In ricordo di Árpád Weisz

Nel 2017 Tuttonovara ricorda, nell'anniversario della nascita, i calciatori, gli allenatori, i dirigenti e i membri dello staff del Novara Calcio che ora sono nell'Azzurro del cielo (al 25.03.2017)
16.04.2017 13:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
Árpád Weisz
Árpád Weisz
© foto di it.wikipedia.org

Il 16 aprile 1896 nacque a Solt, in Ungheria, Árpád Weisz (a volte italianizzato in Arpad Veisz), che morì il 31 gennaio 1944 ad Auschwitz, in Polonia, all'età di 47 anni.

Weisz giocò a calcio dal 1922 al 1926. Fu poi allenatore di calcio (dal 1926 al 1940). 

Tuttonovara gli rivolge un caro e commosso ricordo.

 

« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo ? A lui è successo. »
(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz.)

 

Dati biografici

Dopo una breve carriera calcistica che lo portò a giocare anche nel campionato italiano degli anni venti, Árpád Weisz iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Inter ad appena trentaquattro anni ed altri due con il Bologna. In quanto ebreo fu vittima delle leggi razziali, venne deportato e fu ucciso nelle camere a gas assieme a tutta la sua famiglia.

 

Carriera

Giocatore

Figlio di ebrei ungheresi, Árpád Weisz fu giocatore di discreto livello.

Visse la sua carriera da calciatore semiprofessionista tra Ungheria, Cecoslovacchia e Italia.

Nel 1922-23 esordì nel massimo campionato ungherese con il Törekves,società di calcio di Budapest.

In quello stesso anno giocò anche 6 partite con la Nazionale ungherese. Venne poi convocato anche per il torneo olimpico del 1924 di Parigi, ma in quest'occasione non fu mai schierato nelle due partite disputate dai magiari. 

Nel 1923-24 giocò con il Maccabi Brno, società calcistica ebraica con sede nella città ceca di Brno.

Nella stagione successiva venne in Italia e militò nell'Alessandria, nella Lega Nord di Prima Divisione.

Nel 1925-26 fu in Prima Divisione all'Inter.

Allenatore

Come allenatore, ebbe inizialmente un periodo di apprendistato all'Alessandria (nel 1926 fu vice-allenatore dell'Alessandria nella Divisione Nazionale.

Allenò poi l'Ambrosiana Inter dal 1926 al 1931 e poi ancora dal 1932 al 1934. Raggiunse la fama con la vittoria del titolo italiano nella stagione 1929-30, la prima disputata a girone unico.Lo scudetto vinto con la squadra milanese fece di Weisz, allora trentaquattrenne, il più giovane allenatore a laurearsi campione d'Italia, record tuttora imbattuto. Nel periodo di permanenza a Milano fu inoltre lo scopritore di Giuseppe Meazza.

Nel 1930 fu coautore con Aldo Molinari del manuale lI giuoco del calcio, testo all'avanguardia rispetto ai dettami "inglesi" del tempo e divenuto abbastanza famoso.

Nella stagione 1931-32 guidò il Bari alla salvezza nel campionato di Serie A, grazie anche ad uno spareggio vinto con il Brescia. 

Nel 1934-35 allenò il Novara, con cui ottenne il secondo posto nel girone A di Serie B, a tre punti di distacco dalla capolista.

Nel 1935 passò al Bologna, squadra con la quale conquistò i campionati 1935-36 e 1936-37. Con i rossoblu nel 1937 vinse a Parigi anche il Torneo dell'Esposizione Universale, imponendosi con un secco 4-1 sul Chelsea.

In seguito alla promulgazione delle leggi razziali, istituite nel 1938 dal regime fascista al potere in Italia, Weisz dovette lasciare prima il lavoro e poi il Paese, passando per Bardonecchia e riparando a Parigi con la moglie Elena, nota anche come Ilona Rechnitzer, anche lei ebrea ungherese, e i figli Roberto e Clara.

Pochi mesi dopo, la famiglia Weisz si trasferì nel piccolo paese di Dordrecht, nei Paesi Bassi, dove Árpád allenò la squadra locale con eccellenti risultati: il primo anno colse un'insperata salvezza, mentre il secondo guidò il Dordrecht al quinto posto e togliendosi la soddisfazione di battere più blasonate rivali come Ajax, Feyenoord e PSV.

In seguito all'occupazione tedesca del Paese i Weisz furono dapprima rinchiusi nel campo di transito di Westerbork. In questo luogo, dopo qualche tempo, la famiglia venne divisa: nell'ottobre del 1942 la moglie e i figli vennero deportati ad Auschwitz dove, appena giunti e selezionati, trovarono la morte nelle camere a gas di Birkenau; Árpád venne invece assegnato a un campo di lavoro imprecisato dell'Alta Slesia. Weisz rimase in vita per altri quindici mesi sino a trovare, proveniente dai campi della Slesia, la morte ad Auschwitz in una camera a gas, la mattina del 31 gennaio 1944.

 

Iniziative commemorative

Di fatto dimenticato e caduto nell'oblio per quasi sessant'anni, nel 2007 lo scrittore Matteo Marani pubblica un libro che racconta la sua storia intitolato Arpad Weisz dallo scudetto ad Auschwitz.. Solamente nel gennaio 2009, su iniziativa del Comune di Bologna, è stata posta una targa in sua memoria sotto la torre di Maratona nello Stadio Dall'Ara.

Il 27 gennaio 2012, in occasione della giornata della memoria, è stata posta una targa anche allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano, per ricordare l'allenatore del terzo scudetto nerazzurro.

Il 15 gennaio 2013 gli è stato dedicato il quarto di finale di Coppa Italia tra Inter e Bologna, coi giocatori delle due squadre che sono entrati in campo con una maglietta commemorativa. 

Nel mese di ottobre del 2013 è stata fissata una targa commemorativa allo Stadio Silvio Piola di Novara.

Nel febbraio del 2014 anche il Comune di Bari gli ha reso omaggio, in collaborazione con l'Associazione Nazionale veterani dello sport, intitolandogli una via nella zona dello stadio San Nicola.

Il 26 gennaio 2015 è andato in onda su Rai 2 "Arpad Weisz dallo scudetto ad Auschwitz", uno speciale condotto da Ubaldo Pantani in occasione della giornata della memoria.

 

Ecco in sintesi la carriera di Árpád Weisz. Nell'ordine sono indicate la/e stagione/i, la squadra di club (con → sono segnati i prestiti), il numero di presenze in campionato e, tra parentesi, il numero di gol segnati:

Giocatore

Squadre di club

1922-23 - Törekvés - ? (?)
1923-24 - Maccabi Brno - ? (?)
1924-25 - Alessandria - ? (?)
1925-26 - Inter - 11 (3)

Nazionale

1922-23 - Ungheria - 6 (0)

Allenatore

1926 - Alessandria - Vice
1926-28 - Inter
1929-31 - Ambrosiana
1931-32 - Bari
1932-34 - Ambrosiana-Inter
1934-35 - Novara
1935-38 - Bologna
1938-40 - Dordrecht

 

Palmarès

Allenatore

Competizioni nazionali

Campionato italiano: 3   (Ambrosiana: 1929-30, Bologna: 1935-36, 1936-37)

Competizioni internazionali

Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937: 1   (Bologna: 1937)