Allacciamoci le cinture: la giostra è solo all'inizio... (di Valeria Debbia)

Emilianobrianzola di nascita, munsciasca d'adozione, roman(ist)a nell'anima, nata nell'anno del secondo scudetto della squadra della Capitale, laurea in comunicazione causa passione per il giornalismo
04.10.2018 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Valeria Debbia
Valeria Debbia
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Avremmo potuto deliziarvi con l'ennesima analisi di quanto sarà difficile mantenere gli equilibri in casa Monza dopo il passaggio di proprietà al duo Berlusconi-Galliani visto e considerato il passo falso di Ravenna (e a tal proposito ci chiediamo anche l'utilità dell'acquisto di Simone Iocolano, giocatore di grande qualità ma che va ad aggiungersi in un reparto offensivo già abbastanza affollato, pronti comunque ad essere smentiti dal campo). Oppure con la prima panchina saltata in quel di San Benedetto del Tronto (ma ci sarà tempo e modo per analizzare la decisione di patron Fedeli di dare il benservito a Magi per sostituirlo con Roselli), quella bollente di Toscano a Salò e quella di Indiani a Pistoia che potrebbe diventarlo presto.

Avremmo potuto raccontarvi di quanto diventa ostico il mestiere dello statistico in un campionato che, oltre ad essere partito in linea generale con notevole ritardo dovendo sottostare ad un'estate particolare fatta di ricorsi e rinvii, è stato anche azzoppato proprio perché i tempi dei ricorsi stessi si sono talmente allungati (e senza pervenire ad un punto fermo) da obbligare le squadre ancora interessate a non scendere in campo fino alla quarta giornata. Ed è proprio per questo che le statistiche diventano inevitabilmente da ponderare: quanto peso avrà quindi una casella che recita zero gol subiti (ad esempio per Ternana e Robur Siena) quando una sola gara è stata disputata contro il peso dello zero della Fermana che di gare ne ha disputate invece 4 ? 

Avremmo potuto riprendere le parole di molti protagonisti dell'ultimo turno disputato che - al loro debutto in campionato all'alba della fine di settembre, dopo quasi 3 mesi di preparazione e impegni ufficiali ridotti al minimo - non hanno potuto non ricordare l'evidente difformità tra chi gioca ora per la prima volta contro chi invece ha già al suo attivo almeno 3 gare e le conseguenti difficoltà ad entrare in uno stato decente di forma.

Avremmo potuto anche soffermarci sullo strano caso della Virtus Entella, di diritto in Serie B ma di fatto ancora appiedata e senza certezze, la cui eco è giunta fin sulla stampa estera, tanto per dare la solita immagine di 'pizza, spaghetti e mandolino' della cara vecchia Italia: una squadra - quella ligure - che è scesa in campo in Coppa Italia il 5 e il 16 agosto, poi il 16 settembre ed ora attende chissà quando per tornare a fare ciò che più le piacerebbe: giocare.

Ed invece in questi giorni sono arrivati i comunicati ufficiali della Lega Pro che ci hanno ricordato come ottobre sarà il mese del primo turno di Coppa Italia Serie C e dei recuperi delle squadre impelagate nei ricorsi per i ripescaggi, che aggiunti alle cinque giornate di campionato già programmate (di cui un turno infrasettimanale) ci porta a ben 19 giorni di calcio giocato su 31 (più della metà) divisi in 4 serie di giornate cruciali. La prima va dal 6 al 10 ottobre: in campo per la quinta giornata (spalmata a spezzatino su 3 date) poi un'altra due giorni di Coppa. Quindi due giorni di pausa e via dal 13 al 18 ottobre senza interruzioni per - in questo caso - la sesta e settima giornata. Quindi 24 ore di stop e dal 20 al 24 ottobre un'altra interminabile sequela di gare, tra ottava giornata di campionato, recuperi delle gare non disputate dalle società interessate al ripescaggio e Coppa Italia Serie C. Infine due giorni di sosta e il mese si chiude con lo svolgimento della nona giornata.

Lo sapevamo che sarebbe stato un campionato stressante e probabilmente ottobre non sarà l'unico mese in cui ci troveremo di fronte quella che sembrerà una non-stop infinita (a occhio novembre ci delizierà con 13 giornate di calcio giocato), ma non riusciamo a toglierci dalla mente quando lo scorso 25 agosto scrivevamo che i più sfortunati sarebbero tornati ad assaporare una sfida coi crismi dell'ufficialità dopo 7 settimane. Quasi 2 mesi. In definitiva 48 giorni. Una legge del contrappasso che potrebbe far saltare il banco con risultati imprevisti, qualche infortunio non preventivato e chissà quale altra sorpresa. Allacciamoci le cinture: la giostra è solo all'inizio...

Valeria Debbia