Dopo Gravina, la Lega Pro il nuovo presidente ce l'ha già in casa (di Sebastian Donzella)

Siciliano classe '90, non ho mai visto un match di Serie A dal vivo, preferisco le favole di provincia, ovviamente in Serie C
12.10.2018 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Sebastian Donzella
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Tutti pensano alle elezioni in FIGC. Anzi, all'elezione di Gabriele Gravina a presidente della FIGC. Una candidatura unica che, tra poco meno di due settimane, porterà l'attuale capo della Lega Pro a presiedere la Federazione sportiva più ricca e importante d'Italia. Lunga vita a Gravina, con l'augurio che possa riformare il calcio attuando il suo programma, a cominciare dalla Serie C semiprofessionistica. La Lega Pro, però, dovrà trovare un nuovo comandante, uno che forse, ha già in casa.

Parliamo di Francesco Ghirelli, ex direttore generale e attuale segretario generale della terza serie. In un mondo di improvvisati, sarebbe una scelta logica. Uno che da otto anni, tranne per una breve parentesi, è in Serie C. Uno che è stato segretario della FIGC, amministratore delegato del Bari per quattro anni in A, direttore generale del Perugia dalla C alla A. Spaziando anche verso altri sport, da direttore generale del comitato organizzatore dei Campionati di volley maschile in Italia nel 2010, e altri interessi, da ex presidente della giunta regionale dell'Umbria.

Un uomo dall'indubbia cultura (non lo diciamo noi ma la sua carriera da insegnante) e di grande esperienza (proprio oggi compie 70 anni, auguri!). Uno che sa come usare i social (seguitelo su Twitter, ne vale la pena). Uno che, leggendo questo pezzo, sicuramente non la prenderà benissimo. Perché è sempre stato un uomo del fare e non del dire, uno che non ama apparire e che preferisce il dialogo allo scontro. Uno che conosce benissimo la Serie C, la sua macchina organizzativa, le sue peculiarità, le sue differenze, i suoi pregi e i suoi difetti. In più, e non è cosa da poco, parliamo di un uomo che avrebbe un contatto diretto con il prossimo nuovo presidente della FIGC.

Non a caso da settimane Ghirelli è tra i papabili per la successione a Gravina. E, all'orizzonte, è difficile intravedere nomine più indicate della sua: chissà se, anche per la Lega Pro, si andrà verso la scelta di un candidato unico. Intanto bisognerà capire quando l'attuale numero uno saluterà le sue 59 società, se prima o dopo le elezioni federali del 22 ottobre. In ogni caso, da eletto, Gravina entro fine mese dovrà lasciare la C, per governarla ancora da più in alto. Magari con un Ghirelli alla presidenza.

Intanto, a proposito di improvvisazioni e di scelte assurde, ha dell'incredibile quanto denunciato oggi dal Catania e dal suo amministratore delegato: è vero che Pietro Lo Monaco è uno dei personaggi più fumantini del calcio italiano, ma non crediamo che si inventi dal nulla l'accusa al TAR di aver fatto confusione con la sentenza del Siena. E così, dopo aver festeggiato un ripescaggio in B mai avvenuto, si profila in atto l'ennesima beffa, per un'estate che il Catania, ma anche le altre compagini in odore di cadetteria, hanno già vissuto da ignare vittime di "Scherzi a parte".

Più seriosa la Virtus Entella: ha spento la TV e si è concessa in questo autunno una lettura di un certo peso come la "Divina Commedia". Con i liguri che, però, si sono fermati subito, nelle prime pagine. Prima hanno incontrato gli ignavi, coloro che non hanno mai deciso e che mai decideranno e, subito dopo, non sono riusciti a oltrepassare il limbo. Con l'Inferno della C alle porte e la speranza del Paradiso di una B sempre più lontana. E così, all'undici di ottobre, vivono ancora una vita infernale nell'incertezza. Fuori dal mondo calcistico e fuori da ogni qualsiasi senso di giustizia. Forse anche Dante avrebbe provato pena per loro.

Sebastian Donzella