Elogio alla follia estiva (by rettilineotribuna)

26.05.2015 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: rettilineotribuna.it
Elogio alla follia estiva   (by rettilineotribuna)

Ogni stagione che volge al termine mi trasforma ancor di più in filosofo da quattro soldi, diciamo molto di più del solito visto che la mia mente è sempre in movimento e produce, soprattutto nelle ore notturne, una serie di pensieri e ragionamenti piuttosto articolati e complessi che spesso rubano solo ore di sonno e niente più. Questa notte pensavo a quei giocatori che, quando arrivano all’ultimo giorno di scuola da vincenti, assomigliano davvero ad una scolaresca di sbarbatelli con gli ormoni a palla che piantano un casino della madonna sul bus di ritorno dalla gita e che stanno per andare in vacanza. Ieri sera han giocato a Teramo, dove han conquistato uno di quei trofei che non servono a nulla, ma che vengono consegnati e festeggiati come se fossero una Champions League, che se lo perdi dici “è una coppetta” ma se lo vinci godi davvero. Ecco, vedere i ragazzi giocare in una delle tante città d’Italia che sta genericamente “in mezzo”, certamente irraggiungibile da Novara, che se ci fossi stato sicuramente avrei trovato almeno 10 validi ed incontestabili motivi per catalogarla come “posto di merda”, e sapere che nemmeno tutti di loro son tornati a casa di notte perchè è scattato il rompete le righe e casa loro sta più in giù di Teramo a differenza di Novara che è molto più in sù, mi magona un pò. Certo, i festeggiamenti per la promozione sono ancora in corso, e questa stagione verrà ricordata come trionfale per sempre, eppure ogni anno faccio sempre fatica a gestire quell’emozione spietata ed opposta a quella del primo giorno di ritiro in Luglio, che penso dovrebbe essere benedetto o reso festività esattamente come il giorno del Patrono. Anzi mi fa pure un pò incazzare.

Lo sappiamo perfettamente tutti che la vita va avanti, che fa bene staccare per ricaricare le energie in vista della nuova stagione e che fortunatamente la vita mi ha regalato una graziosa moglie, tanti amici ed interessi che vanno oltre allo stadio, quindi da adesso si può davvero pensare pure a quanto possa essere bello piazzarsi con le palle al sole ascoltando in cuffia Vasco o Bon Jovi senza sentirsi richiamati dall’inebriante suono di una sirena che canta “dai cazzo, su le mani, anche voi lì dietro…”, quindi vi prego di assecondarmi in questo mio elogio alla follia estiva convincendomi del fatto che sia normale che nel week end passi fuori dallo stadio e lo immagini pieno o in autostrada, superando un bus, invece di vederci dentro 50 vecchietti che vanno in gita a Gabicce Mare io ci veda dentro 50 tifosi in trasferta. A voi che vi costa? Mi dite che è normale e io sono tranquillo, in fin dei conti non do fastidio a nessuno.

E poi in estate c’è il calcio mercato. Ci siamo messi pure a costruire un file excell in rete che useremo per aggiornarlo con tutti i nomi di giocatori che in questi mesi verranno accostati al Novara, roba che uno studia una vita, magari diventa medico, notaio, avvocato o stimato gestore di patrimoni, i capelli già bianchi, al lavoro responsabilità enormi, con fatica tenti di educare i propri figli in maniera impeccabile, e poi esulti come un bimbo perchè su qualche sito hanno scritto che uno sloveno dal nome impronunciabile è nel mirino del nostro DS “minchia devo aggiornare subito il file”. E’ questa la cosa che difficilmente si può capire se non sei uno come noi, perchè il “minchia devo aggiornare subito il file” è proprio il filo conduttore tra chi ieri sera tornando da Teramo ci ha ridato la maglietta che gli abbiamo prestato per giocare, e chi invece il 22 Agosto ce la chiederà per iniziare una nuova storia, una nuova stagione. La differenza tra noi e loro è che noi in estate la nostra maglia non smettiamo di indossarla. Perchè non ci sarà un giorno che non leggeremo un giornale, non navigheremo su un sito di mercato, non canteremo un coro da stadio e non guarderemo con occhio storto e dubbioso il vicino di ombrellone che avrà un telo mare, un marsupio o un cappellino col logo di una squadra rivale, che sicuramente sarà di “un posto di merda”.

L’estate della gente da stadio è così: allo stesso tempo bella, brutta e folle. Un pò come noi. C’è solamente da prenderci le misure ed abituarsi, e come ogni anno passerà in fretta. Quando leggete questi articoli, Voi ditemi sempre di sì, e io sarò contento.

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