In ricordo di Pietro Maroso

Nel 2017 Tuttonovara ricorda, nell'anniversario della nascita, i calciatori, gli allenatori, i dirigenti e i membri dello staff del Novara Calcio che ora sono nell'Azzurro del cielo (al 12.03.2017)
16.06.2017 13:30 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
Pietro Maroso
Pietro Maroso
© foto di laprovinciadivarese.it

Il 16 giugno 1934 nacque a Torino, in Piemonte, Pietro Maroso, che morì il 16 settembre 2012 a Varese, in Lombardia, all'età di 78 anni.

Alto 1,72 per 75 kg., giocò a calcio come difensore nel ruolo di terzino dal 1951 al 1970. Fu poi allenatore di calcio (dal 1972 al 1994) e dirigente.

Tuttonovara gli rivolge un caro ricordo.

 

Nota

Pietro è fratello minore di Virgilio Maroso, anch'egli terzino nel Grande Torino, morto nel 1949 a Superga

 

Carriera

Giocatore

Pietro Maroso iniziò a giocare nelle Giovanili del Torino, abbandonando l'attività a 18 anni per un problema cardiaco.

Successivamente iniziò a lavorare in fabbrica alla FIAT, per poi riprendere a giocare a 21 anni nei dilettanti del Madonna di Campagna.

Passò in seguito alla Fossanese, con cui giocò per due stagioni in Interregionale.

Giocò poi nell'Ivrea nel 1960 dove in cinque anni (1 in D e 4 in Serie C) collezionò 133 presenze e 1 gol.

Nel 1965 passò al Varese dove disputò sei campionati (4 in Serie A e 2 in Serie B) ottenendo due promozioni nella massima Serie (annate 1963-1964 e 1966-1967).

In carriera ha totalizzato complessivamente 93 presenze in Serie A, con all'attivo 1 rete in occasione della sconfitta esterna contro il Milan del 14 novembre 1965, e 76 presenze in Serie B.

 

Allenatore

Pietro Maroso iniziò ad allenare a Varese, due anni dopo il ritiro dal calcio giocato, aggiudicandosi il campionato di Serie B 1973-1974 e guidando i lombardi nell'ultima stagione finora disputata nella massima Serie (stagione 1974-1975). Rimase in biancorosso fino al 1978, divenendo l'uomo-simbolo della società lombarda.

La stagione successiva, allenò in serie B la Sambenedettese, squadra che contava tra molti giovani Stefano Tacconi, futuro portiere della Juventus e della nazionale, e Antonio Sabato (Inter, Torino e Lecce), ma non terminò la stagione e fu sostituito da Marino Bergamasco.

Dopo alcune stagioni in Serie C alla guida di Legnano e Novara, fu chiamato di nuovo a Varese prima nel 1986 e poi nel 1988 dalla nuova presidenza Orrigoni che, con le famiglie Milanese e Binda, mise le basi per il rilancio del calcio nella cittadina prealpina. Ottenne immediatamente una promozione che portò la squadra biancorossa in Serie C1 dopo quattro anni. L'anno successivo, con la perdita dei due bomber Alessandro Tatti e Luigi Zerbio, sostituiti dal varesino Mosele, proveniente dalla SPAL, e da Marco Bolis, la squadra retrocesse per un solo punto dal Chievo Verona, ma Pietro "Peo" Maroso, che ad inizio stagione chiese di non essere riconfermato, sin dalla fine del girone d'andata non sedeva più sulla panchina biancorossa.

Malato da meno di un anno, si spense a Varese nel 2012 all'età di 78 anni. Era presidente onorario del club dal 2008, per garantire la continuità tra la gestione di Riccardo Sogliano e quella di Antonio Rosati. A lui è stata intitolata la Curva Nord dello Stadio Franco Ossola. 

 

Ecco in sintesi la carriera di Pietro Maroso. Nell'ordine sono indicate la/e stagione/i, la squadra di club (con → sono segnati i prestiti), il numero di presenze in campionato e, tra parentesi, il numero di gol segnati:

Giocatore

Giovanili

1951-52 - Torino

Squadre di club

1955-58 - Madonna di Campagna - ? (?)
1958-60 - Fossanese - ? (?)
1960-65 - Ivrea - 133 (1)
1965-70 - Varese - 169 (1)

Allenatore

1972-78 - Varese
1978 - Genoa
1979 - Sambenedettese
1980-84 - Legnano
1984-86 - Novara
1986-87 - Varese
1988-90 - Varese
1993-94 - Venezia

 

Palmarès

Calciatore

Campionato italiano di Serie B: 1   (Varese: 1963-64)

Serie D: 1   (Ivrea: 1960-61)

Allenatore

Campionato italiano di Serie B: 1   (Varese: 1973-74)

Serie C2: 2   (Legnano: 1982-83, Varese: 1989-90)