L'editoriale di Vittorio Galigani del 29 gennaio 2015

Vittorio Galigani, esperto dirigente calcistico, già Direttore Sportivo oltre che Direttore Generale in numerosi club professionistici dalla Serie A alla ex Serie C, è Editorialista per TuttoLegaPro.com
30.01.2015 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttolegapro.com
Vittorio Galigani
Vittorio Galigani

Ove fosse vero. La mancata approvazione a maggioranza, del bilancio di Lega Pro, maturata nell’ assemblea dello scorso 15 dicembre, ha dato la stura ad una serie di reazioni che hanno indebolito, sensibilmente, la governance Macalli.
Quella perdita di esercizio di oltre 1,2 milioni ed una serie di comportamenti, ritenuti poco consoni, hanno allertato la maggioranza dei presidenti di terza serie che ora desiderano vederci chiaro e che chiedono, a gran voce, l’intervento delle Autorità sportive superiori.

Le motivazioni sarebbero  diverse. Sembra che, in data 10 dicembre 2014 (alla vigilia dell’ assemblea sopra citata), sia stata inviata ai presidenti delle Società retrocesse in serie D, nell’ ultimo campionato, una missiva di Macalli,  dal tono confidenziale: “ Caro…stò erogando in questi giorni una anticipazione finanziaria…l’ importo sarà inviato all’ Ente federale di riferimento… almeno che non vi sia una diversa richiesta per la quale ti chiedo di contattarmi…Rimango comunque a disposizione…Un caro saluto”. Sembra anche che, nella mattinata di quel fatidico 15 dicembre un presidente abbia ricevuto, per il titolo sopra indicato, un assegno circolare. Ove l’ evento fosse vero contribuirebbe a far lievitare i dubbi. La necessità di fare chiarezza si manifesterebbe in maniera inequivocabile.

Dubbi sarebbero emersi anche sulla equa ripartizione dei contributi federali inerenti al merito ed alla struttura delle Società, nello svolgimento dell’ attività giovanile. Con una nota, il presidente del Prato, Paolo Toccafondi, avrebbe posto l’ accento su tale argomento. La risposta? Una commissione, (non eletta dal direttivo) poi trasformata in una commissione di fatto (nella relazione di Pitrolo al comitato direttivo del 16 settembre) e poi diventata gruppo di lavoro il 15 dicembre scorso (relazione del presidente del collegio sindacale) avrebbe elaborato i conteggi nel rispetto del regolamento vigente, salvo poi che gli stessi sarebbero stati oggetto di modifiche non afferenti al dettato delle norme. Un sistema non condivisibile, certamente sbagliato nella forma. Un metodo che avrebbe portato alla richiesta, tutt’ ora inevasa, di Paolo Toccafondi di dare mandato a Società primaria di revisione per una due diligence. Riguardante sia  La Lega Pro che  la Calcio servizi.
Il 15 dicembre 2014 l’ Assemblea, come verbalizzato dal presidente della stessa Dott. Sandulli, aveva recepito la proposta, di 16 Società, (divenute 33 alla data del 5 gennaio 2015) di convocarne una nuova. Con l’ impegno, sempre a verbale, che tale proposta sarebbe stata oggetto di attenta valutazione da parte del direttivo. E’ noto a tutti quale sarebbe stato l’ ordine del giorno, in primis la revoca del Presidente, dei suoi Vice e dei componenti di tutto il Direttivo.

L’ evolversi, in negativo, degli avvenimenti ha fatto precipitare la situazione. Macroscopico l’ errore del direttivo di Lega di invalidare il valore delle istanze di quelle 15 Società nel tentativo, puerile, di guadagnare tempo. Le firme dei legali rappresentati erano tutte idonee ed è stato dimostrato con le autocertificazioni trasmesse in Lega ed anche alle superiori Autorità sportive. Procura Federale inclusa.

Impossibile dare una qualsiasi definizione alla denuncia, contro tutti e se stesso, presentata, successivamente, da Mario Macalli, nel tentativo di invalidare l’ assemblea del 15 dicembre. Una situazione caotica, che monta giorno dopo giorno. Di un imbarazzo assoluto per tutto il movimento della terza serie professionistica, culminata con la inevitabile richiesta di adire le vie legali, presentata in Federcalcio,  dal Consigliere Federale Gabriele Gravina e dal presidente del Prato Paolo Toccafondi.

A latere, destano altresì grande preoccupazione le affermazioni di Tavecchio nel corso di una intervista rilasciata, recentemente, al Corriere della Sera. “toglieremo i contributi alla B ed alla Lega Pro”…”da rivedere l’ organico della Lega pro”. Alla faccia dell’ ottimismo progettuale.

Gli addebiti mossi alla attuale gestione della Lega sono palesi e meritano un approfondimento tale da essere chiariti nella loro totalità, per il bene del calcio. Giusti o sbagliati che siano. Meraviglia, al proposito, che la Procura Federale, a più riprese informata dei fatti, non abbia ancora proceduto per quanto di sua competenza.

Al di là delle negative espressioni pronunciate, i motivi per procedere alla convocazione di una nuova assemblea, con all’ ordine del giorno gli argomenti indicati dalla maggioranza delle Società, sussistono tutti. E sono anche numerosi. Vanno dalla mancata approvazione di quel bilancio sino alla sfiducia espressa, palesemente, nei confronti della attuale governance. Inutile cercare di nascondersi dietro un dito.

Il tentativo, confutabile, di voler dimostrare che tutto va bene, indebolisce la posizione proprio di chi si ostina, a sostenerlo, a dispetto dell’ evidenza.

La manovra per sfilare di mano ai presidenti di categoria il patrimonio rappresentato, in Consiglio Federale, da quel 17% appare ogni giorno più evidente. Un ago della bilancia che, a seconda delle situazioni, potrebbe stravolgere gli attuali equilibri ai vertici del sistema calcio. Un tesoretto da presentare al tavolo delle trattative per ottenere maggiore sostegno economico per tutta la categoria. E null’ altro.

A tal proposito un consiglio per il “magno” Claudio è inevitabile. E’ indispensabile giungere quanto prima ad una soluzione condivisa, accantonando gli interessi personali.

La storia del calcio è cosparsa da innumerevoli scivoloni sulla strada del potere. Eccellenze immolatesi, in cadute rovinose, nel momento di maggior fulgore.

Attenzione, pertanto, a pestare inavvertitamente i piedi a qualcuno. Lo potrebbero capire anche in serie A.

Vittorio Galigani