Brescia, riecco Boscaglia: "Grazie Novara, ma qui c'era un lavoro incompiuto"

07.06.2017 17:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Roberto Boscaglia
Roberto Boscaglia

Roberto Boscaglia torna a Brescia e al Brescia. Oggi, in prima mattinata, ha avuto luogo la conferenza di presentazione del tecnico, tornato alle Rondinelle dopo la stagione alla guida del Novara.

Ecco quanto riportato da bresciaingol.it:

"Un anno di fa, di questi tempi, la situazione era diversa. Questa è la città dove sono stato accolto benissimo, dove mi sono trovato benissimo. Ho una grande ambizione personale, pur seguendo i programmi societari. La società non poteva garantirmi nulla in quel momento sul futuro e io non potevo più aspettare. Siamo riusciti a riannodare il discorso.

Se avevo dentro la sensazione di un lavoro incompiuto ? Sì è così.

Novara ? Ringrazio il presidente De Salvo,così come il Direttore che mi ha dato la possibilità di lavorare a Novara. Ma per me non c'erano più le condizioni per continuare, anche se non finirò mai di ringraziarli per tutto. Qui si può fare grande calcio, la piazza, tra le migliori d'Italia per calore e passione, e la storia della società lo dicono.

Minestra riscaldata ? No, perché c'è stata un'interruzione non voluta da me, né dalla società: è una ricongiunzione, perché non ci fu strappo o addio per scelta, ma per obbligo. Stiamo cercando di costruire una squadra che possa giocare con più moduli. Stiamo lavorando per questo, per poter avere i giocatori che si possano adattare sia a tre che a quattro.

Imprescindibili, tra quelli a disposizione ? Quando sta bene, Andrea (Caracciolo, ndr) è sicuramente il numero uno. Un lusso incredibile.

Se l'ho sentito ? Sì sì, ieri. Ma non abbiamo mai perso il contatto. L'ho sentito a mille, voglioso di ricominciare.

Come rivivo questo Brescia-bis ? La rivivo da allenatore che vuole fare bene, con uomini capaci che sanno quello che vogliono. La vivo sia come una ripartenza che come una continuazione. Ora troviamo giocatori adatti a noi, ma soprattutto uomini". 

Ivan Cardia