Dalla sala stampa dopo NOVARA-PRO VERCELLI (04.11)

06.11.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-PRO VERCELLI (04.11)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Grande mestizia e delusione nell’affollata sala stampa dopo il derby con la Pro Vercelli. Laconico il commento del Presidente Massimo De Salvo.

“Non abbiamo giocato sicuramente bene. Fino allo svantaggio ci poteva stare un pareggio non entusiasmante. Il goal ha spostato gli equilibri e noi siamo stati ancora più disordinati: un po’ la partita molto sentita, un po’ la voglia di rimetterla in piedi, nonostante abbiamo avuto diversi palloni in area potevamo sicuramente gestirli meglio, anche se era difficile perché loro si sono abbassati e si sono mantenuti molto coperti, oltre al fatto che diventa importante recuperare qualcuno là davanti. Per le nostre caratteristiche di velocità uno come Maniero conta in mezzo all’area e nel tenere alta la palla. Il fatto che facciamo meglio fuori casa è anche figlio di questa situazione. Anche i giocatori rientrati da poco, che sappiamo quanto siano importanti per noi, hanno bisogno di giocare per trovare la condizione ideale
Sul cross che ha generato il goal c’è stato più di un errore di valutazione, ma nemmeno dopo lo svantaggio abbiamo dato un segnale di pericolosità e dobbiamo riflettere e lavorare su questo. Sappiamo anche che partite come questa, con un valore ben oltre i tre punti, siano difficile da gestire, ma bisogna crescere e imparare a farlo. Spiace aver perso una gara importantissima più per la piazza che per la classifica e sarà importante non far diventare questa sconfitta un macigno psicologico per la squadra. Il campionato è ancora lungo, si deve necessariamente pensare ai prossimi incontri e non dobbiamo farci schiacciare dal peso dell’esito di partite come queste: possono dare grande slancio, ma sono anche pericolose dal punto di vista mentale. La nostra esperienza deve sì farci arrabbiare, ma deve servire da subito a trasformare la rabbia e ripartire, per non perdere due volte. Il mio compito di Presidente adesso non è quello di arrabbiarsi o colpevolizzare qualcuno, ma di sterilizzare questa sconfitta e stimolare il gruppo a reagire.”

Il commento del tecnico Gianluca Grassadonia è su toni ben diversi, pur mantenendo onestamente l’equilibrio necessario, vista la sua classifica ancora precaria.

“Una vittoria importante contro una squadra in un buon momento. L’abbiamo preparata in maniera leggermente diversa per cercare di avere un impatto forte sulla gara, tenendo tre giocatori fissi in avanti. Hanno lavorato bene tutti, soprattutto chi si è sacrificato in fase difensiva. E’ il giusto premio per un gruppo di giocatori che, oltre ad avere il nome sulla maglia, ha grande compattezza e un grande spirito. Venivamo da un a brutta sconfitta, fortemente condizionata dagli episodi, e sono contento per aver regalato alla nostra gente una giornata felice. Vincere qui dopo diciassette anni, nella partita più sentita da tutto l’ambiente, in un momento per noi molto particolare e con ragazzi arrivati da pochi mesi è un grande motivo di orgoglio. Sono contento anche per Morra e spero che il suo goal lo aiuti a sbloccarsi definitivamente, diventare importante per la squadra e dimostrare tutto il suo valore, che indubbiamente ha. La mia situazione, nelle vesti di allenatore, è precaria per definizione, ma sono convinto di quello che sto facendo assieme a tutto il mio staff e continueremo a farlo con lo stesso spirito di sacrificio e abnegazione e sono sempre più del parere che la nostra classifica non rispecchi adeguatamente le nostre prestazioni, tolte forse le prime tre partite: abbiamo sempre cercato di giocare alla pari con tutti e credo ci manchino parecchi punti.”

Veniamo alle dichiarazioni di Eugenio Corini, il quale molto umilmente cerca di assumersi tutte le colpe, anche oltre quelle che possono essere le sue responsabilità. Il suo intento è chiaramente un tentativo di protezione nei confronti dei suoi ragazzi e lo apprezziamo moltissimo.

“Il più grande rammarico è quello di non essere stati al livello dei nostri tifosi, che ringrazio per essersi fatti sentire fino alla fine, e me ne assumo tutte le responsabilità. Il derby è sempre una partita equilibrata, c’è sempre una lettura tattica, ma oggi loro, sia mentalmente, sia come incisività e reattività, hanno avuto qualcosa più di noi. Chi riesce a mettere in campo questo tipo di qualità nelle partite equilibrate alla fine può averne un vantaggio e così è successo, senza aver rubato niente. Sono dispiaciuto di non aver regalato una gioia che avrebbe potuto darci tanto: i tre punti importantissimi per la nostra classifica e una maggior empatia con l’ambiente che gare di questo tipo sono in grado di dare. E’ un momento duro e difficile, ma bisogna avere la forza di reagire per una partita più importante di altre, ma obbiettivamente giocata male. Devo riconoscere che la Pro oggi ha avuto qualcosa più di noi: hanno tirato tre volte in porta, due parate e un goal; noi siamo andati a destra e a sinistra, abbiamo fatto sette miliardi di cross, abbiamo cercato di cambiare gioco, quando abbiamo tirato dal limite abbiamo sbagliato.
Dopo il lavoro fatto in settimana confrontandomi con i miei collaboratori, eravamo tutti convinti che avremmo fatto una grande partita, anche se sapevamo che la Pro, nonostante gli ultimi risultati, sarebbe arrivata per fare altrettanto. Eravamo pronti, ma sull’atteggiamento mentale, sul vincere i contrasti, sull’arrivare per primi sulla palla, loro hanno avuto qualcosa in più e ho rivisto in parte la prestazione negativa come con l’Avellino. Noi ci abbiamo sì provato, ma, anche se ci mancavano certe caratteristiche in attacco alle quali non voglio sicuramente appellarmi, dovevamo fare meglio con gli uomini scesi in campo: non avendolo fatto, la responsabilità è dell’allenatore, che sceglie chi gioca e gestisce i cambi. Se avessi avuto la percezione in settimana di qualcosa di diverso avrei scaravoltato lo spogliatoio. Avevo preparato la squadra per essere pronta in campo e mi chiedo: dove avrei potuto fare meglio? Questo è il compito dell’allenatore, oltre a rivedere uno per uno tutti gli errori fatti da ogni singolo giocatore o da un singolo reparto, per non farne altri in futuro.
Le quattro partite perse su sei in casa sono effettivamente un problema e dovremo valutare bene perché succede. Certamente recuperare certi giocatori sarà fondamentale, ma a prescindere da questo dobbiamo capire perché in casa non riusciamo a ottimizzare quello che facciamo. In trasferta abbiamo fatto meglio e su questa falsa riga dobbiamo andare a Terni a fare un’altra grande partita. Quella di oggi può lascare degli strascichi nell’ambiente e nella testa dei giocatori: la mia capacità sarà di essere subito reattivo, portare la squadra a ragionare e portarla al meglio verso la prossima gara. Per fortuna nel calcio, come nella vita, si può sempre ripartire da situazioni difficili e complicate come quella di oggi.
Non credo che questa altalena di risultati sia dovuta ad una sorta di rilassamento, quanto ad un campionato molto equilibrato, dove tutti possono vincere con tutti. Se noi indirizziamo la partita e troviamo il vantaggio, risulta difficile per chiunque rimontarci: questa deve essere la nostra convinzione e la nostra forza.”