Il punto sulla Serie C (di Ivan Cardia)

Il commento del direttore dopo il campionato, chi è piaciuto e chi no nelle partite del weekend.
21.10.2019 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Ivan Cardia 
Ivan Cardia 

Ancora su il Potenza, giù il Catanzaro. E chi lo spiega ora ai tifosi dei lucani che non devono sognare? Chapeau a tutti, dal presidente Caiata in giù: il Potenza arriva a quattro vittorie di fila, diverte, difende il primato in classifica e non prende gol. La miglior difesa d'Italia a livello professionistico: due gol subiti in dieci gare, roba da non crederci. Ne fa le spese la squadra calabrese, che sonda Grassadonia (pronto però ad accettare una chiamata dalla B) e infine si tiene stretto Auteri, anche perché si torna in campo tra poco e meglio aspettare. Scelta logica, condivisibile, però tre sconfitte nelle ultime quattro gare pesano sul tecnico di Pomezia: non il miglior modo di avvicinarsi a una sfida complicata come quella di Bari.

Sale la Juventus Under 23. Anche se a molti addetti ai lavori non sta simpatica. La squadra bianconera infila la seconda vittoria consecutiva, segna due gol al Renate che in altre nove partite ne aveva subiti altrettanti, si rilancia in corsa playoff e chissà magari anche qualcosa in più. È un progetto monco, quello delle seconde squadre, ma può servire a lanciare qualche talento (facile parlare di Mota Carvalho e Han, occhio a Olivieri, un '99 che va coccolato ma ha buoni numeri). E se poi arrivano i risultati, allora tanto di cappello. Menzione a parte per un avversario dei ragazzi di Pecchia, quel Galuppini in magic moment che aveva provato a indirizzare, con un gran gol, la partita in favore della squadra di Diana.

La Reggina sale. Ci piace complicarci la vita. Una settimana fa non abbiamo premiato la squadra calabrese, nonostante il successo nel derby regionale col Catanzaro. Lo facciamo ora, perché Monopoli è un campo sottovalutato ma dove vincere è molto complicato, e perché dare continuità alle volte è complicato. Unica squadra ancora imbattuta nel campionato di Serie C dopo la sconfitta della Reggiana, la formazione guidata da Domenico Toscano propone un gioco divertente (certo, si può sempre migliorare) e soffre poco. Ha le carte in regola per giocarsela fino alla fine: non lo scopriamo oggi, ma due successi di fila non arrivavano dal doppio confronto casalingo di inizio campionato (Cavese e Bisceglie). Da premiare.

Su la Triestina, giù il Padova. Buona la prima per Carmine Gautieri. Ai giuliani ne abbiamo dette tante: con la fiducia zoppa a Princivalli si è perso solo del tempo, e non certo per colpa del tecnico. Ora è arrivato un allenatore che non si può definire traghettatore e subito c'è la vittoria nel derby del Paron Rocco. Effetto scossa ? Certo, a Trieste dovranno confermarsi. A Padova, invece, avvisaglie di qualche crepa: dopo la debacle interna col Ravenna ci si attendeva una riscossa, che è mancata quasi del tutto. È troppo presto per gridare allarme, ma il vantaggio sulle inseguitrici è evaporato in 180 minuti.

Salgono i giocatori del Rieti. Ci siamo stancati di esaltare le imprese, vorremo la normalità di chi viene pagato, va in campo e vince. Invece i laziali fanno gli straordinari, in tutti i sensi. E quindi dobbiamo esaltarli, perché lo merita un gruppo che ha affrontato la trasferta senza neanche avere la sicurezza di avere in Sicilia un posto dove dormire: pazzesco. Encomiabile l'averci creduto fino all'ultimo: mollare il colpo, dopo giornate del genere, sarebbe stato comprensibile. Invece non è successo, e a loro va il nostro applauso.

La nuova proprietà del Rieti sale o scende ? E chi lo sa. Un'idea ce l'abbiamo, ma il punto interrogativo sta per il beneficio del dubbio, che pur sempre concediamo. Oggi saranno presentati il nuovo direttore sportivo e il nuovo allenatore. Prima dei nuovi proprietari: roba da pazzi. Così si sprecano le speculazioni, le indiscrezioni, le voci. Chi c'è dietro all'acquisto del Rieti ? A oggi non lo sappiamo. C'è un'azienda, menzionata nel comunicato ufficiale, con un capitale sociale di 10mila euro e un solo dipendente. Abbiamo provato a indagare e continueremo a farlo, ma una proprietà che non esce davvero allo scoperto non fa ben sperare: comprare una squadra di calcio dovrebbe essere un momento di gioia, invece qui si gioca a nascondino. Ci auguriamo di essere smentiti, ovvio.

Sale la Vibonese, crolla il Catania. Ultimi non ultimi, da un lato e dall'altro. Il 5-0 sarebbe potuto essere un 7-0, per quanto messo in campo dai ragazzi di Modica. La squadra di Vibo è giovane, costruita con chiari parametri economici, pescando talenti qui e lì: ci vuole occhio. In classifica il (meritato) decimo posto vale oro: dietro ci sono piazze più blasonate e celebrate. Anche davanti, quel Catania nono con un solo punto di vantaggio rispetto agli avversari che hanno passeggiati sugli etnei. Quattro sconfitte su cinque gare in trasferta: un paio di puntate fa ci chiedevamo se ci fosse un problema, ora ne abbiamo la conferma. Si naviga a vista: la panchina di Camplone è la più calda, c'è chi scrive addirittura di dimissioni del tecnico. Sottil e Carboni, entrambi già sotto contratto, possono essere soluzioni valide. Bisogna crederci, però, e non farlo solo per convenienza economica.

Ivan Cardia 

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