Esclusiva TNO: chiaccherata amichevole con Raffaele Rubino, il capitano-"bomber"

18.12.2013 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
O capitano! Mio capitano!
O capitano! Mio capitano!

Da "O capitano ! Mio capitano " (di Walt Whitman)

...O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.
Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;
Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;
Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti....

“C'è solo un capitano.......”. Ecco il resoconto dell'incontro con il bomber dei bomber di lunedì 16 dicembre al Centro Sportivo Novarello. Eravamo due contro uno (Roby Krengli ed io) ma si è districato bene, da vero attaccante di razza !!!

 

 

Abbiamo saputo che il tuo primogenito vuole diventare il nuovo Rubino. Come lo vedi ?

 

“Lui è in gamba è molto preparato e perspicace, lo vedo molto bene. Speriamo che riesca a mantenere queste qualità”.

 

Gioca anche lui in avanti ?

 

“Si, però ha più fantasia, è più tecnico: un centravanti di movimento”

 

Raffaele, tutti hanno detto che sei stato il migliore in campo.....

 

“Quando fai goal è fin troppo facile avere giudizi positivi”.

 

Ti ricordi che mercoledì quando abbiamo fissato questo incontro io avevo detto: “meglio se lo fissiamo per lunedì, così magari sei a meno uno”...tu hai fatto gli scongiuri del caso, ma avevo ragione io....!

 

“Si, è andata bene dai.....”.

 

Ti abbiamo visto anche dare una mano alla difesa...

 

“E' quello spirito di sacrificio che ci metto perché ci tengo, è una questione di generosità da parte mia, un senso di appartenenza e anche per trasmettere qualcosa in più alla squadra. Portare a casa il risultato era importante per tutti, quindi anche metterci qualcosa in più risponde a questa esigenza: se serve anche quello lo facciamo volentieri”.

 

I gradi di capitano aiutano e stimolano questo sacrificio ?

 

“Beh, qualcosa in più bisogna sempre farla....”.

 

Questo ruolo te lo senti addosso ?

 

“Ormai è qualche anno che ho questo ruolo. Mi piacerebbe che ognuno dei miei compagni di squadra si sentisse addosso i gradi, per avere più prontezza in campo, più spessore e sentirsi sempre più parte del progetto. Sono tanti anni che sono qui, quindi il mio senso di appartenenza non è paragonabile a quello di nessuno degli altri giocatori e mi piace sempre metterlo a disposizione di tutti”.

 

Pensi che la tua carriera finirà qui a Novara?

 

“Non mi vedo in nessun'altra maglia ormai. Sono in scadenza di contratto, sono consapevole che la mia età è piuttosto in là e a calcio non puoi giocare in eterno. Spero di rimanere qui e non solo da calciatore”.

 

Quindi ci sarà una scrivania dopo il ritiro ? Hai fatto anche un corso ?

 

“Questo non sono io a deciderlo....! Ho partecipato solo ad un Master di formazione per il post-calcio, per avere un indirizzo di prospettive dopo che avrò smesso. Da calciatore non puoi frequentare nessun corso ufficiale di formazione, quindi quando smetterò mi toccherà studiare”.

 

Casomai facciamo una telefonata a Zanetti per sapere il suo segreto, così avrai davanti altri quattro anni....!

 

“Eh....questo è un momento positivo...forse aver giocato poco in questi anni mi ha aiutato a conservarmi...e a consumarmi meno....!!! Forse anche a caricarmi: quelle partite che non ho fatto, per demerito o per valutazioni tecniche, magari mi hanno fatto risparmiare energie per sfruttarle al massimo adesso. Quello che verrà dopo, per tornare al discorso di prima, non lo so. Fino a quando non mi diranno “Raffa è finito il tuo tempo” io mi alleno con impegno e poi si vedrà”.

 

Se Calori ha deciso di puntare su di te non è casuale.....

 

“Io sono convinto che devi sempre dimostrare il tuo valore, non ti regala niente nessuno. Se è arrivato il mio momento è perché ho sfruttato al massimo ogni possibilità e il momento giusto è arrivato. Non dimentichiamo che per undici partite non ho toccato il campo, quindi penso di aver aspettato abbastanza e di aver poi sfruttato al massimo l'occasione datami”.

 

Spesso hanno spinto anche i tifosi invocando un tuo ingresso in campo....

 

“Quello è dovuto al fatto che mi vogliono bene e sperano sempre di vedermi in campo per il piacere personale ma anche perché sanno che sono sempre pronto a dare il massimo”.

 

Secondo te, perché Comi, che era arrivato con tante prospettive, non è esploso ? Da amico e compagno di squadra cosa c'è che non va secondo te ?

 

“Quando si valuta il discorso su un giovane non è sempre facile. Se le cose vanno bene e la squadra gira e fa risultati è più facile per un giovane beneficiarne; quando le cose vanno meno bene, un giocatore che, per caratteristiche, è una prima punta deve essere supportato: ma in un momento in cui la squadra non gira, chiunque farebbe fatica; a maggior ragione questo è vero per un giovane che alle prime difficoltà può subire la pressione della classifica e la pressione del tifoso, mi sembra normale. Forse questo insieme di cose non l'hanno aiutato a fare bene. Devo dire però che Gianmario non è un perdente, nel senso che lui insiste a lavorare sodo per arrivare al 100%, per trovare la condizione o per trovare, mentalmente, la soluzione migliore per essere pronto quando gli capiterà l'occasione”.

 

E di Pablo cosa dici ? Si sta riprendendo ?

 

“Pablo è un giocatore con delle grosse qualità e lo sappiamo. Ha avuto un periodo di difficoltà: prima l'infortunio, poi ha faticato a trovare la via del goal e questo all'attaccante serve. Impegno e dedizione, da parte sua, non sono in discussione. Ovviamente ci si aspetta sempre i numeri e per un attaccante i numeri sono i goal. Se non arrivano.......Anche sabato è stato poco fortunato su quel tiro che è uscito di un niente. Io sono convinto che le cose cambieranno e Pablo riuscirà a dare il suo contributo”.

 

Ci racconti un po' la storia di “Zio Mostrone” ?

 

“(Ridacchia). Mah, nello spogliatoio abbiamo sempre degli atteggiamenti, dei modi di fare goliardici. Io non amo la bestemmia e non vi ricorro mai, quindi "Zio Mostrone" è il mio modo alternativo di imprecare; da qui me lo hanno affibbiato come soprannome: è scherzoso e, nel contesto goliardico dello spogliatoio, va bene tutto”.

 

Che squadra tifi, Novara a parte ?

 

“Essendo nato a Bari ho una simpatia per il Bari e poi per l'Inter”.

 

Bene, bene. Oltre al Karate e al Basket che hai praticato da ragazzino, quali sono gli altri sport che ti appassionano oltre al calcio ?

 

“Con il passare degli anni ho perso un po' quella fantasia infantile che avevo. Attualmente mi piace molto il Football Americano. Per me è uno sport di atleti maschi, fatta di corsa, tempismo, schemi. Uno sport molto particolare del quale mi piace anche il contesto: gli americani hanno una fantasia nel preparare le gare.....le partite durano dodici ore.....uno spettacolo. Qui a Novarello giocano i Lanceri Novara, ma non mi è mai capitato di vederli. E' proprio il contesto americano che è piacevole: vedi gli spettatori che hanno i vassoi e si mangiano la loro cena mentre guardano la partita. Mi affascina comunque anche oltre l'aspetto folkloristico, proprio come sport, aldilà della passione per il motociclismo e le moto, che però siamo impossibilitati ad usare per il rischio di traumi”.

 

Se vuoi, puoi seguire il Football Americano sul nostro sito, che ogni giorno ne pubblica notizie ed aggiornamenti. Sappiamo che devi scappare e ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato. Vuoi aggiungere qualcosa ?

 

“Grazie a voi, mi ha fatto molto piacere. Vorrei rubarvi ancora qualche secondo: in questi giorni, in queste settimane, ho visto un affetto importante da parte dei tifosi e ci tengo a ringraziarli. Vedo che sono sempre pronti a dimostrarmi i loro sentimenti. Sono passati tanti anni e vorrei ringraziarli ancora una volta per questo momento in cui li sento molto vicini”.

 

Ti devo confessare una cosa e trovo il coraggio di farlo perché lo hai riconosciuto tu stesso nelle pagine del tuo libro: nell'anno di Cabrini allenatore mi facevi un po' inc...arrabbiare.....

 

“Non è stato facile. Perdi dei soldi, conflitto di interessi con Resta, ero in Serie A mi sono ritrovato in C1, ti promettono delle cose che poi non ritrovi. Erano troppe le cose che non andavano, non era questione di piacere o di dispiacere. Così è stato difficile ritrovarmi, nonostante abbia fatto comunque dieci goal”.

 

E' anche mancato pochissimo per raggiungere i play-off: senza tutti quei rigori sbagliati sarebbe stata assolutamente un'altra storia....

 

“Si, uno l'ho sbagliato anch'io. Comunque, aldilà di tutto quanto detto prima, penso che dieci goal siano un buon contributo, anche se uno si aspetta sempre di più. Vi assicuro che sono stati periodi non facili per me: vado a giocare in Serie B e fallisce la società, vado in un altro posto e ti rubano la comproprietà per fare i loro inciuci......"

 

Devo però riconoscere che Cabrini mi ha sempre detto di avere molta stima di te. Usciamo comunque da questo discorso che ormai appartiene al passato. Ci pensi alla Serie A con il Novara ?

 

“Guardando le cose oggi, appare un discorso un po' lontano, ma rimane sempre un sogno, quello di raggiungere una classifica più alta e fare il salto di qualità. Io ci sono già riuscito a toccare questa soddisfazione riuscendo anche a segnare e questa rimane comunque l'ambizione per tutti noi”.

 

E noi non ci dimenticheremo mai i tuoi goal, ma adesso bisogna guardare avanti e ...insidiare il record di Romano.....

 

“Eh, non è facile. Ho sentito dire che molta gente è proiettata verso questo traguardo.... però …...anche sei mesi fa ci si chiedeva: “come farà a fare sei goal ?” …. non si pensava nemmeno che io potessi arrivare al record di Piola.....mi godo questo momento e poi vediamo cosa succede !

 

Comunque per tutti sei diventato la leggenda del Novara.....

 

“Questa è la cosa che mi riempie di orgoglio più di ogni altra”.

 

Grazie Raffaele ... e tanti in bocca al lupo per il piccolo Rubino.

 

“Crepi il lupo, ci vediamo presto e grazie ancora a voi”.