Che Serie C l'anno prossimo ? (di Ivan Cardia)

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga; laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio, su TuttoMercatoWeb.com
15.05.2019 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Ivan Cardia
Ivan Cardia

Ci risiamo. Finisce la stagione e pensiamo alle aule dei tribunali. Il nuovo caos Serie B che si profila all’orizzonte interessa anche la Serie C: di chi parleremo su queste pagine l’anno prossimo ? Palermo, Foggia, altre ? Vivremo una nuova estate di incertezza ? Tutto fa pensare di sì. La decisione della Lega B di cancellare i playout, poche ore dopo la retrocessione del Palermo in C (primo grado, non un dettaglio), rimescola le acque e agita gli animi. Tanto per cominciare, per le modalità con cui è arrivata: non è possibile che una decisione di tale portata sia presa da società che hanno un concreto interesse nella questione. Non serve neanche discutere di buona o mala fede: è conflitto d’interessi, punto e basta.

È una delle tante ragioni per cui sui prossimi mutamenti non ce la sentiamo di dare certezze. Può succedere di tutto: volendo azzardare un pronostico, immaginiamo che il Foggia non avrà indietro quel punticino che cambierebbe tutto. Certo, sarebbe vergognoso se chi ha deciso di evitare i playout avesse avuto avvisaglie (al di là di un legittimo parere tecnico) di una pronuncia in un senso o nell’altro, e per questo non diciamo e non ipotizziamo che così sia stato. A prescindere dal punto, poi, non si capisce davvero quale sia la logica dietro la mancata disputa dei playout. A maggior ragione, se il giorno dopo il presidente federale li propone addirittura per la Serie A, a riprova del fatto che siano un meccanismo che ha funzionato. Sul Palermo, vietati i pronostici: il primo grado può essere rivisto. Magari non in appello, ma poi c’è il CONI che interverrà. Anche qui, sarebbe clamorosa l’ipotesi di un’eventuale B a 21 squadre, l’anno dopo quella a 19. Ma non escludiamo nulla.

Che Serie C racconteremo ? Siamo di nuovo in attesa dei tribunali, prima ancora che dei campi, per poterlo fare. Sarà bella comunque, perché si profila davvero di altissimo livello, soprattutto nel girone C. Da qui, l’idea di poter rimescolare la composizione dei gironi. Non sarebbe uno sbaglio in assoluto: il fattore geografico non è secondario, ma non è neanche sempre stato decisivo. Se dovesse servire ad avere tre gironi più equilibrati, sarebbe una soluzione logica. Attendiamo fiduciosi, nella Lega Pro onestamente più che nella Lega B.

Per fortuna, ci sono i playoff: una formula che, ripetiamo, anche con qualche difetto convince comunque. C’è per ora soprattutto il gruppo delle deluse: Siena, Vicenza e Casertana su tutte. Poco arrosto, in tanti casi. La dimostrazione che non basta spendere e avere una società di alto livello per andare avanti: in C più che altrove serve programmare. Guardate il Lecce, il Benevento, la SPAL: non è un caso che hanno aspettato anni di salire in B e poi subito si sono ritrovate in A. La terza serie forgia. Storia di una delusa è anche quella della Ternana: dal Liberati arriva una bella storia, a tal proposito. Le curve praticamente regalate ai tifosi sono il miglior messaggio che la società potesse mandare. Ora le attendiamo piene in ogni partita. Ma siamo tranquilli: certe piazze non mollano mai.

Ivan Cardia