noi cercheremo di impegnarci ogni giorno. Adesso ci aspetta a breve un’altra partita difficilissima e non abbiamo nemmeno il tempo di godere per la vittoria di oggi. Il Benevento è terzo in classifica, ieri ha perso e avrà voglia di rifarsi: noi l’affronteremo con l’entusiasmo e la consapevolezza che in campo ci sappiamo stare. Vedremo chi sarà più bravo a portare a casa il risultato.
E’ anche la partita degli ex: sono contento per Baroni che sta dimostrando di essere un ottimo allenatore; Buzzegoli che è rimasto con noi per lungo tempo ed è un giocatore importante, lo stesso dicasi per Viola. Sono giocatori forti, diretti da un allenatore preparato, per cui sono avversari pericolosi, così come lo è stato oggi Granoche. Ho visto che dopo il goal non ha esultato in modo plateale, è stato molto discreto ed è stato elegante, anche se non avrebbe commesso nessun reato ad esultare dopo il pareggio. Il suo atteggiamento composto dimostra anche la serietà della Società che rappresenta”.

Domenico Di Carlo arriva per commentare lo stop della sua squadra dopo una lunga serie di risultati positivi.

“Nel primo tempo il Novara è stato superiore sul piano fisico, aggredendoci davanti e dietro, giustamente, facendo una partita maschia. Noi l’abbiamo un po’ subita e non siamo riusciti ad alzare il ritmo. Abbiamo avuto almeno quattro ripartenze non sfruttate, nella parte centrale dell’incontro, per aver sbagliato l’ultimo passaggio, nonostante in almeno un paio di volte fossimo tre contro due. Avevamo recuperato la partita con Granoche e abbiamo subito la rete a tempo scaduto. Qualche secondo dopo il tempo regolamentare secondo me è un errore dell’arbitro, non avendo concesso recupero, che ha deciso la partita. Questo non vuole essere un alibi, ma un semplice dato di fatto. Andare al riposo sul pari sarebbe stato diverso dall’andarci sul due a uno. Non ci siamo comunque disuniti, nel secondo tempo abbiamo modificato l’assetto della squadra e abbiamo macinato gioco. Abbiamo avuto anche tre occasioni per riportarci sul pari, contro una del Novara. Alla fine ha vinto il Novara, ma lo Spezia ha dimostrato, quando alza i ritmi, di poter far male a chiunque. Abbiamo subito il gioco duro degli avversari, su tutto la gomitata involontaria di Galabinov, che mi ha costretto al cambio di Errasti, e su Granoche, finito a terra dolorante in più occasioni.
Nel secondo tempo abbiamo cercato da subito di stare più alti, abbiamo giocato un po’ di più e abbiamo sbagliato anche meno passaggi rispetto al primo tempo: quando si sbaglia tanto il ritmo viene inevitabilmente interrotto e il Novara ha fatto due/tre ripartenze pericolose su nostri errori. E’ una buona squadra, lo sapevamo, ed è riuscita molto bene nei cambi di gioco, ma per impedirli non dovevamo lasciare troppi spazi come abbiamo fatto nel primo tempo. Ci siamo allungati troppo e lasciare spazi a gente come Galabinov, Macheda, Casarini, giocatori di ottima qualità, può essere pericoloso.
Una partita con poche occasioni da rete che il Novara ha vinto mettendoci qualcosa di più in fisicità e in agonismo.  
Dobbiamo dimenticare in fretta e pensare subito alla prossima partita per rifarci di una sconfitta secondo me immeritata”.

E’ il momento di un sorridente Roberto Boscaglia. Gli riferiamo delle parole di Di Carlo riguardo alla fisicità e al goal a tempo scaduto: queste le sue risposte.

“Se un collega dice queste cose io lo considero un complimento: dimostriamo di essere una squadra allenata e in ottima salute. Loro comunque come fisicità non scherzano, avendo giocatori di grande caratura fisica e noi dovevamo controbatterla anche da questo punto di vista. Sulla regolarità della rete devo dire che Di Carlo è un grande allenatore, un punto di riferimento per la Serie B: lui può permettersi di dirlo!!!
Nel primo tempo la partita l’abbiamo fatta noi, secondo me in modo eccezionale, con un errore che purtroppo abbiamo pagato. Se avessimo letto bene la linea Granoche sarebbe finito in fuorigioco. Nel momento in cui lui taglia per dettare il passaggio, Mantovani deve seguirlo, ma al momento che supera la linea di Lancini lo deve lasciare, per mandarlo in fuorigioco. In tutte le altre situazioni la difesa si è mossa divinamente.
Siamo andati a prenderli alti e non abbiamo loro concesso nulla nel lavoro in profondità. Abbiamo preso due traverse, abbiamo fatto due goal e rischiato di farne altri. Nel secondo tempo siamo giocoforza arretrati di una decina di metri, ma perché volevamo avere campo dietro e sapevamo che la palla lunga poteva metterci in difficoltà. Non mi ricordo un tiro in porta pericoloso dello Spezia, mentre noi almeno due occasioni per fare il tre a uno le abbiamo avute, invece siamo rimasti fino alla fine con il vantaggio minimo e sappiamo che uno svarione può sempre succedere, ma siamo stati bravi a pressarli alti lavorando molto con gli attaccanti e i centrocampisti, alzandoci e tenendo palla. In questo campionato non si può prescindere da questo: lo dimostra l’anticipo Benevento Bari che, nonostante la qualità dei giocatori, è stata una partita di altissima intensità. Senza questa non vinci le partite e, anzi, rischi di perderle”.

Situazione infermeria.

“Sansone risentiva dei postumi dell’influenza, si sentiva fiacco, l’ho portato in panchina, ma sapevamo che difficilmente ci poteva dare una mano. L’ho voluto ugualmente in gruppo, perché è un giocatore importante e spero di recuperarlo per martedì. Cinelli ha risentito della botta al ginocchio presa due settimane fa ed è uscito, ma penso che anche lui sia recuperabile. Calderoni da domani rientra in gruppo, visto che in questi due giorni non lavoreremo troppo intensamente. Molto probabilmente sarà convocato per martedì e per Ascoli ci sarà sicuramente”.

Prestazione di alcuni singoli.

“Orlandi, giocando contro una squadra con tre centrocampisti, ha sempre qualcuno vicino che lo pressa, ma è così bravo tecnicamente che si tira fuori dalla marcatura; la settimana scorsa giocava contro due a centrocampo, ma non dipende dalla posizione in campo (trequartista o mediano. N.d.r.). L’intenzione oggi era di iniziare come trequartista, ma i tre centrocampisti dovevano girare intorno e affondare a turno. E’ stato più difficile negli ultimi venti minuti, ma ha giocato a un tocco tirandoci fuori da situazioni complicate, o tenendo palla. Ha i tempi di gioco di un grande giocatore. Di Macheda sono molto contento, perché se lo merita: non si risparmia mai e dà l’anima in campo per i compagni. Poi è un “guascone”, un “giullare”, ha sempre la battuta pronta e porta buonumore. E’ forte tecnicamente e fisicamente, sta trovando una condizione importante. Gli mancava il goal e la settimana scorsa gli ho detto di non cercarlo che sarebbe arrivato e siamo stati buoni profeti. Scognamiglio è arrivato in ritardo e con una condizione non buona. Sta facendo di tutto per essere nella migliore condizione. E’ un giocatore che, quando gioca in quella zona, ha bisogno di copertura, perché a lui piace marcare davanti e, quando trova giocatori che gli scappano alle spalle, può anche soffrire per la sua struttura fisica, ma le colpe non le ha solo e sempre lui. E’ un giocatore che dobbiamo assolutamente sostenere e vi assicuro che ci darà ancora una grossa mano”.

Sul prossimo avversario.

“All’andata abbiamo fatto forse la miglior partita del campionato sul loro campo e meritavamo quanto meno di pareggiare. Il nostro è un campo particolare e chi viene qui sa che è difficile. Dobbiamo comunque avere grande rispetto del Benevento, perché sta dimostrando con i fatti di essere una squadra da altissima classifica. Sono sicuro che loro hanno lo stesso rispetto nei nostri confronti. Partita complicata, spero sia anche bella. Se ci saranno in campo contemporaneamente Buzzegoli e Viola sarebbe bello: li ritrovo con piacere”.

Sulla classifica.

“Io l’ho sempre detto: la linea di confine tra fare bene e fare male è sempre molto labile. La cosa che mi preme dire è che è il quinto risultato utile consecutivo, importantissimo per il nostro morale. Quello a cui dobbiamo pensare ora è di staccarci definitivamente da quelli che sono dietro: quando avremo non dico la certezza matematica, ma la consapevolezza di poter fare qualcosa in più, allora la squadra non si tirerà indietro, ma ancora non è il tempo di fare questi calcoli”.