Esclusiva TNO - La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica (Trapani-Novara)

18.11.2013 09:00 di Sergio Guerzoni   vedi letture
Esclusiva TNO - La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica (Trapani-Novara)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Prima di iniziare a scrivere il solito resoconto della partita ho fatto una lunga passeggiata con la mia cagnolina, respirando a pieni polmoni per riattivare la circolazione sanguigna che, come si sa, porta ossigeno al cervello e, di riflesso, idee.

Sono stato a lungo combattuto tra una sequela di parolacce e un necrologio, poi, una volta calmati i fumosi spiriti, eccomi qui a raccontarvi dell'ennesima figuraccia dei nostri (ancora per quanto?) beniamini. Posso concedermi anche una battutaccia per un'estrema sintesi di quanto si è visto oggi: il Novara “trapanato” da 11 “trapani” trapanesi!!!!

Formazioni speculari delle due squadre: al 4-4-2 di Aglietti risponde Boscaglia con identico schieramento. Questi gli uomini in campo al fischio di inizio per i colori azzurri (oggi in divisa bianca da trasferta) Tomasig, Nava, Pesce, Perticone, Bastrini, Marianini, Genevier, Faragò, Lazzari, Gonzalez, Rubino.

Per gli amaranto gli undici sono: Nordi fra i pali; Martinelli e Pagliarulo difensori centrali; Garufo e Rizzato terzini; Ciaramitano e Pirrone interni; Pacilli largo a destra e Finocchio sull'altro lato; Mancosu e Gambino in avanti.

Gli stessi problemi di assenze forzate che affliggono i due tecnici vengono risolti con due centrocampisti schierati sulla linea dei terzini: alla riconferma di Pesce nella sopracitata posizione, troviamo Garufo sacrificato alla mediana per coprire la fascia destra.

Arbitra l'incontro il signor La Penna della sezione di Roma.

Nel primo quarto d'ora sono i padroni di casa a dettare i ritmi della gara, cercando di imporre il proprio gioco, ma la supremazia territoriale e il ritmo elevato fruttano solo conclusioni dalla distanza che non preoccupano Tomasig e un cartellino giallo a Pesce troppo irruento su Pacilli.

Trascorso questo periodo gli azzurri riordinano le idee e per altrettanti minuti ci mostrano scampoli di quel bel gioco al quale eravamo abituati.

Tutto inizia con Gonzalez che si lancia in ripartenza ma viene affrontato fallosamente da Martinelli, costringendo l'arbitro ad iscriverlo nella lista dei cattivi: giallo meritato. Al 20° Pesce dialoga bene con Lazzari e si presenta al cross: trova la testa di Rubino che, in elevazione, manda alto.

Riconquistiamo subito palla che arriva a Lazzari. Il laterale si produce in una delle sue solite azioni personali e, nel tentativo di aggirare Priola, finisce a terra. Forse accentua un po' la caduta (la spinta anche se debole c'è stata) e viene ammonito per simulazione.

Al 28° Gonzalez ritarda di quel poco che basta il passaggio per Rubino così il capitano finisce in off-side, vanificando una buona occasione.

Ancora Lazzari, tre minuti dopo, si produce in un'azione di sfondamento e si guadagna un calcio di punizione sul centro-sinistra dell'attacco. Sulla palla va Genevier che pennella un ottimo assist per la testa di Rubino che insacca all'incrocio dei pali alla destra di Nordi.

Vantaggio meritato: adesso si tratta di difenderlo e magari incrementarlo, ma, come vedremo, a poco a poco i novaresi si spengono.

Il Trapani non accusa il colpo e non ci sta. Si lancia con la massima convinzione in avanti costringendoci sulla difensiva fino all'intervallo.

La pressione veemente dei padroni di casa mette paura agli azzurri, che iniziano con i rinvii affannosi con il solo scopo di allontanare la sfera dall'area di rigore, senza preoccuparsi minimamente di cercare un compagno che possa controllare. Proprio uno di questi frettolosi rilanci, appena due minuti dopo il vantaggio, viene controllato da Pirrone che si libera al limite dell'area, si aggiusta la palla e lascia partire una saetta che si infrange sulla traversa: Tomasig non ci sarebbe mai arrivato.

Ma non trema solo il legno della porta: cominciano a tremare anche le gambe dei novaresi!!! Lo dimostra la palla persa da Faragò (nonostante sia uno dei meno peggio) che innesca una pericolosa azione dei siciliani parata a terra da Tomasig.

Il Novara arretra sempre di più, tutti sotto la linea della palla. Per questo Rubino si trova la sfera fra i piedi sulla trequarti azzurra e si fionda in avanti costringendo al fallo tattico Pirrone, che viene ammonito.

Allo scadere il Trapani batte un calcio d'angolo. Pirrone è libero in piena area, spalle alla porta: non ci pensa due volte e tenta la rovesciata volante, palla sul fondo.

Un minuto di recupero e tutti negli spogliatoi a meditare.

Prima del fischio per la ripresa delle ostilità Aglietti richiama in panchina Gonzalez e dà spazio a Josipovic.

Inizia il secondo tempo e la musica non cambia, i trapanesi pressano, i novaresi cercano di fare muro. La frenesia della ricerca del pareggio non aiuta i padroni di casa, che sono costantemente in avanti ma arrivano alla conclusione con difficoltà..

Lazzari è l'ultimo ad arrendersi e si intestardisce in azione personale, ma viene chiuso appena entrato in area.

Tomasig vola in uscita plastica a togliere la palla dalla testa di Mancosu cercato dal cross di Finocchio.

Curioso intervento di Pesce al 10° che infila la bandierina del calcio d'angolo sull'asta che la regge dopo che si era sfilata.

Boscaglia opera la prima sostituzione richiamando Pacilli e mandando nella mischia Basso.

Quattro minuti dopo, è il 15°, arriva il pareggio. Rizzato, vera spina nel fianco destro presidiato da Nava, gira attorno al suo marcatore e a Marianini in raddoppio, guadagna il fondo campo e centra rasoterra. Maicosu si fionda sulla palla e, anticipando Bastrini, la spedisce alle spalle di Tomasig.

Aglietti si decide a togliere Nava, sempre in ritardo in interdizione, inesistente in proiezione offensiva, sostituendolo con Vicari.

Gli azzurri sembrano scuotersi: vedono sfuggire la vittoria che sembrava a portata di mano. Ci pensa il solito Lazzari a seminare il panico nelle retrovie sicule. Penetra in area da sinistra e calcia un tiro-cross sul quale Rubino, in spaccata, arriva con un ritardo minimo. Nuovo avvicendamento nelle file amaranto: Finocchio cede il posto a Vettraino. Due minuti dopo, 27°, ci prova Genevier a sorprendere Nordi con una mezza rovesciata dal limite, ma la mira è alta.

Passano altri 3' e il tecnico degli isolani si gioca l'ultima chance: leva Gambino e gli dà il cambio con Vitale.

L'ultima speranza per il Novara di ritrovare il vantaggio è affidata ancora a Lazzari che, dopo un'azione travolgente, centra basso in area, dove Josipovic riesce a colpire ma viene rimpallato da Pagliarulo. Ripartenza velocissima del Trapani che arriva alla conclusione defilata con la palla che esce di pochissimo alla destra di Tomasig. Aglietti si affida a Buzzegoli, che rileva Genevier, per tentare l'ultimo disperato assalto, ma il regista lo ricambia con una sequenza impressionante di errori e lanci nel vuoto.

Il goal che sancisce la vittoria del Trapani rispecchia in pieno il momento no degli azzurri. Basso riceve palla sulla trequarti. Il passaggio non è nemmeno tanto preciso, tanto che il centrocampista deve retrocedere per prendere palla, senza nessuno che lo contrasti. Ha tutto il tempo di girarsi e avanzare verso l'area novarese. I nostri difensori arretrano, senza che alcuno esca per impedirgli di avanzare e di tirare, anzi gli lasciano tutto il tempo di prendere la mira e insaccare all'angolino alla destra di Tomasig, che appena rialzato, impreca vistosamente con i compagni. Il cronometro segna il 37° minuto. Chi, come me, sperava in un disperato assalto all'arma bianca fino allo scadere per raddrizzare il risultato rimane deluso: non un'azione manovrata, uno spunto. Niente di niente, Solo lanci lunghi facile preda del portiere avversario. Dopo 3' di recupero il signor La Penna dichiara con il triplice fischio che può bastare.

I siciliani esultano assieme ai loro tifosi visto che con questa vittoria si sono tolti dalla zona calda della classifica. Il Novara invece sprofonda: quart'ultimo posto, in compagnia del Bari, un punto sopra la Reggina, due più del Padova.

“Le partite si possono anche perdere, ma per me è importante la prestazione” è solito ripetere Aglietti e su questo siamo tutti d'accordo. Ma qui non c'è nemmeno l'ombra di una dignitosa prestazione: vi risparmio le statistiche sui passaggi elementari sbagliati, i rinvii sempre sui piedi degli avversari, la sufficienza dimostrata per tutto il tempo successivo al momentaneo vantaggio.

Se si escludono Lazzari che sputa sempre l'anima e Rubino, goal a parte si è battuto fino a quando il fisico l'ha sostenuto tenendo palla e costringendo i difensori al fallo, tutti gli altri sono da bocciare senza appello, a partire dalle “giovani promesse” che continuano a deludere.

Questa settimana l'urlo finale è dedicato a quei trenta irriducibili tifosi che hanno affrontato la trasferta più lunga e disagevole del campionato. Se i giocatori avessero solo un'infinitesima parte del loro attaccamento alla maglia saremmo primi in classifica. FORZA NOVAR...ESI!!!!!!