La storia del Carlone (by rettilineotribuna)

19.10.2014 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: rettilineotribuna.it
Carlo Afferni ('Carlone')
Carlo Afferni ('Carlone')

Ci sono storie che racconto in questo blog che, ne sono consapevole, possono interessare solamente chi tifa la squadra della mia città, mentre altri sono più generali, e mi piacerebbe arrivassero a lettori tifosi di altre squadre proprio perchè riguardano il mondo dello stadio e del tifo in generale. La storia che racconto oggi parla di un uomo, un tifoso del Novara che si chiama Carlo e ha ormai una certa età, ma mi piacerebbe che venisse letta da tutti, perchè sono certo che in ogni tifoseria c’è un Carlo, che noi chiamiamo Carlone, che ha contribuito a scrivere pagine di storie e racconti degni di essere tramandati alle future generazioni di tifosi.

Ho conosciuto il Carlone in occasione della partita Novara Derthona del campionato 1986/87, quando lui faceva “lo strappa biglietti” nel settore Rettilineo Tribuna dell’allora stadio Luigi Marmo (ora Silvio Piola). Mio papà era abbonato e io facevo il portoghese, nel senso che non avevo diritto all’ingresso gratuito perchè avevo superato l’età limite, però ero in quel limbo di età in cui era ancora credibile che potessi avere 6 anni e quindi aver diritto ad entrare senza pagare il biglietto ridotto. La partita, come tutte quelle della C2 di un tempo, iniziava alle 14,30 della domenica, e ci presentammo puntuali alle 14,28 all’ingresso del settore, perchè mio padre odiava arrivare in anticipo, e io tutt’ora odio questo aspetto di mio padre, visto che sono solito a presentarmi puntuale due ore prima dell’inizio. Il Carlone lo fece entrare ma fermò me. “No no, al poda mia entrà, al deva pagà il ridut eh”. “Ma disa pù stupidadi Carlo, ti schersarè mia eh? Ti la vedi mia che l’è picul?”. Il Carlone alzò le spalle e mi fece entrare. Aveva ragione lui, come spesso ha ragione su tante altre polemiche, e sono convinto che la gente lo sapesse pure, ma per qualche strano motivo non gli si da mai ragione perchè è il Carlone, il tifoso buono come il pane ma un pò rompi balle, che ti si attacca vicino e non ti molla più.

Il Carlone odia la classe arbitrale più di ogni altra cosa al mondo. Ha coniato il grido di battaglia “arbitro bastardo disonesto” ancora in voga dalle mie parti, che gliel’ho sentito vomitare addosso non so a quanti arbitri con tutta la cattiveria possibile, in qualsiasi categoria e contro qualsiasi tipo di arbitro, anche il più bravo al mondo. Perchè da buon Novarese ha una simpatia per una strisciata, nella fattispecie l’Inter, e per un paio di anni dove, per qualche strano motivo a me ignoto, è entrato in polemica più accesa col Novara, ogni tanto ha seguito allo stadio anche l’Inter. In una di queste occasioni, precisamente un Inter Fiorentina, ero vicino a lui a San Siro. Quella partita è stata arbitrata dal più bravo arbitro del mondo, Pierluigi Collina, che ora non ricordo se fischiò un rigore a favore della viola o convalidò un goal irregolare. Il Carlone diventò rosso, si alzò dal suo posto, si aggrappò alle transenne del secondo anello blu e incominciò ad urlare “arbitro bastardo disonesto, Collina bastardo disonesto”, così, semplicemente con la sua spontaneità di sempre e il suo odio contro la classe arbitrale, con la differenza che la platea intorno a lui non era preparata a questo exploit perchè non sapeva chi fosse. Fu una standing ovation.

Era vicino a me a Chatillon, durante il ritiro del Novara nella disgraziata stagione in serie A. Prima della partitella estiva contro la selezione locale, il Carlone si fece largo tra la folla che chiedeva autografi per poter parlare con Attilio Tesser. “Tesser, Tesser….”. Ma l’Attilio non lo sentì, allora urlai io più forte perchè sapevo che avrei assistito all’ennesima scena memorabile “Attilio, vieni che ti deve parlare il Carlone”. Tesser si avvicinò. “Mister, ho il segreto per salvarci. Dobbiamo pareggiare sempre e ogni tanto vincere”. Tesser rise di gusto e disse “ah, ok prendo nota” e ancora di più rise il neo acquisto Simone Pesce che gli chiese “e contro chi vinciamo? per salvarci dobbiamo fare punti anche contro la Juventus e l’Inter eh” “No, magari contro l’Inter no” replicò il Carlone. Ironia della sorte il Novara ne fece sei su sei contro l’Inter.

Il Carlone è anche un ottimo direttore sportivo. Famoso è il biglietto con i “consigli per gli acquisti” che rilasciò all’ora DS Sergio Borgo con i nomi giusti da comprare per poter fare una C1 di vertice, dopo la promozione ottenuta contro il Sud Tirol, ed è un gentil uomo che, personalmente, mi ha sempre salutato. Un sabato mattina di parecchi anni fa ricordo che lo incontrai al mercato ortofrutticolo. La strada era in leggera pendenza e lui e la moglie stavano scendendo entrambi carichi di sacchetti della spesa. Mi vide e lanciò i sacchetti alla moglie (già carica di altre borse) con un “tegna un mument” (che disse alla moglie), “buongiorno tutto bene?”. La moglie fece ovviamente cadere i sacchetti, e le mele contenute in uno di questi iniziarono a ruzzolare per tutta la strada. Ancora rido se penso a quella scena.

Il Carlone è quel prototipo di tifoso che, probabilmente, emerge più in realtà piccole come può essere una Novara piuttosto di una grande piazza, però è un tifoso vero, genuino e soprattutto appassionato. Un “umarel” da stadio, che ti si piazza vicino quando stai parlando con un gruppetto ed annuisce, soprattutto quando percepisce che stai criticando, perchè da vero tifoso non può mai esimersi di criticare. Tutti lo conoscono, e lui conosce tutti, anche se magari ne ignora il nome, cognome e nemmeno ricorda di averlo mai visto, ma un pò per educazione e un pò per paura di essere lui in difetto e non ricordarsi, lo tratta sempre come un amico di vecchia data.

Adesso il Carlone ci ha lasciato. Ha deciso di iscriversi al Novara Club Angeli del Paradiso insieme a tutti gli altri tifosi che, purtroppo, lo hanno preceduto. Ci mancherà allo stadio, con la sua camminata veloce, un pò curva in avanti e le mani incrociate dietro la schiena. Ci mancherà il suo “arbitro bastardo disonesto”, e mi mancherà di vedermelo attaccato dietro ad ascoltare in silenzio i nostri discorsi. Ma è anche grazie alle persone come lui che nascono tante storie e anedotti  che rendono il mondo dello stadio unico, e penso che solo parlandone ai più giovani sia il miglior modo per onorarlo e ricordarlo.

Anche da lassù Carlone, Forza Novara e arbitro bastardo disonesto. Sempre.

Posted by rettilineotribuna