Dalla sala stampa dopo NOVARA-CREMONESE (08.12)

10.12.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-CREMONESE (08.12)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il primo a prendere la parola in sala stampa nel post partita è Mister Eugenio Corini. Ecco cosa ci ha detto.

“Secondo me il rigore c’era, l’arbitro probabilmente è stato ingannato dal fatto che Maniero ha toccato con la mano, ma è successo perché è stato spinto. Visto che me lo chiedete il rigorista è Maniero.
C’è grande rammarico per la partita. Siamo partiti bene, contro una squadra di qualità, poi siamo andati in difficoltà quando abbiamo regalato loro la palla goal (l’errore di Di Mariano. N.d.r.) con qualche minuto di sbandamento. Poi ci eravamo riassestati, ma nell’azione di un calcio d’angolo respinto non abbiamo gestito bene la palla laterale ne’ fuori, ne’ dentro e loro hanno trovato questo goal. La squadra era un po’ scossa e nell’intervallo ho cercato di stimolarli mentalmente più che tatticamente. Ho detto loro che avrebbero dovuto giocare liberi e infatti negli ultimi minuti questo sforzo è stato premiato. Abbiamo fatto un secondo tempo di impeto, a volte perdendo un po’ l’equilibrio, ma sicuramente con grande orgoglio e grande voglia di andare a prenderci il pareggio nella speranza di andare poi a vincerla. Non ce l’abbiamo fatta a pareggiare prima, ma questa inerzia è stata importante per portare a casa un punto secondo me meritato, avendo la squadra dimostrato di avere grande responsabilità nella ricerca della vittoria specialmente davanti al nostro pubblico.
La difesa a quattro dopo i cambi è un’opzione che avevamo ampiamente sperimentato ad inizio anno ed è una possibilità da sfruttare a partita in corso. Gli equilibri che abbiamo trovato fin qui mi hanno convinto di giocare inizialmente con la difesa a tre, ma possiamo sviluppare anche l’altra opportunità perché è importante averla. Oggi, come scelta finale dell’ultimo cambio, ho pensato di allargare i due ragazzi con grandi qualità tecniche (Chajia e Da Cruz. N.d.r.) e mettere Macheda, per avere più struttura fisica e più gioco aereo, in area, sfruttando il due contro uno sulle corsie esterne. Proprio in una di queste azioni è stato molto bravo Chajia nell’uno contro uno e a mettere una palla molto veloce dentro che ha generato l’autorete. Riassumendo: abbiamo iniziato con il solito schema; con il primo cambio do voluto mettere un trequartista per appoggiarsi alla prima punta e trovare il gioco di sponda e attaccare la profondità; l’ultima forzatura è stata quella di mettere un attaccante in più per avere due punte, anche perché loro si erano messi sulla difensiva, ma sulle riconquiste giocavano lungo sulle loro punte. Abbiamo anche avuto una conferma del dialogo che potevano avere le due punte ed è capitata sui piedi di Maniero: se avesse visto Macheda alla sua sinistra l’avrebbe messo davanti alla porta. L’idea era che le due punte potevano lavorare sia in questo modo che sulle palle aeree provenienti da cross.
Ho lasciato Dickmann a sinistra perché non abbiamo giocatori mancini, a parte Calderoni. Armeno si adatta molto bene da quella parte, ma non ha ancora giocato e in quel momento della partita mi sembrava di dargli troppa responsabilità. Avrei potuto adattare anche Mantovani terzino sinistro, ma una volta passati a quattro ero obbligato a tenerlo nel ruolo di centrale.
C’è sempre grande rammarico nel non vincere in casa, ma gli ultimi due pareggi sono stati contro due squadre che hanno fatto investimenti importanti, costruendo rose per provare a vincere il campionato. Anche oggi ne abbiamo avuto la conferma: la Cremonese è una squadra solida e ritengo fondamentale anche il pareggio di oggi per come si era messa.
Difficilmente Chiosa recupererà entro la fine dell’anno, per Calderoni sono molto più ottimista. Mantovani sarà squalificato, ma Del Fabro sta bene e si è abituato alla mascherina protettiva ed è un’opzione per il Pescara.”

Per Attilio Tesser venire in sala stampa al Piola è come varcare la soglia di casa: noi non lo abbiamo dimenticato, ma anch’egli conserva un bel ricordo degli anni trascorsi qui e delle amicizie che ha lasciato. Sempre grato al suo ex pubblico per l’ovazione che riceve ogni volta che torna a Novara.

“Come sempre sono stato accolto da un grande applauso. Quando torno qui anche dopo tre/quattro anni c’è grande affetto: penso sarà sempre così e ringrazierò sempre, anche tutti quegli amici che mi sono venuti a salutare all’Hotel. Calcisticamente, lo dicono i numeri, abbiamo fatto la storia di questa squadra e io ho avuto la fortuna di essere uno dei protagonisti. Permettetemi anche di ringraziare i tifosi della Cremonese che ci hanno seguito in massa.
Non dite che siamo una grossa squadra: stiamo solo facendo bene e vogliamo continuare su questa strada. Ho un gruppo di ragazzi motivati, che cercano sempre il meglio e ogni partita puntano a fare il meglio. Prendere il goal a dieci secondi dalla fine, dopo essere andati tre volte a tu per tu con il portiere per chiuderla e avendo subito si e no un tiro pericoloso per tempo, costituisce grande rammarico e delusione, nonostante tutto ciò di positivo c’è stato. Prendere goal alla fine dopo aver subito un arrembaggio con pali, traverse, parate del portiere sarebbe stato diverso che essere raggiunti su autorete. Sbollita la rabbia bisogna essere sempre molto lucidi e ricominciare, ma penso proprio che a noi oggi manchino due punti. Paghiamo per non aver chiuso la partita. I tre punti ci avrebbero consentito di affacciarci nelle zone alte della classifica, ma non per dire che vinciamo il campionato, quanto per centrare al più presto la zona salvezza. Oltre al fatto che una buona classifica fa felici tutti: giocatori, Società, tifosi, oltre a farci lavorare con maggiore serenità.
Nel dopo partita non mi piace parlare degli avversari: preferisco parlare della mia squadra. In generale il Novara ha vinto con Venezia, Palermo e Frosinone; l’ho vista in casa con il Parma e non meritava sicuramente di perdere. Direi una buona squadra, solida.
L’episodio del presunto rigore dal campo non l’ho visto e finora nemmeno in televisione. Se voi avete visto così vi credo. Così come lo dirò io quando lo rivedrò, senza problemi. Dico semplicemente questo: ho provato la stessa cosa la settimana scorsa e con il Palermo, per un fallo di mano che sembrava una parata del portiere. Sono tutti episodi: non ne ho mai parlato. Quando la direzione di gara è sbagliata per principio è un’altra cosa, ma oggi credo che l’arbitro, aldilà di questo episodio, abbia gestito bene la gara, non fischiando a senso unico. L’episodio fra Piccolo e Mantovani rientra nella normalità della tensione di una partita, una roba di campo banale, niente di grave.
Arrivederci e buon Natale a tutti.”