Domani a Borgo Ticino i funerali di Aurelio Milani, scomparso ieri all’età di 80 anni

L’addio nel Novarese all’ex centravanti della “Grande Inter”
26.11.2014 18:30 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Aurelio Mlani
Aurelio Mlani

Se n’è andato un altro pezzo della «Grande Inter», Aurelio Milani, 80 anni, centravanti di quella squadra che il «mago» Helenio Herrera portò sul tetto del mondo a metà Anni Sessanta. Uno di quei nomi della «formazione-filastrocca» cara a ogni buon tifoso interista, almeno quelli non più giovanissimi, che iniziava con «Sarti, Burgnich, Facchetti» e che terminava proprio con Milani. Giocò in nerazzurro due stagioni, ma tra le più importanti (dal 1963 al 1965), dello squadrone di Angelo Moratti, papà di Massimo contribuendo alla conquista di due coppe Campioni e due Intercontinentali. 

Dopo aver chiuso la carriera da calciatore nel 1967 nel Verbania tra i dilettanti, aveva scoperto la bellezza del lago Maggiore tanto da restarci definitivamente, sistemandosi ad Arona con la famiglia e dove, poco distante, a Borgo Ticino, sarà sepolto domani pomeriggio. 

Era nato a Desio, nel cuore della Brianza, il 14 maggio 1934 e prima di approdare all’Inter aveva indossato diverse maglie, fra serie A e B, compresa quella della Nazionale, anche se solo in un’occasione. Smise a fine 1964 per una ginocchiata «assassina» nella schiena tiratagli da un difensore della Dinamo Bucarest: vertebra spostata e addio al calcio ad alto livello.

Riprese, come detto, due anni dopo a Verbania dove collezionò otto presenze. Appresa la notizia, il suo vecchio compagno di squadra Sandro Mazzola ha commentato: «Era un punto di riferimento per tutto l’attacco, grazie a lui ho fatto tanti gol. Lo piango ma di Aurelio avrò sempre un bel ricordo. Davvero una brutta notizia per me e per tutti gli interisti». Aurelio Milani lascia la moglie Ida e le figlie Mariella e Simona. 

Mario Piatti