Le pagelle di I AM CALCIO: NOVARA - PAVIA

01.10.2014 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: novara.iamcalcio.it
Simone Corazza, il migliore
Simone Corazza, il migliore
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

 

NOVARA

- Tozzo 6,5: Fortunatamente chiamato in causa poche volte, ma le sue risposte sono state sempre sicure e precise. In crescita per personalità e nel gradimento dell'ambiente azzurro. Terza rete inviolata della stagione al suo attivo. Avanti tutta.

- Martinelli 6: Soncin si accentra spesso e Ghiringhelli schierato largo a centrocampo sul suo lato è ben lontano dall'essere un giocatore pericoloso in fase offensiva. Si trova così a vivere una gara semplice, soprattutto dopo l'espulsione di Malomo.

- Freddi 6,5: Vince il duello con Ferretti, a cui lascia le briciole. L'ex Brescia pare più a suo agio quando si trova un centravanti alto e strutturato da controllare a uomo e col Pavia lascia sicuramente una gran bella impressione dopo le amnesie di Busto.

- Beye 6,5: Chiamato a rimpiazzare l'acciaccato Bergamelli sul lato sinistro dello schieramento a tre, dimostra ancora una volta di poter bruciare le tappe. Rapido, resistente e potente, risulta difficile da superare. Lascia una sola opportunità di tiro a Cesarini nei primi minuti. Le sue uscite palla al piede che denotano personalità, ma mettono in apprensione i tifosi con l'azzurro nel cuore, fanno meno paura se non è lui l'ultimo baluardo a difendere Tozzo. Questa posizione potrebbe rappresentare una soluzione valida anche in futuro. Bravo.

- Garufo 6,5: In crescita, fisica e di personalità. Esulta come per un gol fatto sull'assist servito a Corazza per il vantaggio azzurro e lo fa a ragione: primo gesto tecnico decisivo nella stagione.

- Faragò 7: Analizzando i suoi 93' minuti, non ha giocato una partita di assoluto livello, ma ci ha piazzato dentro due giocate importanti. Se la rete (molto bella) del 3-0 ha definitivamente messo in ghiaccio i tre punti, ancora più da sottolineare è lo splendido suggerimento che ha messo Corazza davanti a tutti e fatto rimanere il Pavia in 10. Andate a rivedere il tocco sotto di Paolino, merita.

- Miglietta 6,5: Il direttore dell'"orchestra Toscano" si diletta a distribuire palloni nell'arco dell'intera gara. Bellissimo il tocco dentro, sicuramente studiato in allenamento, che ha permesso al destinatario Gustavo di servire a Faragò la sfera del 3-0. Gli manca la barba per diventare il nostro Peppe Vessicchio.

- Garofalo 7: Dai suoi piedi partono sempre cross interessanti e probabilmente da qui a fine campionato con quel mancino ci potrà regalare una gioia anche su punizione, ma da sottolineare nella sua prestazione ci sono soprattutto l'agire tambureggiante sulla fascia (che ne fa nel momento clou dell'incontro un attaccante esterno aggiunto) e ovviamente l'assist a pelo d'erba per il 2-0 di Gustavo che mette la sfida in discesa.

- Gustavo 7: Il diavoletto ex Salernitana corre come al solito a perdifiato, ma a differenza delle altre volte riesce ad entrare nel tabellino. Al suo attivo il gol del 2-0 (il primo in maglia azzurra) ed il perfetto assist per il 3-0. Brasiliano vero !

- Evacuo 7: Al di là della sua buona prestazione, convince l'atteggiamento, il sapersi caricare sulle spalle la squadra, la maturità e l'esperienza con le quali si disimpegna ogni qualvolta la palla passa dalle sue parti. Anche se è un nuovo arrivato è già fra gli idoli dei tifosi per quel che trasmette con la propria voglia agonistica. Proprio il tipo di giocatore ideale per un ambiente come quello di Novara. Parlando di calcio, è bravo a difendere palla (ma bravo davvero) e la sua presenza al centro dell'attacco fa sì che i due attaccanti esterni abbiano più spazio e meno pressione da parte degli avversari. In un reparto ottimo in tutti e sei gli elementi come il nostro attacco, forse abbiamo trovato quello che deve esserci quasi sempre.

- CORAZZA 7,5: Guadagna il rosso per Malomo, segna due reti e raggiunge la vetta della parzialissima classifica marcatori. Serve altro da aggiungere ? E allora aggiungiamolo: lavora tanto per la squadra, corre sempre e sembra tutto tranne che una prima donna. Probabilmente i top player in attacco per questa categoria li abbiamo noi e non il Pavia. E probabilmente basta guardare i trascorsi...

- Gonzalez 6: L'argentino fa in tempo a partecipare alla festa iniziando l'azione del sigillo finale che stronca il Pavia. 25' di apprezzabile atteggiamento dinamico e propositivo. Questo impiego part-time di Pablo potrebbe fargli bene, togliendogli la responsabilità di essere il principale attore dal quale aspettarsi le giocate importanti sempre e comunque, ma dall'altro lato potrebbe portarlo a sentirsi un giocatore non fondamentale. E' un rischio che Toscano deve però correre, sia perché davanti siamo tanti e bravi, sia perché il campionato non aspetta nessuno. E allora forza Pablo, fai la tua parte.

- Vicari s.v.

- Manconi s.v.

- Toscano 7: Il suo 3-4-3 convinceva già da un punto di vista difensivo, sciagurata prestazione di Busto esclusa per ovvie ragioni. Buone indicazioni le avevamo ottenute anche dal giro palla e dal controllo totale delle gare disputate. Le perplessità crescenti erano riferite all'ultimo passaggio, al trasformare l'azione potenzialmente pericolosa in una vera palla gol: un tiro pericoloso, un passaggio smarcante, una combinazione vincente. Ci ripetevamo che probabilmente con questo modulo quel qualcosa in più doveva arrivare dagli esterni ed il mister calabrese sosteneva che mancava ancora qualcosa alla condizione (ed in alcuni casi alla convinzione) di questi ultimi, Garufo soprattutto. E allora va bene l'avversario in 10, va bene la disposizione in campo un po' troppo ottimistica di Maspero, ma il tabellino riporta Garufo e Garofalo come assist-man delle prime due reti e non crediamo proprio sia un caso. Il ruolo primario degli esterni, fra l'altro, viene ancora più legittimato dalla presenza a centro area di un corazziere come Evacuo che aspetta palloni da tramutare in oro. Intanto sono cinque le partite senza sconfitte, una serie positiva che fra l'altro condividiamo con il Bassano capolista.

PAVIA

- Facchin 5,5: Si trova ad incassare quattro reti senza quasi dover compiere interventi, anche se tende a complicarsi la vita da solo rischiando di farsi portare via la palla. Rivedibile.

- Malomo 4: Un quarto d'ora di gioco ed un rosso che poteva evitarsi. Chissà se Corazza avrebbe segnato. Nel peggiore dei casi, ci si sarebbe trovati sotto di un gol, ma con 70' davanti in parità numerica. Cattiva decisione.

- Biasi 5: Confronto perso con Evacuo, ma era davvero difficile fronteggiare il centravanti campano in quelle condizioni di gara.

- SABATO 6: Il più positivo del pacchetto arretrato e probabilmente dell'intera squadra ospite. Va spesso in anticipo concedendo ovviamente più di qualcosa a Gustavo che "anima" la sua porzione di campo. Batte anche buone punizioni col suo sinistro.

- Cardin 4,5: Si fa beffare da Corazza in occasione del vantaggio azzurro. Costretto a scalare presto nella difesa a quattro, soffre l'ex Sudtirol per tutta la gara e, più in generale, l'intera catena di sinistra in cui anche Garofalo lo asfalta.

- Rosso 6: Un primo tempo inizialmente propositivo, poi votato al sacrificio dopo il "fattaccio". La sua partita finisce inspiegabilmente al 45' per far posto ad un compagno meno dotato. Forse qualche acciacco? 

- Carraro 5,5: Forse un po' troppo sacrificato in quella posizione con tre giocatori offensivi davanti, si disimpegna benino nella prima mezz'ora. Dopo il vantaggio azzurro perde un po' le misure. Forse Carotti sarebbe dovuto entrare al suo posto, lasciando Rosso in campo. Meglio così...

- Ghiringhelli 5: Non pervenuto a sinistra, costretto costantemente sulla difensiva a dar manforte a Sabato che deve vedersela con Garufo oltre che con Gustavo. Non entra in nessuna azione importante.

- Cesarini 5,5: Qualche buono spunto, una buona predisposizione al sacrificio, costretto spesso a giocare da centrocampista per aiutare gli equilibri molto fragili degli ospiti. Un solo tiro nello specchio della porta, il biglietto da visita faceva presagire altro.

- Ferretti 5: L'ex Grosseto stecca al "Piola". Ricordo di utile un suggerimento per Cesarini nei primi minuti, poi buio totale. Pessima esecuzione su un calcio di punizione da posizione pericolosa per il Novara.

- Soncin 5,5: Stagionato, ma sempre un bel vedere i movimenti di attaccanti come lui. Si vede che ha calcato palcoscenici più importanti, lo dimostrano anche i gol segnati nelle prime giornate.

- Carotti 5: Entra per dare nerbo, ma viene triturato dalla mediana azzurra. Ma non era meglio Rosso ?

- Falconieri 5: Nella mischia al posto di un trequartista schierato a centrocampo (?), l'azzardo non paga: 4' e raddoppio del Novara. Pochi palloni giocabili dalle sue parti, il più delle volte senza costrutto alcuno.

- Corvesi 5,5: Tardivo tentativo di correggere la rotta da parte del tecnico, ma entrando sul 3-0 si cerca di chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati. Un frangiflutti aggiunto, ma in pochi se ne sono accorti.

- Maspero 4,5: Intendiamoci, onore al merito per aver provato fin dal primo minuto a giocare a viso aperto, ancora più complimenti per non aver mutato pelle ed aver schierato la squadra con un 4-3-2 non mortificante per gli attaccanti dopo l'espulsione di Malomo. Ma era necessario cambiare due uomini nell'intervallo, fra l'altro togliendo un centrale per un centrale meno forte e togliendo un trequartista adattato a centrocampo per una punta ? Poi se avesse pescato il gol dell'1-1 magari sarebbe passato per un genio della panchina, ma la squadra è parsa da subito sbilanciatissima e alla mercé di un avversario superiore tecnicamente e fisicamente, avanti nel punteggio e nel numero di giocatori sul terreno di gioco. Peccato di gioventù o di presunzione del giovane tecnico pavese ? Certe partite bisognerebbe affrontarle senza guardare troppo la classifica che spesso, prima di dicembre, è troppo fuorviante. Probabilmente la soluzione migliore, quella più saggia, sarebbe stata quella di contenere il Novara, dargli l'illusione di avere già vinto ed arrivare soffrendo all'ultimo quarto d'ora in cui giocarsi il tutto per tutto. Sarebbe stata comunque una missione disperata, ma non utopistica come quella inseguita dal tecnico lodigiano.

Stefano Calabrese