Serie B a 22, ma con chi ? Doppia lotta domani al CONI (di Sebastian Donzella)

Siciliano classe '90, non ha mai visto un match di Serie A dal vivo, preferisce le favole di provincia, ovviamente in Serie C
06.09.2018 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Sebastian Donzella
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La Serie B a 22, ma con chi ? Sono due i quesiti a cui dovrà dare risposta il CONI nella giornata di domani. Il primo, il più importante, riguarda il numero dei club della cadetteria. Diciannove o ventidue le possibili risposte a una domanda che interessa a più alti livelli il mondo del calcio: se passerà la diminuzione dei club, infatti, verrà fatta carta straccia delle NOIF. Per esser precisi: saranno sempre presenti ma potranno essere modificate su iniziativa di un singolo. Non uno qualsiasi, il presidente della FIGC, d'accordo, ma non chiamiamola Federazione se poi a decidere sarà uno solo (e chi c'è dietro, ma questa è un'altra storia).

Con la B a 22, bisognerà decidere chi dovrà farne parte. Qui la questione sarà più particolare perché si tratterà di mettere in discussione una sentenza di un Tribunale, ponderata e giustificata. Lungi da noi decidere se sia giusto che Novara e Catania prendano il posto di Ternana e Pro Vercelli, è da sottolineare come un cavillo ben scovato dagli Azzurri potrà decidere il futuro di quattro club in un colpo solo. Un pensiero anche per la Virtus Entella che aspetta da una vita la revisione del caso Cesena: peccato che i vecchi bianconeri, ormai spariti, siano legati a doppio filo al Chievo. La prospettiva di vedere i clivensi con 15 punti di penalizzazione è remotissima: significherebbe registrare la prima retrocessione in Serie A a campionato appena iniziato. Interessi più alti, insomma, rendono la via della cadetteria più che impervia ai liguri.

A 10 giorni dall'inizio dei campionati, c'è un'altra grana pronta a esplodere: quella legata alle fideiussioni Finworld. La FIGC ha già detto ad Arzachena, Cuneo, Juve Stabia, Lucchese, Matera, Pro Piacenza, Reggina, Rende, Siracusa e Teramo che dovranno cambiare le proprie garanzie entro il 28 settembre. E la situazione non sembra così semplice: i sardi, le due calabresi, i campani e gli abruzzesi dovrebbero farcela con qualche affanno ma senza problemi. I rossoneri, oberati da tanti, troppi contratti, qualche problema in più l'avranno ma l'acquisto di un giocatore come Ledesma nella giornata di ieri fa capire quali sono le ambizioni degli emiliani. Preoccupa un po' di più la situazione in casa Cuneo: la comunicazione latita, la rosa è tra le più deboli della categoria (prender 4 gol da una squadra di dilettanti non capita tutti i giorni) e la nuova proprietà non ha ancora pienamente convinto, visto che si aspettano ancora news dagli imprenditori malesi da tempo pronti a dire la loro in società. Su Matera, invece, si è già detto tutto e il contrario di tutto: resta da capire se la nuova dirigenza riuscirà a far fronte agli arretrati (non pochi, anzi) e alla fideiussione stessa. 

Senza contare che, un po' per tutte ma non per tutte, si tratterà di mettere sul piatto una doppia fideiussione: la prima per cambiare la precedente e la seconda per integrare tutte quelle somme che superano il milione di euro e che non sono garantite dalla prima. In soldoni, club come il Teramo si troveranno ad aver prodotto tre fideiussioni nel giro di pochi mesi, con relativi costi. Quante potranno farlo ? 

Attenzione, però, a non far confusione: sembra incredibile ma chi non darà le nuove garanzie potrà continuare a giocare in campionato. Con otto punti e 350mila euro in meno ma sempre scendendo in campo. A meno che il mancato pagamento della multa, in termini rapidi,  porti dritta all'estromissione. La paura è che si possa ripetere il caso Vibonese, con i calabresi retrocessi in D a favore di un Messina che non aveva la fideiussione valida per le norme calcistiche italiane. Ma che, incredibilmente, potè salvarsi senza colpo ferire. Mandando nell'inferno dei dilettanti una società sana.

Sebastian Donzella