Il punto sulla Serie C (di Valeria Debbia)

03.03.2020 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Valeria Debbia
Valeria Debbia

Alle spalle una settimana senza calcio (al netto del Girone C, di una Reggina che ha perso un importante colpo mentre il Bari non ne perde da 24 giornate a questa parte, di una Ternana che non riesce più a vincere e perde contatto con le posizioni di vertice, del terzo ko del Catanzaro e di una Sicula Leonzio in serie positiva da 6 turni e in risalita verso la salvezza diretta). Davanti a noi un'altra settimana senza calcio (sempre al netto del Girone C, che ci offrirà un imperdibile Catanzaro-Bari).

L'emergenza Coronavirus ci sta togliendo la serenità e con essa anche la possibilità di ritrovarla svagandoci con del sano calcio. E a noi giornalisti toglie il pane quotidiano di cui parlare, tanto che scherzando sul poco materiale a disposizione per questo editoriale mi è stato consigliato: "Scrivi una ricetta di cucina oppure consigli per le pulizie di primavera, vedrai che magari non se ne accorgono neppure". In realtà poi la Lega Pro mi è venuta in aiuto, visto che ha preso la decisione di rinviare l'11^ giornata di ritorno dei Gironi A e B così come la finale di andata di Coppa Italia Serie C: abbiamo già avuto modo di lodare la presa di posizione della Lega Pro, che non ha fatto figli e figliastri come accaduto nei piani alti, cancellando di fatto l'intero turno delle squadre del Nord (e parte del Centro). Però...

Sì, ammettiamolo: c'è un però. Guardiamo a ciò che aspetta questi due gironi in questo mese di marzo: mercoledì 11 si parte col recupero dell'8^ giornata di ritorno; tra sabato 14 e lunedì 16 in campo per la 12^; mercoledì 18 e giovedì 19 è la volta del recupero della 9^; tra sabato 21 e lunedì 23 marzo in campo per la 13^; mercoledì 25 e giovedì 26 spazio al turno infrasettimanale già programmato e valido per la 15^ giornata di ritorno; tra sabato 28 e lunedì 30 marzo chiudiamo con la 15^. 6 gare da giocare racchiuse in 19 giorni, in pratica una ogni 72 ore.

E poi aprile ? Il primo aprile niente pesce bensì le gare di recupero della 10^ di ritorno; sabato 4 e domenica 5 di scena la 16^ giornata; mercoledì 8 è la volta della finale di andata di Coppa; giovedì 9 e sabato 11 il turno pasquale (cioè la 17^ giornata di ritorno); mercoledì 14 e giovedì 15 ancora recuperi (questa volta è l'11^ turno di ritorno), infine domenica 19 e domenica 26 le ultime due di campionato, con l'intermezzo della finale di ritorno di Coppa mercoledì 22 aprile. In 22 giorni si giocheranno quindi 5 giornate più due finali, con un ritmo leggermente meno sfiancante del mese precedente (tranne per Ternana e Juventus U23, che si ritroveranno ancora in campo ogni 3 giorni circa).

Chi si qualificherà tra il quinto e il decimo posto, poi, tornerà in campo venerdì 1° maggio per il primo turno playoff del girone e ancora martedì 5 per il secondo turno: sarà una scalata ancora più estenuante quella che porterà alla finale del 7 giugno, con le sole prime quattro qualificate che potranno godere di circa 2 settimane di riposo per poi rituffarsi da domenica 10 maggio nel calcio giocato.

Se tutto questo vi fa mancare il fiato solo a leggerlo, immaginate chi dovrà scendere in campo e dovrà trovare i giusti carichi di lavoro per non arrivare al rush finale in debito d'ossigeno, compromettendo tutto quanto di buono aveva costruito fin lì.

Erano meglio le porte chiuse ? Per la Lega Pro no. "Il nostro calcio ha ragione di esistere solo se sugli spalti palpitano i cuori e si sentono i cori dei nostri milioni di tifosi - si legge nel comunicato emesso nella mattinata di lunedì, in cui si annunciava l'ennesimo rinvio. - Pur consapevoli delle difficoltà che incontreranno le nostre società ed i ragazzi che scenderanno in campo, fintantoché il calendario ci consentirà una programmazione delle gare che consenta la presenza del pubblico allo stadio, continueremo coerentemente con la linea tenuta". Già. Perché senza diritti Tv, è innegabile che uno degli introiti su cui si fondano le società di terza serie è legato inevitabilmente agli incassi da botteghino. Tolti quelli, vengono meno dei proventi su cui fare affidamento. Con tutto ciò che ne consegue.

E allora respiriamo a pieni polmoni - ma sempre mantenendo le distanze di sicurezza visto il periodo, - prendiamo la rincorsa verso questo snervante tour de force e prepariamoci spiritualmente a tuffarci in esso rigorosamente in apnea. Sempre sperando che il Coronavirus non ce lo stravolga per l'ennesima volta...

Valeria Debbia

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