Un camaleontico Novara asfalta i canali della laguna (di Massimo Bettelli)

Massimo Bettelli, editorialista ternano, grande estimatore del "nostro" Domenico Toscano, collabora in gradita amicizia con Tuttonovara
21.10.2014 09:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Venezia
Venezia

La partita perfetta non esiste perché la perfezione umana non esiste, ma quando durante un incontro di calcio si azzeccano tutte le reazioni atte ad annullare le azioni dell’avversario, e quest’ultimo non riesce nel medesimo tentativo, beh … allora si può parlare di una prestazione studiata, preparata, fortemente voluta, e posta in essere con quella grinta e quella volontà che la elevano almeno al livello di “quasi perfezione”.

Domenica ho visto una partita di calcio fra due compagini che si sono sfidate a viso aperto sul campo amico ai lagunari, e proprio per questo motivo, prima del fischio d’inizio, mi sono chiesto come mai gli “azzurri”, in completa tenuta bianca, erano intenti ad indossare i panni degli … “stradini” ! Ma quel mare sullo sfondo non stava testimoniando che il mach sarebbe andato in onda sul prato della PIÙ BELLA CITTÀ DEL MONDO e vanto tricolore di una nazione meravigliosa ? Fra le mura amiche di una città unica e patrimonio di un’ ITALIA che può magnificarsi di essere culla di arte e civiltà, ma anche Paese di Santi e … Navigatori ?

Fatto sta che alle 14,30 in punto il fischio dell’arbitro, più che l’acuto stridio di una nave in partenza, comanda il via alle ostilità, ed i bianchi piemontesi cominciano letteralmente ad “asfaltare” i canali di navigazione veneziana che i padroni di casa avevano disegnato sul prato del Penzo. L’operazione si arresta per un quarto d’ora in contemporanea con un duplice fischio intorno alle 15,15, per poi riprendere e terminare definitivamente intorno alle 16,15 in contemporanea del triplice, dando modo ai TOSCANO’S BOYS di “asfaltare” tutti i canali dei lagunari, ed impedire ai padroni di casa la navigazione dei propri motoscafi che puntualmente si incagliano nello strato bituminoso posato dai piemontesi !

La riprova di questa strana operazione è che anche il “battello” CARCURO, deputato solitamente a far da spola fra la le due sponde più distanti della propria squadra, non trova rotte di navigazione alternative e si ritrova suo malgrado con la chiglia sempre intrappolata. Ho voluto scherzare un po’, ma in realtà le cose sono proprio andate così, con un Novara messo in campo in modo impeccabile dal CANNIBALE contro una Unione Venezia che non voleva in nessun modo andare incontro alla terza sconfitta consecutiva, ma la tattica piemontese, oggi, è risultata invincibile. Un 3 – 5 – 2 corto, compatto, dinamico e veloce, che ha fatto del proprio asse centrale composto da TOZZO, FREDDI, PESCE ed EVACUO, la spina dorsale di un felino affamato che ha ruggito per 90 minuti.

Pressing alto e lavoro asfissiante per le due punte, alle quali non è mai mancato il supporto di un centrocampo di “gamba”, di due esterni con il motore sempre al massimo e finalmente larghi per aprire le maglie difensive avversarie, ed una difesa sempre reattiva e concentrata sui lanci in profondità degli avversari. Giro palla veloce in fase di possesso con una squadra corta sempre pronta a sostenere in blocco la fase offensiva, e con la piacevole sorpresa del giovanissimo DICKMANN che ha spadroneggiato su tutta la fascia destra con l’ esuberanza tipica dei suoi diciotto anni appena compiuti ma con il carattere di un veterano. “Complimenti ragazzo, hai talento … e se queste sono le premesse il futuro è solo nelle tue mani”.

Con questa impostazione tattica e con la cattiveria agonistica profusa per 90 minuti, la prestazione degli azzurri non poteva che essere ripagata dall’ incasso dell’intera posta in palio, ed il timbro all’ennesima battaglia l’ha posto ancora lui … “THE WARRIOR” ! Di gran lunga il migliore in campo, un immenso EVACUO ha siglato a modo suo la rete del vantaggio nel primo tempo, ed ha fornito un assist perfetto a GONZALES, subentrato a CORAZZA, per il raddoppio nella seconda metà di gara.

Unico neo di una giornata che ha visto vincere un “Gruppo” capace di trasformare alla bisogna il 3 – 5 – 2 “cartaceo” in un 5 – 3 – 2 difensivo ma anche in un 3 – 3 – 4 offensivo, è stata l’espulsione di FARAGÒ per un fallo commesso con quella trans agonistica che può sopraggiungere a pochi istanti dal termine quando il risultato che vuoi fortemente si sta concretizzando. La realizzazione del rigore decretato in favore dei lagunari allo scoccare dell’ultimo secondo nell’extra time, e che ha sancito il risultato definitivo di 1 – 2, è stato forse il meritato premio di consolazione agli arancio-nero- verdi che, paradossalmente, hanno di fatto disputato una prestazione più che sufficiente.

Massimo Bettelli