Convincere la gente di Novara ad andare allo stadio è pura utopia ..... l'Editoriale di nonnopipo del 14 gennaio 2017

17.01.2017 11:00 di  Sguaita Maurizio   vedi letture
Convincere la gente di Novara ad andare allo stadio è pura utopia ..... l'Editoriale di nonnopipo del 14 gennaio 2017
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Convincere la gente di Novara ad andare allo stadio è pura utopia.

Soprattutto in una città meravigliosa come lo è Novara, dove la gente ha di meglio da fare.

Cittá di frontiera ma anche città di mezzo, decentramento di supporto alle esigenze di disbrigo delle pratiche di secondo piano della vicina Milano.

Sarebbe pìù facile invitare i novaresi interessati, a frequentare San Siro o lo Juve Stadium piuttosto che il Piola, questo si che avrebbe successo !!

La società lo ha capito e ne è ben conscia, sin dai tempi della serie A, quando a gonfiare gli spalti erano i tifosi ospitati e gli strisciati novaresi, che rappresentavano, allora come ora, la stragrande maggioranza di chi mastica calcio a Novara, patria che offre asilo politico al doppiosciarpismo.

E poi, scusate eh !!!, oltre ad offrire una locandina di primo piano rispetto agli anni in cui, in mestizia, si consolidava la C2, la societá, cosa mai potrebbe fare di piú ?

Mica si può invitare un astemio alla sagra del Barbera del Monferrato !

Perché i novaresi, di fatto, sono astemi per quanto riguarda il calcio.

Si sono sbronzati solo quando il vino lo hanno portato gli altri, gli invitati alla cena del Signore, ovvero al ricco e sontuoso banchetto della serie A.

Il muro stesso nè è la prima delle testimonianze che potrebbero essere citate.

Ormai siamo un ventinaio i nick che, piú o meno assiduamente, firmiamo qui i post, tutti gli altri, ovvero quelli che quattro o cinque anni orsono collaboravano a portar calce e mattoni, si sono dissolti, in proporzione, esattamante come gli spettatori al Piola.

Si faccia poi un salto idietro con la memoria a quando vincemmo il tribolatissimo (per le vicende legate all' IRPEF) campionato di Lega Pro; per come andarono le cose, tra ricorsi e udienze, quello fu un grande successo, una grande impresa capitanata da un grande Uomo il cui nome é Toscano.
Vi erano tutti i presupposti per una grande festa, almeno tanto grande quanto lo furono le due precedenti.
Invece il triste resoconto fu quello di aver osservato una cittá svestita a festa, una cittá che aveva poca voglia di festeggiare, quasi infastidita, giá consapevole che comunque fossero andate le cose, avrebbe lentamente girato le spalle alla squadra. E la scelta della piazza scelta per i festeggiamenti fu lungimirante.

E poi, parliamoci chiaro; nel calcio moderno la squadra rappresenta sempre meno la cittá in cui gioca. Come puó un gruppo cinese rappresentare la milanesitá espressa da Inter e Milan, giusto per fare un esempio, pare sinceramente cosa strana.
De Salvo stesso, per dare un senso patronalistico al Novara appena acquistato lo legó a una realtá locale come Novarello e a una attivitá sanitaria di massima importanza per la cittá.

Senza questi legami la societá sarebbe apparsa avulsa dal contesto territoriale e la proprietá compí un'operazione apprezzabile sotto questo aspetto.

Uno degli ultimi "Novara" che potrebbe essere valutato espressione sincera del territorio è quello che nelle sue fila vantava la presenza di giocatori la cui provenienza era testimonianza di appartenenza,cultura e espressione, di quella novaresitá che la globalizzazione, che fagogita anche i sentimenti, valuta ormai come merce senza valore.

Il Tato Lena di Galliate, il Renatino di Caltignaga, il Celestino Testa di Cameri, il Nini, Bruno Canto, Mascheroni, Miazza, il Peppino Molina, il presidentissimo Santino Tarantola e tutti quelli che prima di loro hanno legato il Novara alla realtá locale, fornivano uno stimolo in piú per andare all'Alcarotti ed essere fieri di essere rappresentati da loro.

Ora ci resta solo la maglia con quello scudo sul petto, in quanto nemmeno i giocatori nati altrove e entrati di diritto nel cuore dei tifosi, non possono, per ragioni economiche e di bilancio, essere adottati: vedi Pablo.

Non saranno certo agevolazioni e contenimento dei prezzi ad aumentare le presenze allo stadio, la tendenza ormai é inevitabilmente questa; troppe persone hanno abbandonato in quanto non piú stimolate da questo calcio usa e getta, malato e bisognoso di essere ripulito.

Gh' andarissa ciamà la bunsa dal Sabarìn e fa spassà la vasca biologica, indua ogni tant a finissa dentar al balòn.

Resistono solo quelli che le armi non le posaranno mai, nemmeno davanti al plotone di esecuzione:

"Plotone attenti"

"Caricare"

"Puntare"

"Fuoco"