La pista dei Mondiali è dedicata a Zanchetta

28.09.2016 08:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
La pista al PALA IGOR
La pista al PALA IGOR
© foto di foto lastampa.it

Sarà intitolata a Renzo Zanchetta la pista dei «suoi» Mondiali. Il padre del pattinaggio artistico novarese è scomparso per un malore improvviso mercoledì scorso. Quel giorno l’assessore allo Sport Federico Perugini aveva garantito che il Comune l’avrebbe ricordato subito e in modo speciale: adesso manterrà la promessa. 

La Giunta comunale ha deliberato infatti l’intitolazione a Zanchetta della nuova pista di legno bianco che è stata montata al Pala Igor per le gare dei campionati che si aprono giovedì. La decisione è subito esecutiva: un totem è stato piazzato nell’impianto sportivo per annunciare al pubblico la dedica della pista che lo speaker indicherà sempre con il nome di Zanchetta. 

«Mercoledì mattina ho ricevuto un messaggio di Renzo alle 10,05 - ricorda Perugini - e gli ho risposto che ero in Consiglio comunale e l’avrei chiamato nel pomeriggio. Non è più stato possibile. Non riesco a crederci ancora adesso». Tutti i consiglieri, appena avuta la notizia, si erano alzati in piedi per un omaggio silenzioso al grande appassionato di sport, prima volley e ora pattinaggio artistico, che ha ispirato i Mondiali. Zanchetta aveva appena ricevuto la stella di bronzo del Coni. Non lo dimenticheremo»  

La pista di pattinaggio poterà il suo nome in giro per l’Italia, ovunque ci siano amanti dei pattini: «La copertura di legno bianco è mobile, verrà rimossa alla fine delle gare e potrà essere impiegata in futuro in altre manifestazioni di alto livello organizzate dalla Federazione - sottolinea Perugini -. È di proprietà del Comune che ha scelto il materiale che rappresenta il top della qualità. Questa dedica rappresenta il modo migliore per ricordare Zanchetta, per il ruolo che ha avuto e per la persona che era e abbiamo avuto la fortuna di conoscere in questi giorni di organizzazione dei Mondiali. Novara, e non solo, non lo dimenticherà».

Barbara Cottavoz