Il punto sulla Serie C (di Tommaso Maschio)

03.05.2019 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Tommaso Maschio
Tommaso Maschio

Per non farsi mancare nulla, e non staremo qui a fare l'elenco dei fatti e misfatti accaduti in una stagione da incubo, la Serie C proprio in coda ha voluto avere il proprio Caso Juventus. Tutti ricorderete le polemiche furiose, le accuse di falsare il campionato e la corsa salvezza, fatte nei confronti dei bianconeri quando a Ferrara contro la SPAL il tecnico Massimiliano Allegri decise di tenere a riposo – in vista del delicato ritorno dei quarti di Champions League contro l'Ajax – tutti i big schierando due giovani come Gozzi e Kastanos nella formazione titolare per poi inserire in corso d'opera altri due elementi in forza alla squadra U23 che milita in Serie C come Nicolussi Caviglia e Mavididi. Polemiche a cui la Juve compatta aveva risposto spiegando che non si poteva fare altrimenti per continuare a coltivare il sogno Champions e che, parafrasando Allegri, “i titolari avrebbero fatto peggio di quelli che invece erano scesi in campo”.

L'altro giorno, nel recupero della 16^ giornata (sì lo so, fa quasi ridere pensando che siamo a fine stagione), la Viterbese ha deciso di preservare i titolari per il ritorno della finale di Coppa Italia di Serie C – vincendola si avrebbe un cammino meno estenuante nei play off – schierando contro il Catanzaro (in lotta con il Catania per il terzo posto) una formazione piena di riserve e giocatori delle giovanili perdendo inevitabilmente contro i calabresi. Anche in questo caso – come ha scritto bene la collega Valeria ieri – le polemiche non sono mancate, specialmente da parte catanese, anche se hanno avuto minore risalto perché si tratta pur sempre di Serie C e non Serie A e perché la Viterbese ha la sfortuna e la fortuna di non dividere pressoché a metà l'Italia calcistica come invece sa fare la Juventus.

Che la scelta piaccia o meno – a me non piace come non mi è piaciuta la scelta del tecnico della mia squadra del cuore (il Bologna) di schierare a Bergamo una squadra piena di riserve esponendoci a una figuraccia colossale – resta pur sempre legittima e non viola alcun regolamento. Ci si può indignare, sbraitare e anche incazzarsi, ma non sarà né la prima né l'ultima volta che un club per puntare a un obiettivo reputato più importante (sia la Champions League, uno scontro diretto per la salvezza, o una finale di Coppa Italia di Serie C) decida di sottovalutare un impegno in campionato attirandosi le ire delle altre società che vengono toccate da certe decisioni. Una scelta tra l'altro che non dà certezze di successo (sarebbe troppo facile): la Juventus nonostante l'ampio turn over ha infatti lasciato le penne contro l'Ajax venendo eliminato dalla massima competizione europea, il Bologna - per citare l'altro caso da me fatto - al contrario dopo Bergamo ha praticamente chiuso la pratica salvezza grazie a una serie positiva di quattro gare.  Certo in questa stagione ai confini delle realtà forse potevamo risparmiarci un capitolo simile, o forse era solo questione di tempo che si verificasse una cosa simile.

Tommaso Maschio